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I volti della pittura

La nostra critica d’arte e pittrice Barbara Pietrasanta interpreta la mostra di Picasso a Milano

La nostra critica d’arte e pittrice Barbara Pietrasanta interpreta la mostra di Picasso a Milano

Di Barbara Pietrasanta

Si può affermare che Picasso è stato l’artista a tutto tondo, sia per i molteplici aspetti di tecnica ed espressività che ha esplorato nella sua lunga carriera, sia per il suo impegno politico e la sua vita sociale che lo hanno reso di certo l’artista più conosciuto e famoso del secolo scorso. Di tutta questa fama e pienezza egli ha saputo e potuto godere come nessun altro artista contemporaneo, cavalcando lo spirito tumultuoso e innovatore del XX secolo e consacrandosi, anima e corpo, alla pittura approfondendola in tutti i suoi volti possibili.

La grande antologica a Palazzo Reale ci permette di percorre le tappe fondamentali della sua carriera, ed espone oltre 200 opere tra dipinti, sculture, fotografie, disegni, libri illustrati e stampe provenienti dal Museo Nazionale Picasso di Parigi.

Le opere sono esposte in ordine cronologico e sfilano in cornici dorate e bianche a cassetto su pareti grigie, forse un pò troppo cupe. C’è un’alternanza tra dipinti, schizzi e grafiche e lo sguardo, nelle sale più grandi, spesso è catturato dalle pedane su cui ergono le grandi sculture in bronzo e metallo, unici effetti scenici concessi ad un allestimento forse troppo rigoroso.

Le teste di donna dai grossi nasi, i bagnanti, le capre e i tori sembrano quasi pensanti e intagliano lo sfondo della parete creando un gioco grafico di pieni e vuoti.

Nella mostra le opere principali della collezione dell’artista palesano la dimensione spesso autobiografica e autoreferenziale nella sua continua ricerca di identità con approcci diversi, come per impadronirsi di inediti frammenti di senso e pieghe di vita ancora inosservate. Gli autoritratti fedeli o camuffati, che ci trasportano nel sé più segreto, i dipinti del periodo blu, colore-manifesto, malinconici e notturni, bellissimo il ritratto di Celestina la donna con un occhio solo. I capolavori tra primitivismo e cubismo che spingono in là la sua ricerca pittorica, in cui riemergono i modelli arcaici degli studi accademici e le composizioni d’ispirazione greco-romana con rovine, fino alla grande vitalità grafica dei lavori surrealisti come la creatura chimerica de ” L’ acrobata” e i riferimenti agli archetipi del mito nella serie di incisioni della Minotauromachia. Spesso c’è il rientro alla figurazione, ciclico rifugio, dove qui è possibile ammirare il dolcissimo Paulo nei panni di Arlecchino.

L’evento è un importante ritorno di questo grande artista della modernità a Milano, dopo le mostre del 1953 e del 2001, e chissà se questa occasione potrà essere ancora una riflessione storica come lo è stata nel ’53, perché proprio qui nella sala delle Cariatidi venne esposta per la prima volta in Italia la grande tela di Guernica.

All’interno del percorso espositivo è presente una documentazione della mostra di quell’anno con la curatela di Francesco Poli.

Picasso. Capolavori dal Museo Nazionale Picasso di Parigi
20 settembre 2012 – 6 gennaio 2013. A cura di Anne Baldassari
Palazzo Reale, Milano