HOSPITALITY

Gallicantu Stazzo Retreat apre a primavera nel cuore della Gallura

Il recupero di due stazzi abbandonati, ristrutturati con materiali organici, e il tocco onirico dell’architetto Jean Claude Lesuisse danno vita al Gallicantu Stazzo Retreat

La fineste occhio di bue donano un carattere fiabesco

Innamorarsi dell’interno della Sardegna e farlo in un borgo che si chiama Luogosanto: le premesse perché questo progetto nasca sotto gli auspici delle buone stelle ci sono tutte. Fortemente voluto da Marco Maria Berio, storico direttore del Pevero Golf Club, e dalla sua compagna Raffaella Manca, PR manager di hotel prestigiosi, il Gallicantu Stazzo Retreat aprirà le porte in primavera nel cuore della Gallura.

La piscina incastonata tra le rocce all’ombra di alberi secolari

Cinque camere circondate da tre ettari di macchia mediterranea e imponenti massi di granito, la vista che spazia sull’alta Gallura e sulla Corsica, un salotto con camino dove trascorrere le serate più fresche, una piscina incastonata tra le rocce all’ombra di alberi secolari, e un’area benessere con sauna, bagno turco, docce emozionali e una piccola area relax. Poco più in là le due suite, Igna e Mendula, che si affacciano sul mandorleto dove una volta si trovava la piccola vigna che serviva al fabbisogno familiare. La vecchia stalla ospita la cucina arredata con mobili di recupero e mobili creati su misura da artigiani del luogo. C’è anche una grotta, abitata fin dai tempi pre-nuragici, trasformata ora in una cantina per la degustazione di salumi, prosciutti e formaggi provenienti dagli stazzi vicini o da piccoli produttori locali.

La grotta delle degustazioni

Ecco, tutto questo è Gallicantu, che già dal nome, il canto del gallo che in sardo antico significa alba – vuole sottolineare il rapporto stretto, anzi l’amore dei proprietari per la natura che lo circonda. E che è uno dei pilastri intorno a cui è nato il progetto. Gli altri sono l’autenticità, la semplicità, il ritmo lento, la scoperta del territorio con i suoi borghi antichi. Il vero lusso, insomma.

Vista sulla Corsica da una delle camere

Lo stazzo

Lo stazzo è stato il fulcro della vita agro-pastorale gallurese per centinaia di anni. Il termine deriva dal latino “statio” (stazione, luogo di sosta) e indica contemporaneamente l’azienda contadina e la costruzione abitata dai padroni o dai mezzadri. Negli anni Trenta i due stazzi che compongono il resort sono stati abbandonati, e già la scelta di recuperare questi edifici che sono tipici di queste zone, anche se mutuati dalla vicina Corsica, la dice lunga sulle intenzioni dei proprietari di offrire ai loro ospiti un posto diverso, lontano dall’idea della Sardegna come luogo di festa e di show off, anche se la Costa Smeralda è a solo mezz’ora di auto.

La cucina con camino e mobili di recupero

I due stazzi sono stati restaurati con materiali tradizionali: i cantoni di granito delle strutture originali sono lasciati a vista e le vecchie tegole recuperate o reinventate come lampade da interno. Alcune digressioni dell’architetto Jean Claude Lesuisse, come le finestre a occhio di bue, donano a entrambi un carattere originale, quasi fiabesco, che si ritrova anche negli interni. Ogni spazio è disegnato secondo lo stile dell’architettura organica: elementi naturali come ferro, pietra e ginepro trovano la giusta armonia con tessuti, tappeti e ceramiche dell’artigianato sardo moderno.

Le esperienze e il territorio

Intorno a Gallicantu si svolge la vita di campagna con la cura dell’orto che alimenta la cucina e dove gli ospiti, cestino alla mano, possono raccogliere le verdure di stagione. Poi centinaia di olivi dalla cui raccolta si produce l’olio della tenuta; il mandorleto, gli alberi da frutta, l’agrumeto e ciliegi di diverse qualità. Oltre duecento piante di mirto danno vita a un liquore prelibato, realizzato artigianalmente, mentre dieci famiglie di api producono il miele che gli ospiti degustano a colazione o durante l’aperitivo in grotta.

Durante il soggiorno gli ospiti possono scegliere tra diverse esperienze: lezioni di ceramica, corsi di acquerello, corsi di cucina o lezioni di golf. Oppure partire alla scoperta del territorio: si possono visitare aziende agricole, vigneti, stazzi, caseifici, un’erboristeria e un laboratorio di ceramica.

L’asterno del Gallicantu Stazzo retreat

Gallicantu si trova a pochi passi da Luogosanto che deve il nome alla presenza di 22 chiese campestri disseminate nel suo territorio. Sede di Porta Santa con la basilica di Santa Incoronata di Gallura, è una meta ideale per gli amanti del viaggio attivo e sostenibile: si possono praticare l’escursionismo a piedi, in bicicletta, a cavallo, il bouldering, il canoeing e lo yoga. A Luogosanto ci sono anche importanti cantine riconosciute a livello internazionale che producono il Vermentino di Gallura, unica DOCG dell’isola, e piccole trattorie e botteghe dove è possibile degustare le specialità gastronomiche locali a base di pasta fresca (chjusoni e pulilgioni, tipici nella variante leggermente dolce), oppure la suppa cuata, nota come “zuppa gallurese”, i salumi e gli arrosti di carne d’allevamento o cacciagione, i formaggi freschi di latte vaccino e i dolci tradizionali come cucciuleddi, papassini, acciuledd’e meli.

Gli appassionati di archeologia possono scoprire non solo le tracce della civiltà nuragica e del neolitico, ma soprattutto la maggiore concentrazione di resti medievali della Gallura con il Castello di Balajana, il Palazzo di Baldu e le architetture religiose.

La sua posizione strategica permette di raggiungere in meno di mezz’ora la Costa Smeralda e, a nord, alcune delle spiagge più belle di tutta la Sardegna. Sono vicini gli altri centri interni dell’Alta Gallura come Tempio, celebre per il centro storico con le case in pietra e piazza Faber, che Renzo Piano ha progettato in onore del cantautore genovese, Aggius, piccolo gioiello che fa parte dei Borghi Autentici d’Italia, e Luras, il paese degli olivastri millenari.

La Camera Antica