Si chiama Philipp Fallmerayer e ha solo 31 anni. È lo chef del ristorante di design Brix 0.1, prima tappa di un tour in Alto Adige – tra Valles e l’alpe di Rodengo Luson – che unisce la scoperta di vallate silenziose e malghe solitarie con quella di strutture avveniristiche e gastronomia d’eccellenza. Philipp è il primo dei giovani host che incontriamo nel nostro viaggio, e che reinterpretano in chiave contemporanea la tradizionale ospitalità alto-atesina, a volte identificata solo con canederli e speck, balconi fioriti e gerani alle finestre.

Il giovanissimo chef ha già lavorato al Burj al Arab di Dubai, al Noma di Copenhagen, a New York, per terminare come capo cucina al St. Hubertus di Norbert Niederkofler, star della gastronomia pluristellata alto-atesina. “Il mio sogno era proprio quello di diventare uno chef stellato” – ci racconta – “ma poi ho deciso di tornare a casa nella mia Bressanone per aprire con il mio socio Ivo Messner questo locale. Prima ho ideato la cucina aperta, poi l’architetto Markus Tauber vi ha costruito intorno questo locale contemporaneo, un cubo di vetro ricoperto da un tetto di foglie di corten”.

Il Brix 0.1 propone una cucina internazionale semplice ed elaborata al tempo stesso, ma aperta a tutti, dai professionisti della zona che vengono per un business lunch alle famiglie con bambini, che nel pomeriggio trovano gelati artigianali e una bella terrazza affacciata sul laghetto del parco Lido di Bressanone. Qui, per scelta, non si servono solo specialità dell’Alto Adige e prodotti locali ma il meglio della cucina internazionale, con predilezione per i piatti di pesce, tant’è che il piatto preferito di Philipp è il Luccio perca affumicato con rape rosse e ricotta. Noi abbiamo degustato una meravigliosa Variazione di pesce con capesante, pesce di mare, salmone affumicato e gamberi e la bistecca di manzo Dry Aged.
Proseguiamo per Valles, all’imbocco della Val Pusteria, dove soggiorniamo allo splendido hotel Silena (vedi mio articolo Benessere targato Alto Adige qui) per due giorni di meditazioni, yoga, passeggiate nei boschi e trattamenti alla Spa.
Dalla parte opposta della Val Pusteria si apre l’altipiano di Rodengo e Luson, uno dei più grandi d’Europa, il luogo ideale per fare forest therapy nei boschi di larici e abeti rossi o meditazione e yoga nei prati punteggiati dal tarassaco, respirando i profumi delle erbe di montagna e del ginepro.
Il Sentiero della Creazione si snoda per tre chilometri e mezzo attraverso i boschi dell’alpe, narrando l’origine del cosmo con sette installazioni in legno, pietra e corten, a cura dei giovani artisti di Unika, che ritmano lungo il percorso i sette giorni della Genesi, invitando alla meditazione o alla preghiera in comunione con la natura. Si parte nei pressi del parcheggio di Zumis con l’opera “Luce e tenebre” di Filip Moroder Doss e Rita Pöll per arrivare alla chiesetta dei Santi Bartolomeo e Chiara, inaugurata da papa Benedetto XVI nel 2002, dove una panchina in corten che si deve a Matthias Kostner e Hanna Pittschieler porta l’iscrizione “Vollendung, compimento”.

Da qui si sale fino ai 1.936 metri della malga Starkenfeld, nell’alta via Dolorama (da Dolomiti e Panorama). Annalena e Theo, due ragazzi di appena vent’anni che hanno preso in mano la struttura quest’anno, ci servono una bevanda al timo selvatico sulla terrazza con spettacolare vista sulle montagne. Panorama che si gode anche dalla grande sala dell’ultimo piano con grandi vetrate che viene utilizzata per corsi di yoga. Una vacanza di relax e digital detox – qui Wi-fi non funziona! – in dieci camere rivestite di legno di cirmolo in mezzo alla natura.

Ultima tappa l’Oberhauserhütte dove ci accolgono Thomas e Davide Leitner, di 33 e 24 anni. I due fratelli gestiscono questo rifugio alpino, rivisitato in chiave contemporanea dagli architetti dello studio di Bressanone Raum3, come fosse un hotel 5 stelle. Le sette camere e le tre suite, tutte rivestite in legno, hanno un balcone o terrazza con giardino; alcune hanno anche un caminetto o la sauna a infrarossi. In cucina, punto di forza dell’hotel, i classici piatti del Tirolo incontrano la modernità mediterranea e le erbe aromatiche del giardino.
Il pay-off di questa malga alpina è semplicemente “Passion for Nature“. Che potrebbe essere il claim dell’intero Alto Adige.
