Il mondo dell’ospitalità si pone l’interrogativo di come sfruttare al meglio i dati generati dagli utenti sul web e lo ha fatto nei giorni scorsi all’hotel Carlton di Venezia dove si è svolto l’interessante convegno “The data Show” promosso e organizzato da ErmesHotels per portare un contributo di strumenti e strategie al settore alberghiero al fine di semplificare l’attività di vendita online.
L’adesione al convengo per i revenue manager degli hotel era gratuita e gli esperti che si sono avvicendati al tavolo dei relatori erano a disposizione per rispondere a dubbi e quesiti.
Dalle tre ore di incontro è emerso che c’è un’opportunità, in termini di dati e tecnologia, per aiutare concretamente il settore in questa fase post pandemica. E ci sono margini di miglioramento per fare ricerche e previsioni accurate con dati esportabili, capendo le date di interesse dell’utente e tenendo conto del trend delle tariffe. Per esempio si possono vedere in tempo reale le notti più o meno ricercate, da dove gli utenti cercano e l’analisi del numero degli occupanti.
PIÙ RICHIESTI GLI HOTEL SOSTENIBILI. GRADITA LA CANCELLABILITÀ
L’industria alberghiera conta più di 608.000 stabilimenti con 27 milioni di posti letto così suddivisi: 26% negli hotel, 70% in alloggi indipendenti, 4% nei campeggi. Il 60% di posti letto disponibili in Europa è distribuito in 3 Paesi: Italia, Francia, Spagna. Il 51% degli hotel in Europa è distribuito negli stessi 3 Paesi. Susanna Casazza, area manager di Expedia Group, nel suo intervento ha sottolineato: “È difficile fare previsioni corrette di vendita ma vedere tanti dati da diverse fonti permette di agire al meglio in un periodo complicato come questo. Chi cerca un viaggio adesso lo fa con motivazioni differenti da quelle pre-pandemia. Le persone vogliono più giorni di viaggio rispetto a prima e una persona su 5 nel 2021 è disposta a spendere di più rispetto a fare lavori di casa o all’auto. C’è ora, insomma, una propensione alla spesa più alta – ha osservato Casazza citando un recente sondaggio – e c’è in parallelo molta attenzione alla sostenibilità e all’inclusione. Inoltre l’utente cerca destinazioni a breve raggio, con più soggiorni all’interno dell’anno, possibilmente vicini a casa. Il 27% degli intervistati è attratto invece dai viaggi a lungo raggio”. Per il campione di persone prese in esame, la prima caratteristica è la totale flessibilità, ossia la possibilità di ottenere un rimborso in caso di cambio di piani. “Nel periodo Pre Covid – ha osservato ancora Susanna Casazza di Expedia – il prezzo aveva importanza elevata e trainante per la conferma del viaggio, mentre adesso è chiarissimo che la flessibilità, seguita da garanzia sulla pulizia e la sanificazione degli ambienti, è al primo posto. L’idea di avere la cancellabilità è ora molto importante per il cliente: un valore di comparazione che premia, ovviamente, chi ha una modalità di cancellazione meno restrittiva”.
TRAINANTE L’HOTEL CON UNA PROPRIA IDENTITÀ
Dal dibattito è scaturito, inoltre, che le ricerche di mete e alberghi vengono effettuate per il 60% da dispositivi mobili: non più quindi un fenomeno di lastminute come un tempo, ma un mezzo per decidere la tipologia del viaggio, ancorché non tutte le navigazioni si traducano in conferme perché le stesse persone preferiscono poi prenotare attraverso il desktop. Da parte sua Caterina Santuccione, capo sales di SysPay, società di pagamenti online nata specificatamente per il settore alberghiero, ha commentato le slides proiettate evidenziando che più del 50% del turismo mondiale sceglie l’Europa come destinazione per le vacanze e l’Italia in particolare, con picchi importanti in estate per la Puglia, Capri e la costiera amalfitana. In tale scenario l’hotel indipendente, con una propria identità e personalità, fa ancora da traino per il segmento di mercato. Con riguardo a SysPay, Santuccione ha precisato: “Non siamo paragonabili ad altri gateway di pagamento perché abbiamo fatto il processo inverso, partendo dall’ospitalità e non da l’e-commerce. Syspay ha soluzioni per l’ospitalità e gestisce il flusso delle prenotazioni e i pagamenti con il massimo livello di protezione dei dati”. Dal convegno di Venezia sono giunti quindi segnali e analisi previsionali molto utili per il settore hospitality, nonostante l’andamento anomalo del 2021 e delle molte variabili.
Cosa aspettarci, dunque, per il 2022? Sappiamo che le stime sono positive ma all’orizzonte ci sono ancora molte incognite.