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I vincitori del Premio Gavi La Buona Italia 2020

Quattro Consorzi di tutela premiati per la capacità di promuovere la cultura del vino e l’attività turistica nei territori che danno vita ai pregiati vitigni di casa nostra

Paesaggio del Gavi

Sono stati proclamati i quattro vincitori della sesta edizione del Premio Gavi La Buona Italia, organizzato dal Consorzio tutela del Gavi – il vino che prende il nome dal territorio in provincia di Alessandria, nell’area sudorientale del Piemonte, al confine con la Liguria – e patrocinato, tra gli altri, da Mpaaf (ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali), Federdoc (Confederazione nazionale dei consorzi volontari per la tutela delle denominazioni dei vini italiani), Enit (Agenzia nazionale del turismo), Associazione città del vino e Unione italiana vini. Il riconoscimento in questione viene assegnato ai Consorzi di tutela del vino del nostro Paese che dimostrano di essere modelli di comunicazione ed esempio di efficace sviluppo dell’attività turistica integrata dei propri territori. In altre parole, viene premiato chi attua “buone pratiche” nella valorizzazione delle filiere enogastronomiche di casa nostra al fine di condividerle e favorire la competività di questo settore cruciale per l’economia nazionale.

L’etichetta istituzionale 2020 del Consorzio tutela del Gavi

Durante la premiazione Roberto Ghio, presidente Consorzio tutela del Gavi, ha sottolineato che «i Consorzi di tutela contribuiscono a creare e rafforzare la peculiare “reputazione” del comprensorio, rappresentata da un insieme di elementi quali natura, vino, personaggi, storia, tradizioni, innovazione. Questo lavoro integrato ricade positivamente sulle singole aziende che possono così concentrare i loro sforzi sull’ottimizzazione dell’accoglienza, oltre che, naturalmente, sulla produzione vinicola».

Il Mar LIgure visto dall’Appennino. L’Oltregiogo, ovvero il territorio del Gavi, antico entroterra delle signorie di Genova, è in Piemonte ma risente dell’influenza del mare

Una conferma del ruolo fondamentale dei produttori che hanno scelto di unire le loro forze arriva anche dalla ricerca Enoturismo. I Consorzi del vino e il territorio, condotta dal Master in economia del turismo dell’Università Bocconi di Milano, in collaborazione con il Consorzio tutela del Gavi, The Round Table, Federdoc e curata da Magda Antonioli, professore associato del Dipartimento di analisi delle politiche e management pubblico presso l’ateneo meneghino. Come spiega lei stessa, dalla ricerca risulta, tra l’altro, che «i Consorzi riconoscono all’unisono un proprio ruolo strategico, oltre a quello sulle fasi di qualità della produzione, anche sugli aspetti turistici della filiera, in primis facendo da collante, soprattutto in un momento storico come quello che stiamo attraversando, tra i produttori propri associati, ma anche verso gli stakeholder esterni, pubblici e privati. In seconda battuta, dedicandosi anche alla promozione “diretta” oltre che del prodotto-bottiglia, dei luoghi e della cultura del territorio».

In bici fra i filari di vite – foto Bruno Murialdo

Per quel che riguarda la promozione, Internet e i social – com’è emerso con particolare evidenza nel periodo dell’emergenza sanitaria – svolgono un ruolo sempre più importante anche per i produttori di vino, non solo perché attraverso l’e-commerce sono in grado di incrementare le proprie vendite, ma anche in considerazione del fatto che, operando sul web, possono far conoscere in maniera più capillare i servizi offerti dalle proprie cantine e favorire i contatti con le principali organizzazioni che promuovono il territorio. «E’ evidente che la partita dell’enoturismo, oggi riconosciuto come “turismo della ripartenza”, si gioca in Rete, l’ambiente primario della promozione turistica in generale», sottolinea Francesco Moneta di The Round Table. Fondamentale anche in questo caso la funzione dei Consorzi che, continua Moneta, «devono favorire una rapida evoluzione digitale di se stessi e dei produttori per competere nell’enoturismo giocando il ruolo fondamentale di aggregatore dell’offerta multiprofessionale del territorio. L’obiettivo è capitalizzare l’enorme potenziale del nostro Paese, la meta più desiderata dei turisti enogastronomici di tutto il mondo secondo il Wine food travel monitor 2019».

Coltivazioni di vite vicino al Monte Tobbio: nelle giornate limpide dalla cima di questa altura si vedono il golfo di Genova, le Langhe e il Monferrato

Tornando ai premiati di quest’anno, hanno ottenuto il riconoscimento quattro Consorzi che stanno già lavorando molto bene per raggiungere gli obiettivi di cui sopra. Primo sul podio il Consorzio tutela del vino Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, premiato appunto per l’efficacia con la quale si muove nei canali di comunicazione online e l’attitudine a svolgere un ruolo di aggregazione territoriale attraendo turisti e viaggiatori. Il sito di riferimento di questo Consorzio è tradotto in cinque lingue (italiano/inglese/francese/tedesco/cinese) ed integrato a cinque social network (Facebook, Twitter, Pinterest, Instagram, Youtube). Sotto il brand Visit Conegliano Valdobiaddene (https://www.prosecco.it/it/territorio/visit-conegliano-valdobbiadene), una rivista semestrale sfogliabile e scaricabile con tutte le informazioni – corredate da foto splendide – consente di organizzare il proprio itinerario tra cultura, storia locale, natura, enogastronomia e con le testimonianze di personaggi noti amici del territorio: si tratta di una vera e propria guida che permette al turista di vivere da protagonista gli eventi e il territorio, per esempio la prima storica strada enologica d’Italia, che si snoda tra le cittadine di Conegliano a Valdobbiadene. La sezione I percorsi enoturistici (https://www.prosecco.it/it/territorio/itinerari-enoturistici) propone una serie di percorsi già strutturati fruibili in base a diversi interessi: itinerario arte, itinerario vino, itinerario bike, itinerario castelli, con link diretto alla Strada del Prosecco, partner del Consorzio nell’offerta territoriale integrata. Last but non least, un motore di ricerca interno al sito del Consorzio permette di filtrare le cantine a seconda del servizio di cui si è alla ricerca, con precise informazioni sulla logistica (https://www.prosecco.it/it/cantine).

I laghetti del Gorzente, tra Piemonte e Liguria

Tra gli altri tre premiati, che hanno ottenuto Menzioni speciali, c’è il Consorzio volontario di tutela vini Alto Adige: il suo sito, realizzato in 5 lingue (italiano/inglese/tedesco/giapponese/russo) e integrato con quattro canali social (Facebook, Youtube, Instagram, Twitter) che trattano con frequenza il tema enoturismo, mette in grande evidenza l’accesso alla sezione e-commerce con rimando diretto alle cantine che lo propongono. Ampio spazio alle visite guidate in cantina (https://www.vinialtoadige.com/it/viticoltori/visite-guidate/42-0.html) con link ai siti dei singoli produttori e possibilità di filtrarli in base ai propri interessi e ai servizi che offrono (vendita, ristorante, visite guidate, pernottamento, consegna a casa, etc). Il sito del Consorzio è collegato con quello del Sudtirol in cui si può trovare un’ampia offerta di esperienze turistiche ed eventi.

I laghi di Lavagnina, in provincia di Alessandria

Con Casa Chianti Classico, il luogo fisico della narrazione della Denominazione e del Territorio che diventa anche sito e portale di promozione turistica (https://www.casachianticlassico.it/it) e l’e-shop che propone in acquisto, oltre al vino, anche merchandising griffato Gallo Nero, pure il Consorzio Vino Chianti Classico si aggiudica una Menzione speciale. Il sito, realizzato in due lingue (italiano/inglese) comprende una sezione con l’indicazione dei ristoranti dove trovare il Vino Chianti e i link diretti ai siti dei singoli produttori con la possibilità di filtrarli per servizio offerto. Completano la presenza digital del Consorzio quattro canali social (Facebook, Youtube, Twitter, Instagram) e una app per mobile dedicata.

Un calice di Gavi

Ultima menzione speciale: il Consorzio tutela vini d’Abruzzo che, con accesso diretto e ben evidente dalla home page, rimanda sia all’e-commerce delle cantine sia al sito Discover Abruzzo e relativa app interattiva per mobile (https://www.discoverabruzzo.wine/it) con 14 itinerari che toccano oltre 200 punti di interesse storico, artistico, culturale e naturale, intorno ai quali sorge la costellazione di cantine vitivinicole abruzzesi. Non manca un collegamento operativo con una rete di tour operator internazionali per dare la possibilità agli utenti di prenotare wine tour sul territorio https://www.qutours.com/wine-tours. Il sito è realizzato in due lingue (italiano/inglese) e i social di riferimento sono due (Instagram, Facebook).