La Mamounia di Marrakech è considerato uno degli hotel più prestigiosi al mondo.
Leorigini risalgono al XVIII secolo quando il sultano alawita Mohammed Ben Abdallah regalò a suo figlio come dono di nozze un sontuoso frutteto di 13 ettari chiamato “Arset El Mamoun”, da cui prende il nome l’hotel.

Una autentica oasi con ulivi secolari, roseti, aranceti e altre tipologie di piante, si trasformò presto in un luogo di svago dove venivano organizzate elegantissimi garden party.
Due secoli dopo, nel 1922, la Moroccan Railway Company costruì un hotel, il cui sviluppo fu affidato agli architetti francesi Henri Prost e Antoine Marchisio.
La coppia di designer progettò un edificio capace di fondere l’architettura e l’arredamento della tradizione marocchina con l’Art Déco, dove le tradizionali piastrelle Zellij e gli arazzi berberi si accostano a lussuosi mobili degli anni ’20.
Così, nel 1923, nacque ufficialmente La Mamounia.

Ritrovo di esteti e set di film
In origine La Mamounia contava un centinaio di camere, in grado di soddisfare il desiderio di evasione che i viaggiatori si aspettavano dalla destinazione.
Ben presto diventò un rifugio per esteti, accogliendo personaggi famosi, a partire da Winston Churchill, che visitava La Mamounia ogni inverno, al punto che l’hotel gli ha dedicato una delle suite più emblematiche e il bar che egli era solito frequentare.
Negli anni ’50 trascorrevano le vacanze a La Mamounia Franklin Roosevelt, Charles De Gaulle e Nelson Mandela, e attori francesi tra cui Charlie Chaplin, Marcello Mastroianni, Claude Lelouch e Francis Ford Coppola, per citarne alcuni.

Grazie alla sua reputazione e all’ormai affermato prestigio, La Mamounia fu utilizzata anche come location cinematografica: qui Alfred Hitchcock girò il film L’uomo che sapeva troppo con Jimmy Stewart e Doris Day, mentre attori come Joan Collins, Tom Cruise, Nicole Kidman, Salma Hayek, Sharon Stone, Gwyneth Paltrow, Juliette Binoche ed altri diventarono presto degli habitué.
Negli anni ’70 il jet set bohémien scelse Marrakech come seconda casa e i Rolling Stones trascorsero a La Mamounia le loro vacanze nel 1968, mentre Paul McCartney compose qui la canzone Mamunia nel 1973.
Aneddoti e dediche a La Mamounia e per Marrakech sono conservati nel Livre d’Or, il libro dei visitatori.
Premi prestigiosi e restyling spettacolare
Ristrutturato più volte a partire dagli anni ’50, l’hotel La Mamounia ha subito un importante rinnovamento dal 2006 al 2009, guidato dall’architetto francese Jacques Garcia.
Un anno dopo, nel 2010, la Spa de La Mamounia riceve il titolo di “Miglior Spa” dalla rinomata rivista Spa Finder, mentre nel 2018 Condé Nast Traveller la nomina “Miglior Hotel” in Medio Oriente e Africa.

Nel mese di ottobre 2020, dopo un’attenta ristrutturazione sotto la supervisione dello studio di architettura Jouin Manku, La Mamounia ha riaperto le sue porte.
Interamente rinnovato, il palazzo è stato ridisegnato senza perdere il suo splendore tradizionale e i suoi ristoranti accolgono oggi due illustri chef, Jean-Georges Vongerichten e Pierre Hermé.
La Mamounia in cifre
135 camere, 71 suite tra cui sei Signature Suites e tre Riad, ciascuno con tre camere da letto, saloni marocchini e una terrazza privata a cui si aggiunge la piscina.

L’iconico hotel di Marrakech, che ha ospitato diverse personalità internazionali e personaggi del jet set, è dal 1923, anno di apertura, un’icona della tradizionale ospitalità marocchina.