L’appuntamento in costume d’epoca che quest’anno festeggia 30 anni si propone con un mix di coreografie e atmosfere sceniche da “sogno di una notte di sabato grasso”. Ad accompagnare gli ospiti tra allestimenti sfarzosi, sontuose mise-en-place e tripudi floreali c’è un’enigmatica figura, capace di riemergere dal buio più profondo e spiccare un volo di fantasia, l’ identità di questa allegoria è svelata solo durante la serata. Il Ballo del Doge è stato un palcoscenico di glamour e socialité in laguna da tre decenni, un punto d’incontro tra vip e ospiti internazionali, da Marta Marzotto a Vivienne Westwood, da Zucchero a Agatha Ruiz De La Prada, da Bebe Vio a molti altri.

“La miccia che ha “acceso” l’idea di organizzare il primo Ballo del Doge, trent’anni fa ha dichiarato Antonia Sautter, la stilista e imprenditrice veneziana, anima e mente de Il Ballo del Doge fin dalla prima edizione, nel 1994, è stata la fortuita collaborazione con Terry Jones dei Monty Python. Terry si trovava a Venezia per girare un documentario della BBC sulle crociate ed è entrato per caso nella piccola bottega di artigianato sartoriale che avevo da poco aperto dietro Piazza San Marco. Quando ci siamo incontrati ero rientrata da New York, dove avevo studiato Fashion design, ero giovane, incosciente e con molta voglia di fare; quando mi ha chiesto di fargli da costumista, mi sono buttata! Credo di aver realizzato solo a cose fatte, quale impegno e responsabilità mi fossi presa senza aver molta esperienza; tutto andò bene e mi convinse che potevo farcela anche da sola. Il mio sogno era di trovare un lavoro che mi consentisse di rivivere la magia del carnevale che mia mamma organizzava per me quando ero una bambina. Ogni autunno sceglievamo insieme quale personaggio avrei voluto impersonare sul “palcoscenico” di Piazza San Marco, cercavamo ispirazione per i costumi sui libri di favole e poi lei cuciva per me gli abiti che avevamo disegnato, proprio come faccio io coi miei costumi d’epoca per gli ospiti de Il Ballo del Doge.
“Il ricordo della prima edizione- dice l’imprenditrice- è una grande allergia e un pizzico di malinconia; ho perso mia mamma prematuramente e mi dispiace davvero che non abbia fatto in tempo a vedere quella che ritengo sia una “nostra” creatura. Non c’è edizione de Il Ballo del Doge in cui non riservi a mia mamma un pensiero speciale. È stata lei ad insegnarmi a credere ai sogni e al potere delle storie. Da brava veneta, lo ha fatto in modo molto concreto, insegnandomi che i sogni vanno realizzati con impegno, lavorando molto. Il Ballo del Doge è il mio sogno più autentico e ambizioso, ed infatti ho scelto d’intitolare questa specialissima edizione the greatest dream”.
Un evento longevo, tre decadi di moda, costume e società con mutamenti non solo degli stili, ma anche del modo di fare spettacolo, d’intrattenere gli ospiti, i gusti e i sapori sulle tavole e, soprattutto le tecnologie. Nel corso di questi anni- prosegue Antonia Sautter- vi sono stati mutamenti in termini di mode, musiche, stili ed è davvero un privilegio averle attraversate e vissute insieme al mio cast artistico e agli ospiti de Il Ballo del Doge. Dagli anni novanta ad oggi è cambiato l’intero mondo intorno a noi, basti pensare che quando abbiamo iniziato, nel 1994, non c’erano telefonini e social. Ho iniziato rendendo omaggio alla storia della Serenissima, alle sue sete, le sue corti e i suoi commerci. Ho raccontato Venezia in tutte le sue epoche, anche in quelle più goliardiche, tra cortigiane e seduttori. Negli ultimi anni mi sono appassionata al tema delle regine, della storia e della fantasia. Per me sono una fonte d’ispirazione per raccontare, a modo mio, l’empowerment femminile, un tema che mi sta molto a cuore. Quello che non è mai cambiato, invece, è l’entusiasmo con cui gli ospiti de Il Ballo del Doge partecipano al gioco collettivo più intrigante del mondo e scelgono il loro costume per vivere la magia del Carnevale veneziano”.

Longevità anche per il cast artistico, alcuni di loro vi partecipano da decenni.
“ Molti personaggi del mondo della moda e vip – conclude l’ imprenditrice- hanno partecipato a numerose edizioni. Abbiamo anche un nutrito gruppo di affezionati ospiti internazionali, ma il “personaggio” che più ha preso parte a Il Ballo del Doge è senza ombra di dubbio Venezia! La mia amatissima città natale, la città in cui ho scelto di vivere è per me una musa e una fonte d’ispirazione continua. Il Ballo del Doge è un modo per renderle omaggio, anno dopo anno. Tenere viva la miglior tradizione del Carnevale veneziano è il mio atto d’amore per la mia città.”
Il sogno per Antonia Sautter continua.