
“Designed by history”. Così recita sul sito di Hyatt il claim dell’hotel Il Tornabuoni, ultima proprietà del Gruppo AG Hotels, e primo della collezione Unbound Collection by Hyatt. In realtà il design di questo storico edificio – un palazzo di proprietà del Fondo Hines, le cui origini risalgono al XII secolo – si deve fino al più piccolo dettaglio alla creatività di Andrea Auletta, architetto e interior designer milanese che ha firmato il primo albergo 5 stelle del gruppo. 62 camere e suite in posizione privilegiata nel cuore di Firenze, dedicate a una clientela internazionale ed esigente.
«In realtà all’inizio il nostro progetto era diverso. Volevamo ricavare 80 stanze e classificare l’albergo 4 stelle, come le altre sei proprietà del gruppo che si trovano a Roma, – dice Andrea Girolami, fondatore di Ag Group – ma poi con Andrea Auletta abbiamo deciso che questo edificio, carico di storia e situato in una posizione eccezionale, era naturalmente vocato a diventare il primo 5 stelle di AG Group. La location è incredibile, per cui abbiamo voluto fare un progetto legato alle esperienze, con camere ampie, da vivere, in cui prevalgono le suite, una logica completamente diversa dal solito. Delle 36 suite, che includono anche le Signature Suite coi in soffitti decorati dagli affreschi dell’epoca, ben 16 hanno doppi letti matrimoniali, una cosa totalmente inusuale in Italia». Aperto il primo novembre 2021, l’albergo ha già incontrato il favore della clientela internazionale, che fortunatamente è tornata ad affollare la città.

Auletta ha disegnato ogni singolo angolo dell’hotel, tutto è tailor-made scegliendo colori, accessori, dettagli e decorazioni. Il designer è molto riconoscente per aver avuto mano libera per il suo progetto, che giudica incredibile. «Girolami mi ha dato grande fiducia» racconta Auletta – «sostenendo una visione coraggiosa per un albergo storico a Firenze. La storia dell’edificio e il genius loci sono stati rispettati – con l’utilizzo di tanti materiali tipici del luogo come marmo, cuoio, ottone, pietra serena – ma abbiamo voluto dare una visione più aperta, internazionale, colorata e anche un po’ ironica di un luogo così opulento. Un esempio? I quadri creati uno ad uno da noi, che fanno parte del mio nuovo progetto Silorian, e che rappresentano pappagalli, farfalle, scarabei e… scimmiette che fanno esercizi in palestra! Un cinque stelle che non si prende troppo sul serio, che vuole strappare un sorriso, far vivere gli ambienti in modo diverso. Ogni camera è un mondo a sé, c’è grande varietà di colori, dimensioni, sviluppo in planimetria, decori».
Nelle zone comuni l’hotel si sviluppa molto nell’ambito F&B cui dedica ben cinque ambienti: IL Magnifico Café, bar caffetteria con affaccio e tavolini sulla strada, il IL Magnifico Restaurant, che fin dal nome vuole sottolineare l’omaggio alla tradizione gastronomica toscana, La Cave nel seminterrato, uno spazio dove fare degustazioni ma anche piccoli meeting per 25 persone ed eventi privati, il ristornate gourmet Lucie, che aprirà a breve al quinto piano, e la Butterfly Terrace al roof top. «Un lavoro molto impegnativo ma il risultato ci rende tutti felici. Ciascun piano – conclude Auletta – ha comportato un layout distributivo diverso e in questa cornice mi sono occupato di ogni elemento, dal progetto di ogni singolo arredo e complemento al disegno specifico di moquette, carte da parati, quadri ed elementi di arredo. Fil rouge il colore, diverso per ogni piano: rosso vermiglio, pavone, grigio chiaro, blu intenso e giallo solare conferiscono una nota di personalità a ogni camera».

Il Giardino Torrigiani
La visita dell’hotel è terminata con una spettacolare visita esclusiva al Giardino Torrigiani, che con i suoi quasi sette ettari è il più grande giardino privato d’Europa all’interno della cerchia delle mura di una città, organizzata dallo stesso Auletta. Già famoso nel Cinquecento come orto botanico, il Giardino Torrigiani conosce una sua seconda rinascita agli inizi dell’Ottocento, quando il marchese Pietro Torrigiani lo ingrandisce acquisendo tutti i terreni circostanti e lo trasforma in un parco romantico all’inglese che combina gli elementi naturali con quelli artificiali del giardino, rispettandone così la vocazione paesaggistica.
Al giardino si può accedere esclusivamente con visite guidate, condotte da uno dei membri della famiglia Torrigiani Malaspina e Torrigiani di Santa Cristina che abitano ancora nella immensa proprietà, che vi accompagna alla scoperta di piante secolari, tra cui tre varietà di cedri, sequoie, ginkgo biloba, e del torrino neogotico allusivo allo stemma di famiglia. Alta circa ventidue metri, la torre conservava al suo interno una raccolta di strumenti astronomici, una biblioteca e sulla sommità una terrazza scoperta per l’osservazione del cielo. (Foto Giardino Torrigiani © R. Nicosia, foto dell’hotel Tornabuoni © Stefano Scatà).
