Come nasce la creatività e perché ne abbiamo bisogno?
Me lo chiedo al MASI di Lugano davanti ad una xilografia gigante di Franz Gertsch in mostra con le sue opere insieme a quelle di Paul Gauguin ed Edvard Munch fino al 22 settembre 2019.
L’azione creativa in Gertsch è particolarmente interessante. Nato nel 1930 a Mörigen sulle rive del lago di Bielle, si formò artisticamente a Berna con alcune esperienze a Parigi dedicandosi dopo un principio sperimentale ad una pittura di stampo realista, in cui la fotografia come punto di partenza assume sempre più importanza. Il periodo pittorico Di Gerstsch si interrompe quasi bruscamente nel 1985, dando spazio dall’anno successivo alla xilografia (tecnica di incisione in rilievo in cui si utilizza come matrice una tavola di legno) peraltro già coltivata in età giovanile, per la quale Gertsch sviluppa una tecnica completamente nuova. Punto di partenza è una diapositiva dalla cui proiezione sulla matrice in legno si ricavano le prime tracce del lavoro che proseguirà con l’incisione di una miriade di minuscoli punti corrispondenti alle aree luminose con diverse gradazioni destinate a delineare l’immagine finale. Sulla grande tavola matrice costellata di punti finemente incisi verrà poi steso un velo d’inchiostro e un foglio di carta prodotto nella bottega dell’artigiano giapponese Heizaburo Iwano. Fra le modelle dei suoi ritratti c’è la moglie Maria e alcune amiche del figlio, fotografate nello studio di Balthasar Burkhard.
«Quando ho scattato le fotografie, avevo in mente un dipinto.» dichiara l’artista «Nel frattempo l’idea della xilografia si era fatta strada, e ho provato anche a lavorare su piccole tavole con diversi strumenti, ad esempio con questa rotella che i sarti usano per ricalcare. Però il risultato non mi soddisfaceva così per un po’ ho di nuovo messo da parte la xilografia. Avevo tre splendide tavole di legno di pero delle dimensioni di Natascha e un giorno ho proiettato quelle, ho preso la sgorbia a U e ho cominciato a incidere punti.»
Sul suo rapporto con la fotografia afferma: «Per me, una fotografia grandiosa in una rivista è arte allo stesso modo delle opere di grande formato esposte nei musei» e sui luoghi e persone della sua ispirazione:«Nelle xilografie ho ridotto molto i soggetti, i modelli: soltanto le donne, l’erba, il farfaraccio, il sentiero nel bosco e il fiume Schwarzwasser. Finora non ho avuto bisogno d’altro. E tranne il sentiero nel bosco, trovato in Toscana, tutti gli altri sono modelli trovati intorno a casa mia. Harald Szeemann (storico dell’arte svizzero) ha detto che il pittore non deve fare altro che uscire di casa per trovare il mondo intero»*.
Il Museo ha coinvolto Franz Gertsch alla vigilia del novantesimo compleanno non solo come artista ma anche in veste di curatore, accettando la sua proposta di affiancare le sue nove incisioni monumentali a una selezione di una settantina di xilografie di Paul Gauguin e Edvard Munch, perché come ha dichiarato Gertsch «Tutti e tre abbiamo elaborato un linguaggio molto particolare in questa tecnica. La nostra produzione xilografica è in qualche modo unica»
*Le dichiarazioni di Franz Gertsch sono tratte dalla conversazione con Gerd Woll contenuta nel catalogo della mostra pubblicato da Kehrer
La Mostra:
Gertsch – Gauguin – Munch – Cut in Wood
12 maggio – 22 settembre 2019
Museo d’arte della Svizzera italiana, Lugano
A cura di Franz Gertsch e Tobia Bezzola
Orari: Martedì – domenica: 10.00 -18.00 Giovedì apertura fino alle 20.00