La Giornata Mondiale del Gin è una tradizione recente.
Quest’anno si celebra il 10 giugno e il World Gin Day 2023 si preannuncia una festa anche a livello di numeri, perché a livello globale si è registrato un boom nel mercato horeca di questo distillato che secondo proiezioni arriverà a sfiorare i 15 miliardi di dollari.

La crescita dei consumi coinvolge, naturalmente, anche l’Italia con un fatturato stimato in quasi 80 milioni di dollari nel 2023 e un volume totale di quasi 4 milioni di litri somministrati.
A dirlo è un addetto ai lavori, Alberto Birollo, Drinksetter di Anthology by Mavolo. che afferma: “Il gin è sempre più prodotto di tendenza che si riflette naturalmente anche in un ampliamento dei consumi”.

Le qualità di questa bevanda alcolica non si sono espresse solo in purezza o mescolate nei cocktail più celebri ma anche nei fatti e nei racconti della storia, della cultura, dello spettacolo.
Gin, storia ed evoluzione
Per trovare le prime tracce di questo spirit ora amato in tutto il mondo, bisogna risalire a oltre mille anni fa quando i monaci benedettini della Scuola Medica Salernitana iniziarono a usare, a scopo curativo, l’alcol distillato insieme al ginepro.

Per avvicinarsi ancora di più alla bevanda attuale bisogna aspettare la metà del 1600 con gli olandesi e il loro Jenever per poi finire in Inghilterra dove si diffuse definitivamente.

Un altro momento di svolta arriva nel 1800, quando un tale Erasmus Bond ebbe la geniale idea di unire gin e acqua tonica dando così vita al mitico Gin Tonic.
Apprezzato dalla regina Elisabetta II, da Winston Churchill, dalla rockstar Madonna e da molti altri personaggi famosi, la cultura del gin tocca anche il mondo della letteratura, del cinema e della musica.
Il gin, distillato trasversale che piace a tutti
Il Vesper Martini, per esempio, era tanto amato da James Bond al punto che pure i barman si ostinano a ricordare le tre parti di vodka, dimenticando le cinque parti di gin.
Poi c’è il Gin Rickey omaggiato ne “Il grande Gatsby“. Nel mondo musicale “Give me gin and tonic” dicevano gli Oasis in Supersonic, il loro singolo di debutto datato 1994.

Vent’anni prima, invece, i Kiss lo preferivano liscio e cantavano “it’s cold gin time again”.
Ora il gin è diventato virale anche sui social network, con più di 11 milioni di post su Instagram (grazie anche a bottiglie che sono vere opere d’arte) e 2,3 miliardi di visualizzazioni su TikTok.

In tale scenario Mavolo Beverages, azienda specializzata nella distribuzione di bevande, liquori e spirit ha un ruolo d’eccezione, con un portfolio in continua espansione: 9 nuovi brand e altre 17 referenze aggiunte.
La tendenza, in ascesa, dei regionali
Tra le novità che riflettono una tendenza mondiale a regionalizzare la produzione dei gin, caratterizzandoli con ingredienti botanici locali, spiccano Deux Frères, prodotto svizzero che cambia colore quando mescolato con l’acqua tonica. Ma c’è anche Amuerte, con foglie di coca del Perù, creato da due visionari cugini belgi.

Nel panorama italiano va sicuramente annoverato Solaro,dell’isola di Capri e venduto in una bottiglia di ceramica dipinta a mano.

Tanti, dunque, i motivi per festeggiare questa giornata mondiale. E siccome non esiste festa senza brindisi, gli esperti drinksetter invitano a farlo proprio con il gin.