Cinquanta camere, il grande design, uno chef molto amato: un nuovo cinque stelle debutta a Milano
L’hotel Fifty House, in via Cellini 14 a Milano, ha aperto da pochi mesi, un po’ in sordina. Siamo andati a visitarlo.
L’edificio ha una bella facciata d’inizio Novecento, un’entrata da palazzo residenziale milanese e una lobby contemporanea, con arredi Driade, scenografie e fiori di Vincenzo Dascanio che ha arredato gli scaffali con oggetti, soprammobili e libri d’arte. Sullo sfondo scuro, nelle nuance del nero, grigio antracite e marrone, sono disposti divani e poltroncine di velluto bordeaux, viola, rosa intenso. I contrasti cromatici donano agli spazi dell’entrata del salotto con camino e del bar un’atmosfera contemporanea ed elegante, nell’assoluta semplicità. A completare la scenografia, le luci, tutte di design, creano spazi intimi e atmosfere teatrali.
Sul giardino, arredato con verde verticale, si affacciano le alti laterali dell’edificio in stile casa di ringhiera. Ma la privacy non è a rischio, perché suo ogni ballatoio c’è solo una suite. Su 50 camere, ben 36 sono suite più una penthouse all’ultimo piano con salone, cucina, due camere con rispettive cabine armadio e bagni, e una terrazza spaziosa e vivibile.
Ancora mancano alcuni dettagli, ma a grandi linee si sa che ci saranno una palestra attrezzata ma non una spa, aree meeting, forse in una torre a parte, con ingresso indipendente, e una cucina d’autore. A guidare il significativo reparto Food & Beverage è stato invitato Sergio Mei, per tanti anni chef del Four Seasons Milan, e cuoco molto amato dal pubblico milanese. Nulla è certo al 100%, ma a grandi linee si intuisce che il Fifty House si andrà ad aggiungere ai più bei cinque stelle della città. Mancano ancora pochi mesi, ma entro ottobre lo potremo verificare senz’altro.
Fifty House fa parte di una gestione e proprietà italiana che si sta espandendo con diverse strutture in Italia.