
Sapreste rivolgervi a un ambasciatore, a un alto prelato o a un re? E sapete tutte le regole per apparecchiare la tavola in presenza di un ospite? Questi due libri, disponibili in tutte le librerie, vi spiegano come fare.
Piccolo manuale di corrispondenza
Lucrezia Rospigliosi, nata a Roma da famiglia italo-inglese e cresciuta a Parigi, si è trovata per lavoro a dover scrivere molte lettere senza aver trovato un manuale. Allora l’ha scritto per sé e poi ha deciso di pubblicarlo per Tau Editrice. Il Piccolo manuale di corrispondenza non è una guida pratica di galateo, ma un vero e proprio compendio di savoir-faire e tacite regole, trucchi e consigli per chi si troverà a redigere buste e messaggi: su carta ma anche virtuali, assecondando la nuova Netiquette.
«Vale per ogni messaggio, poco importa che si voglia comunicare qualcosa, complimentarsi o persino protestare: qualsiasi dettaglio è importante, perché verrà firmato con il nostro nome» specifica Lucrezia Rospigliosi. Disegnatrice di gioielli, fin da bambina vive in mezzo ai libri grazie alla predisposizione di un padre bibliofilo e di parenti diplomatici; suo nonno Guglielmo Rospigliosi, che negli anni scrisse per Time Magazine e per Sports Illustrated, fu scrittore, ed esperto vaticanista nel giornalismo. Non mancano aneddoti e piccole “chicche” di storia della corrispondenza: dalla scoperta delle prime buste risalenti già ai tempi dei sumeri, alla cancelleria degli Sforza che ci venne invidiata da tutta Europa.
«Le parole erano originariamente incantesimi, e la parola oggi ha conservato ancora molto del suo antico potere magico» diceva già Sigmund Freud. Un mondo, quello della parola scritta, che torna attualissimo e ricco di curiosità: dove il Piccolo manuale di corrispondenza saprà offrirci minuziose “formule” di magica comunicazione.

L’arte del convivio
Gloria Salazar, che si interessa di storia e arti decorative, e ha pubblicato un galateo sulla tavola, ci aiuta invece a risolvere i molti dubbi che sorgono quando si deve apparecchiare la tavola. Il suo interesse per il cerimoniale deriva dai legami della sua famiglia con quella che un tempo era “la Corte Pontificia”. L’attenzione per l’allestimento della tavola in lei è sorto prestissimo, e l’ha sempre considerata una forma d’arte. In casa sua erano molto importanti – anche nella quotidiana, totale semplicità – l’aspetto estetico della mise en place e della presentazione dei piatti; addirittura quasi più che il loro contenuto… Quando da ragazzina cominciò a frequentare altre case notò, dapprincipio con stupore, differenze d’abitudini rispetto alla sua famiglia, e che i diktat che le erano stati inculcati fino ad allora non erano validi per tutti. Così ha deciso di approfondire ed è nato un Questionario che è stato sottoposto ai membri di casate storiche di tutta Italia. Grazie a questa ricerca L’Arte del convivio ci insegna non solo che “si fa così”, ma anche il perché “si fa così”, e da dove nascano le differenze nelle varie tradizioni.
La prima parte del libro chiarisce l’origine delle odierne consuetudini e nel contempo precisa quelle che vanno scomparendo. La seconda parte spiega tutto ciò che si deve sapere per ricevere secondo il savoir vivre italiano. Perché la tavola è il primo palcoscenico della vita di società e dell’arte del ricevere.