HOSPITALITY

Cento sfumature di rosa

È il colore sexy e ottimista di Fauchon. La storica gastronomia parigina ha aperto due hotel golosi, uno alla Madeleine e l’altro a Kyoto. Nel minibar, foie gras e patatine al tartufo

Dalle finestre del Grand Café Fauchon, all’ultimo piano dell’hotel, la vista abbraccia lo skyline di Kyoto e le vicine montagne Higashiyama fino al Kiyomizu-dera, patrimonio dell’umanità Unesco tra i più celebri della città giapponese.

All’ingresso di questo tempio buddista una piccola scala conduce sottoterra, dentro a una caverna quasi completamente buia, che il pellegrino deve attraversare per cercare la via d’uscita e tornare alla luce. Da una prospettiva religiosa, questo itinerario simboleggia il percorso verso l’illuminazione: ma in modo più terreno, la caverna rappresenta il grembo di una donna – e l’uscita, una rinascita.

Altra celebrazione dell’eterno femminino – profana, ma non meno simbolica – avviene di là del fiume all’hotel Fauchon, aperto nel 2019: 59 camere e suite progettate secondo una mix sublime di stile parigino e arte giapponese, molto rosa Fauchon (“rosa bonbon”, si chiama la tonalità: ma ci arriveremo) per un effetto finale chic – e molto girly.

Cominciamo dall’inizio: il celebre marchio francese di cibo gourmet nasce nel 1886, e per quasi un secolo e mezzo si accontenta di rifornire i parigini di caviale, foie gras, tartufi e vini pregiati. Nel 2018 lo sbarco nell’hôtellerie, con l’apertura del Fauchon L’Hôtel Paris, a pochi passi da Place de la Madeleine, dove si trova ancora il negozio originale: qui ogni camera è decorata in uno stile ispirato a una diversa prelibatezza della pasticceria francese: macaron, croissant, bignè…

Al primo hotel è seguito il secondo, a Kyoto, aperto nel 2021 (anche questo, come l’originale parigino, è membro di The Leading Hotels of the World), un terzo arriverà nel 2024 a Riad, in Arabia Saudita. La decisione di aprire la seconda insegna proprio a Kyoto è stata guidata da una serie di fattori, tra cui la reputazione della città come destinazione culturale, nonché la sua crescente popolarità tra i viaggiatori altospendenti. Inoltre, Kyoto è famosa per l’alta qualità dei suoi ingredienti e la raffinatezza della sua cucina: insomma tout se tient, come dicono a Parigi.

L’hotel è stato progettato dallo studio di architettura Kengo Kuma & Associates, noto per lo Stadio Olimpico di Tokyo 2020 ma da noi anche per la riqualificazione dell’ex Rizzoli: il palazzo abbandonato che un tempo ospitava la casa editrice a Crescenzago (periferia di Milano) riaprirà nel 2024 come «ufficio biofilico», anche grazie alla consulenza del celebre botanico Stefano Mancuso.

Il progetto per Kyoto ha unito, in un sincretismo architettural-religioso, estetica giapponese ed echi parigini, design contemporaneo e tradizione nipponica: alla facciata costituita da doghe verticali in legno disposte in modo sfalsato (molto giapponese) si contrappone la grande scala ricurva in metallo nero e vetro della lobby (molto vieux monde).

Anche le stanze, pur modernissime, conservano elementi di design tradizionale giapponese, come schermi shoji e tatami. Ma il redde rationem tra tradizione giapponese e stile parigino è nella palette: ai colori neutri e muti dell’arredamento – gradazioni di panna, beige, bianco e nero – si contrappone l’utilizzo massiccio del rosa Fauchon. Questa tonalità accesa e brillante, il rosa bonbon, è uno degli elementi più riconoscibili del marchio, e incarna il motto «La vie en rose», dalla celebre canzone Edith Piaf: in poche parole, guardare il mondo con atteggiamento positivo, avvicinarsi a tutto con gioia, entusiasmo e passione per le cose belle della vita.

All’hotel Fauchon di Kyoto sono rosa le poltroncine e i divani del Grand Café, rosa i tappeti e i cuscini, rosa i petali di ciliegio della sakura, la fioritura primaverile, in metallo sui muri della hall. È rosa, o meglio rosé, lo Champagne che scorre con liberalità al bar dell’ultimo piano.

Ma soprattutto, è rosa l’armadio a due ante presente in ogni stanza che all’apertura si rivela un secretaire: dentro i cassetti e gli scomparti non ci sono però materiali da scrittura ma il Gourmet Bar, ricolmo di prelibatezze a marchio Fauchon: foie gras e patatine al tartufo, cioccolatini, tè e caffè gourmet. Un minibar all’ennesima potenza (un… maxibar?), dove tutto è incluso nel costo della camera. Anche a occhi chiusi, si continua a vedere la vie en rose.