Fino all’11 giugno 2023, a Reggio Emilia, si svolge la XVIII edizione di Fotografia Europea, un festival prestigioso che ha raccolto grandi riconoscimenti nell’ambito dei contest internazionali.
Il tema cui fanno riferimento le opere selezionate, e come ben espresso nel titolo Europe matters: visioni di un’identità inquieta, è l’identità dell’Europa che dall’essere un punto di riferimento planetario si trova sempre di più spinta verso la periferia del mondo scossa ma anche stimolata dall’affermarsi di nuovi equilibri socio-politici ed economici e da importanti criticità e cambiamenti, guerra alle porte, Brexit, immigrazione, degrado ambientale.


La mostra è grandissima e dislocata su più sedi: il magnifico e monumentale Palazzo dei Chiostri che nelle sue sale ospita dieci esposizioni tra le quali quella storica di Sabine Weiss, fotografa umanista francese contemporanea di Doisneau; il progetto Odesa sui cambiamenti dall’epoca sovietica al 2015 dopo l’inizio del conflitto del 2014 della fotografa ucraina Yelena Yemchuk; Bilateral, il lavoro di Samuel Gratacap, basato sulle tracce e le interazioni che si creano fra le persone, l’ambiente e il potere nei luoghi di passaggio delle frontiere.
Nei Chiostri di San Domenico, la fotografa Myriam Meloni che vive fra Barcelona e Tangeri presenta il lavoro Nelle giornate chiare si vede l’Europa, ritratti di giovani donne che grazie al progetto Erasmus si sono integrate nella cultura marocchina stabilendo un legame fecondo con quella dei loro Paesi di provenienza. Sempre ai Chiostri Mattia Balsamini con Protege noctem, if darkness disappeared pone l’attenzione sull’impatto che l’inquinamento luminoso produce sulla natura e sui ritmi circadiani degli esseri viventi, uomo compreso, mentre Camilla Maffei con il progetto Il grande padre invita a riflettere, partendo dalla storia dell’Albania, sulle implicazioni che i regimi totalitari hanno sulle società anche dopo il loro crollo.
La mostra Masters of contemporary photography from the Ars Aevi collection, al Palazzo del Mosto è costituita da opere donate, da artisti, curatori e musei internazionali alla città di Sarajevo, durante la guerra di Bosnia per sostenerne la ricostruzione. Sarajevo e Reggio Emilia, nel 2022, hanno firmato un patto di gemellaggio.
A Palazzo dei Musei Un piede nell’Eden. Luigi Ghirri e altri sguardi. Giardini in Europa e l’Architettura degli alberi è un percorso dedicato alla natura e alla ricollocazione degli spazi verdi nel contesto delle aree metropolitane. Nella stessa sede ha luogo Appartenenza, La giovane fotografia italiana, Premio Luigi Ghirri 2023 dedicato ad artisti talentosi under 35.