Superata la pandemia, quali strategie concrete si possono adottare contro l’inquinamento e il riscaldamento globale per contrastare il cambiamento climatico?Siccità e alluvioni con danni ai territori e ai fondali marini, riguardano anche il Mediterraneo, e il turismo comincia a farne le spese. Chi ha investito in politiche di eco-sostenibilità sarà avvantaggiato nel difficile momento della ripresa economica post virus. Come si dovrà ripartire? Lo abbiamo chiesto a Gianni Silvestrini, direttore del Kyoto Club, esperto di energie rinnovabili e di green economy, coautore con G.B. Zorzoli del libro Le trappole del clima. E come evitarle (edizioni Ambiente, febbraio 2020).

Il 22 aprile, ricorrono i 50 anni del primo Earth Day sui temi dell’inquinamento negli Stati Uniti
Ero presente alla cerimonia. Oggi, in un pianeta assediato dal coronavirus e minacciato dal cambiamento climatico questa data diventa un’occasione per riflettere sul blocco delle emissioni climalteranti e per stimolare modelli che rispettino gli equilibri naturali già compromessi.
Come dovrebbe ripartire l’economia dopo la pandemia?
La fase dopo l’emergenza sarà molto delicata ed è importante che avvenga nel modo giusto. L’Europa, al contrario degli Usa, ha avviato un gigantesco processo di riconversione dell’economia in senso ambientale caratterizzato dal “Green Deal”, con chiari obiettivi di efficienza energetica, energie rinnovabili e mobilità sostenibile nelle città, e sono previste notevoli risorse economiche per la transizione ecologica. È prevista un’accelerazione del processo di riqualificazione energetica degli edifici e di risanamento delle aree metropolitane. Bisognerà inoltre incrementare l’offerta di trasporto pubblico, potenziare il decollo della mobilità elettrica, e creare piste ciclabili.
Con questi cambiamenti, si crea occupazione e si garantisce un ambiente più vivibile. È possibile che lo stesso processo di globalizzazione, che ha messo in evidenza la fragilità di catene di approvvigionamento troppo lunghe, venga rivisto e che si avvii un processo di “reshoring”, riportando in Europa e in Italia le fabbriche delocalizzate in Asia.
Voi esperti vi augurate una ripresa delle politiche green ?
Il cambiamento climatico dovrebbe essere una priorità nell’agenda degli stati e dei leader. Ogni anno assistiamo a gravi incendi, inondazioni, uragani e siccità in ogni angolo del pianeta, mentre la temperatura media globale è in continuo aumento. E cresce anche il livello dei mari e degli oceani. Per questa ragione, nel 2015 tutti i paesi del mondo hanno sottoscritto l’Accordo di Parigi per avviare politiche di contenimento delle emissioni dei gas climalteranti. Ma, mentre gli Usa di Trump hanno deciso di uscire dall’accordo, l’Europa reagisce seriamente e intende raggiungere la neutralità carbonica nel 2050, grazie a una drastica riduzione di combustibili fossili.

Con il blocco di molte attività e dei trasporti durante la pandemia, le emissioni mondiali di anidride carbonica risulteranno diminuite nel 2020.
Se ora il calo è dovuto all’emergenza, quello registrato nei prossimi anni sarà invece attribuito all’adozione di politiche virtuose, dalla diffusione della mobilità elettrica alla produzione di elettricità con fonti pulite come quella solare ed eolica.

Cosa dobbiamo aspettarci sul fronte del turismo?
Dopo la pandemia, il turismo sarà il settore più complesso da far ripartire poiché affiorerà un modo diverso di vivere la quotidianità, quindi anche di programmare le vacanze. Gli operatori del settore devono ricreare la fiducia con messaggi rassicuranti e nuove proposte. In generale, saranno avvantaggiati i soggiorni all’aria aperta e le piccole strutture in montagna, al mare o in campagna, mentre vedo maggiori difficoltà per le grandi crociere, che si basano su alti numeri di passeggeri in spazi limitati e definiti. Inoltre prevedo una crescita significativa delle certificazioni ambientali, che acquisiranno sempre più valore come elemento di rassicurazione per i turisti.
Le fotografie che corredano questo articolo, si riferiscono ad alcuni luoghi dove la sostenibilità è un progetto reale per città del futuro, case history e buone pratiche turistiche.