Non è un Agente di Viaggio e non è un Tour Operator: Pierpaolo Di Nardo, fondatore di Maldindia, spiega come si fa il Travel Designer di mestiere. Con questa intervista, inauguriamo una nuova sezione di viaggi creati da specialisti che li costruiscono artigianalmente, in base a singoli interessi e specifiche competenze. In questa rubrica troverete i loro nomi, i loro viaggi, le loro peculiarità che, speriamo, siano di ispirazione per partire all’inesauribile scoperta del mondo
Conversazione con Pierpaolo Di Nardo, a cura di Sara Magro
Innanzitutto cos’è Maldindia?
Siamo un team di “travel experience designer”, specializzati in “luxury experiences” nel Subcontinente indiano. Da più di 20 anni organizziamo viaggi su misura in India, Bhutan, Sri Lanka, Nepal, Tibet, Vietnam e Cambogia, accompagnando i nostri viaggiatori in destinazioni autentiche, fuori dalle rotte turistiche, tra paesaggi sorprendenti e culture antiche.
Chi è il Travel Designer?
Prima di tutto è un viaggiatore, ed è anche un consulente. Il suo lavoro è organizzare viaggi per altri, ma ciò non sarebbe possibile senza aver prima viaggiato e conoscere i luoghi in prima persona. Per fare il Travel Designer non esistono scuole, corsi o libri: il viaggio è l’unica grande palestra. Non solo: il Travel Designer oltre a essere un appassionato viaggiatore, insaziabile di esperienze e conoscenza, ha anche competenze tecniche legate al mondo del turismo; conosce le problematiche legate ai vettori aerei e le tutele legali da offrire al cliente.
Qualcosa di simile a un agente di viaggio?
Direi di no. Un Travel Designer non compra pacchetti da un catalogo o da un corrispondente locale. Al contrario, è un appassionato del mondo che è stato nelle destinazioni che propone, ci è tornato diverse volte, magari ci ha anche vissuto. Come dice la parola disegna itinerari ed esperienze partendo dalle esigenze e dagli interessi del cliente, mettendo a disposizione la propria esperienza di viaggiatore e di tecnico. È dunque un consulente, un professionista, un coach per il tempo libero, anche un po’ psicologo, che organizza esperienze di viaggio su misura.
In cosa è diverso da un agente di viaggio e da un tour operator?
L’agente di viaggio è un intermediario, il tour operator è un’agenzia che crea e vende pacchetti di viaggio. Il Travel Designer invece è un creativo: non ha un catalogo, non ha itinerari prestabiliti, lavora solo su programmi ad hoc e in alcune destinazioni, costruisce il viaggio solo per un determinato cliente, lo disegna e lo firma. È un professionista che suggerisce le migliori esperienze da fare e come farle. Non rivende ma crea in base alla propria esperienza.
Come fa?
Trasforma in un programma di viaggio dettagliato i desideri di conoscenza del viaggiatore. Ascolta le sue esigenze, cerca di capirne i gusti e le paure, le abitudini e cosa cerca, che lavoro fa e che musica preferisce. Raccoglie informazioni dettagliate proprio come farebbe un sarto che cuce un abito per qualcuno. Prese tutte le misure, apre una mappa e inizia a immaginare un itinerario, sottoponendo al viaggiatore una serie di variabili possibili fino a creare l’abito adatto, in questo caso il viaggio ideale, unico studiato apposta solo per quel viaggiatore. In sintesi, compone un cocktail personalizzato fatto di informazioni dettagliate prima della partenza, quindi fornisce esperienze uniche e soluzioni logistiche durante il viaggio. Il Travel Designer firma il viaggio “mettendoci la faccia”, facendo un’operazione sartoriale competente.
Quindi si paga anche il progetto?
Ovviamente sì: una volta disegnato il viaggio, lo si dà al cliente, il quale può decidere come organizzarlo: da solo (ma è molto complicato e sconsigliabile, ndr), con un altro operatore o con il Travel Designer che lo ha progettato.
Quale sarebbe il prezzo giusto per questo tipo di progetto?
Come per un abito su misura, ogni progetto ha un costo diverso a seconda del tessuto e dei dettagli. Senza dubbio un’operazione di questo tipo non guarda al mercato, non ammicca alla concorrenza, ma vuole trovare il prodotto migliore per quel cliente. Questo non significa dire che debba essere necessariamente costoso, ma di sicuro non si può scendere a compromessi penalizzando il viaggio. L’unico obiettivo è offrire l’esperienza di viaggio ottimale!
Perché è sconsigliabile organizzarsi il viaggio da soli?
Organizzare un viaggio è un lavoro equiparabile all’alto artigianato: richiede competenza e strumenti tecnici. Ovvio un appassionato può mettersi ore e ore su Internet a cercare le soluzioni ideali, ma difficilmente, a meno che non sia per scelta un FIT (Fully Indipendent Traveller), sarà in grado di distinguere la reale consistenza di un servizio promesso a parole: l’unico sistema efficace di valutazione è la sperimentazione, e sbatterci il naso può essere troppo oneroso per chi ha pochi giorni di vacanza. Invece uno specialista del settore non solo va a vedere di cosa si tratta prima di proporlo, ma sa anche come aggiudicarsi le tariffe migliori per i voli, le più belle stanze di un hotel, conosce le location migliori di una destinazione, semplicemente per un motivo: c’è stato! Inoltre il Travel Designer spesso propone esperienze frutto di anni e anni di ricerca, che non si trovano su Internet e che senza il suo supporto non è possibile realizzare. Il valore del Travel Designer sta proprio nel garantire l’esperienza migliore sulla base della propria esperienza diretta e non della rete.
Da dove arriva?
Il Travel Designer solitamente ha viaggiato molto per interesse personale, ha vissuto nei luoghi per cui disegna i viaggi, spesso ha elaborato il prodotto per tour operator di nicchia, ha relazioni forti sul territorio in cui opera, conosce guide, alberghi, percorsi, trasferimenti e relative problematiche, siti archeologici e monumenti, i corrispondenti locali. E mette tale bagaglio di esperienza diretta al servizio di viaggiatori, agenzie di viaggio o tour operator.
In sintesi
Il Travel Designer non vende viaggi; propone invece itinerari ad hoc a chi riconosce in lui un esperto capace di offrire soluzioni di viaggio autentiche e uniche. E soddisfare le aspettative di un viaggio vuol dire realizzare piccoli grandi sogni.