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Engadina, sugli sci fino a maggio

Come fa la Svizzera a tenere aperti gli impianti di risalita? Seguendo alcune regole. Che forse potevamo seguire anche noi

Montagne ricche di neve sotto il cielo azzurro, piste di sci aperte e impianti funzionanti, lunghi tracciati a valle per la gioia dei fondisti, sentieri nei boschi per i ciaspolatori, colorate vele da parapendio volteggianti nell’aria…il tutto in un’atmosfera di armonioso relax. Insomma le Alpi al loro meglio. Peccato (per noi) che non si tratti di quelle italiane bensì di quelle svizzere. Siamo a Sils Maria in Alta  Engadina, Canton Grigioni (engadin.ch), nell’incantevole altopiano dei laghi (ora ghiacciati) di Sils e Silvaplana, e qui è tutto aperto. Quest’anno ha nevicato molto su tutte le Alpi e una coltre di due metri scintilla sotto un sole squillante che qui è di casa, perché con una media di 320 giorni di sole all’anno l’Alta Engadina si è guadagnata il titolo di “Solarium delle Alpi”. Non ci stupiamo quindi di trovarvi alcune di quelle famiglie italiane che avevano prenotato per febbraio/marzo una settimana bianca nel proprio Paese, magari nelle vicine Livigno e Bormio, e che sorprese dall’improvvisa chiusura decisa dal governo sono riparate in Svizzera.

Ma come fa l’Engadina a garantire, in un periodo come questo, la sicurezza dei suoi ospiti? «La Confederazione Svizzera ha emanato precise linee guida per poter aprire in sicurezza» risponde Michael Kirchner, responsabile marketing di Engadin St. Moritz Mountains, società degli impianti di risalita di St Moritz. «1) Fare la prenotazione dello skipass online, in modo da non formare code alle casse. 2) Usare rigorosamente la mascherina su tutti gli impianti, non solo quelli chiusi, ma anche quelli all’aperto come le seggiovie. 3) Tutti gli impianti vengono riempiti al massimo a  2/3 della loro capacità. 4) Sono state aumentate le corse delle funivie. 5) Tutti gli impianti chiusi viaggiano con i finestrini aperti per una maggior aerazione. 6) Tutti i collaboratori delle società di gestione impianti fanno tamponi frequenti. 7) È stato aumentato il personale di controllo agli impianti e sulle piste per verificare il rispetto delle regole. 8) Tutti i bar e ristoranti servono solo cibo da asporto da consumare all’esterno», conclude Michael Kirchner. E qui sorge spontanea una domanda: non si poteva applicare un protocollo del genere anche da noi?

I visitatori dell’Engadina vengono accolti da 350 kilometri di piste di sci alpino, 220 kilometri di tracciati per sci di fondo, 150 kilometri di sentieri invernali per il trekking o le ciaspole, ma soprattutto da un magnifico ambiente naturale trattato con grande rispetto: per questo i vari comprensori sciistici non vengono collegati fra loro,  per questo il piano regolatore dell’Alta Valle non consente nuove costruzioni, e sempre per questo la sostenibilità ambientale è diventata il criterio-base di qualsiasi intrapresa. Resta perciò un grande piacere ciaspolare o fare trekking nella Val Roseg, dove l’unico mezzo di trasporto consentito sono le slitte a cavalli, oppure sul Muottas Muragl, una montagna che si risale con un trenino a cremagliera e che poi offre, oltre a uno splendido panorama su tutta l’Alta Valle, un itinerario arricchito dalle frasi di filosofi e scrittori del passato che amarono l’Engadina. La lista di pensatori, romanzieri e artisti che qui si sentirono “a casa” è lunga: filosofi  come Friedrich Nietzsche (la casa-museo di Nietsche a Sils Maria è aperta al pubblico, nietzschehaus.ch/it) e Theodor Adorno, scrittori come Rainer Maria Rilke, Herman Hesse, Marcel Proust e Thomas Mann, artisti come Alberto Giacometti (il Centro Giacometti è in Val Bregaglia, centrogiacometti.ch), Andy Warhol e Julian Schnabel, musicisti come Richard Wagner e Claudio Abbado: le spoglie del grande direttore d’orchestra riposano nella chiesetta di Crasta, in Val di Fex, luogo dove aveva casa e che molto amava. Di questa prestigiosa eredità rimane traccia nella vita culturale della Regina engadinese, Sankt Moritz, che conserva fra l’altro molte gallerie d’arte d’importanza internazionale. Così come conserva e rinnova una tradizione gastronomica di altissimo livello: un esempio è il ristorante Cà d’Oro del Kempinski Grand Hôtel des Bain di St. Moritz, che conquista la sua seconda stella nella Guida Michelin Svizzera 2021. Anche in un anno così difficile l’Engadina cura la qualità.