Italy

Quel bambino sono io!

Il gruppo Don Serafino è un esempio della più raffinata ospitalità siciliana. Ma non dimentica che tutto è iniziato da una baracca sulla spiaggia di Marina di Ragusa, come ricordano le foto dell’epoca esposte al lido

Nel 1953, sulla spiaggia di Marina di Ragusa, un giovane visionario – di mestiere
falegname e di nome Serafino La Rosa – si era messo in testa di trasformare quell’angolo
incontaminato di Sicilia, che pochi anni prima aveva visto lo sbarco delle truppe alleate, in una località moderna.

Peppino (dietro la scala) e Don Serafino nel 1953.
Stefania Sandrelli al Lido Azzurro negli anni Sessanta.

Con sana incoscienza e un pacco di cambiali in mano, Serafino inizia a costruire il suo lido, con l’aiuto di qualche amico e di qualche caruso. Tra quei ragazzini c’è anche Peppino Ricci, immortalato al lavoro in una foto in bianco e nero esposta all’ingresso del Lido Azzurro 1953. Successivamente Peppino si trasferisce con la famiglia negli Stati Uniti ma resta sempre legato alla sua terra. Non ha mai perso un episodio del Commissario Montalbano, e ha letto che il Val di Noto, Ragusa compresa, è diventata una meta turistica di richiamo internazionale per il suo mare, certo, ma anche per i suoi meravigliosi borghi barocchi, riconosciuti nel 2002 Patrimonio dell’Umanità Unesco.

Serata danzante al lido.
Concorso di bellezza negli anni Cinquanta.

Quest’estate Peppino, a 83 anni, è tornato a Marina di Ragusa, e ha trovato tutto molto cambiato. Meglio? Peggio? Non importa, senz’altro ha avuto una bellissima sorpresa quando, entrando da villeggiante al Lido Azzurro 1953, ha visto una foto in bianco e nero e si è subito riconosciuto: «This picciriddu is me», ha detto indicando l’immagine commosso, suscitando anche l’emozione di Pinuccio e Antonio La Rosa, i figli di Don Serafino che oggi gestiscono il lido. «Nostro padre era un uomo semplice, con la sana ambizione di creare qualcosa di nuovo e moderno su queste coste. La sua baracca sul mare sarebbe diventata un luogo di “rinascita” e di leggerezza, dopo gli anni della guerra» – dicono Antonio e Pinuccio. «La Bussola in Versilia è arrivata dieci anni dopo. Negli anni Cinquanta, il lido era frequentato da ospiti famosi, si facevano i concorsi di bellezza, si pranzava in famiglia sul mare. Soffiava l’aria di un mondo nuovo, fatto di gioiosa spensieratezza».

Oggi, a settant’anni dall’inaugurazione, il lido di Don Serafino continua ad animare le estati ragusane. Negli anni, l’attività della famiglia La Rosa è cresciuta con il ristorante stellato Locanda Don Serafino, un hotel di 11 camere nel centro di Ragusa Ibla e le ville da affittare, ed è ora uno degli esempi più raffinati dell’alta ospitalità siciliana.