DESTINATIONS

Costa Navarino: sfida eco

Sulla costa del Peloponneso, un resort di lusso, buone pratiche ambientali, golf griffato. Opera di un uomo che si è fatto da sé

Una regione ricca di potenzialità inespresse, il sogno di un uomo che si è fatto da sé, un grande resort di lusso, le buone pratiche ambientali, il golf griffato… Una destinazione inedita affacciata sulla costa sud occidentale del Peloponneso, che cerca di rendere il territorio protagonista del proprio sviluppo

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Di Laura Ferrari

Costa Navarino nasce con l’idea di creare un progetto comune, fra territorio e investitori, entrambi protagonisti di una sfida che mira a stabilire un equo rapporto tra ambiente (naturale e antropico) e attività produttive. Sono in gioco, in questa partita, tre elementi non sempre in sintonia tra loro, pur avendo bisogno gli uni degli altri: sviluppo locale sostenibile, marketing territoriale e struttura turistica.

Oggi Costa Navarino è un brand (inedito fino a sei anni fa) che vive accompagnato dall’attributo “eco resort“.  Il progetto ha mantenuto fede alle sue premesse? Per scoprirlo siamo andati a Navarino Dunes, la prima fase di Costa Navarino, 130 ettari affacciati sulla costa sud occidentale del Peloponneso, che ospitano 2 hotel 5 stelle lusso, 14 piscine, 11 ristoranti, strutture congressuali, kindergarden (ma il termine è riduttivo), centro di talassoterapia e spa (benessere ‘spalmato’ su 4000 mq), 2 campi da golf  ‘firmati’ Bernhard Langer e Robert Trent Jones II. Il più grande e ambizioso progetto mai realizzato in Grecia: 550 milioni di euro investiti in un territorio che ha mantenuto la propria integrità, proprio perché defilato rispetto alle rotte del più gettonato turismo ellenico. Almeno fino a quando il New York Times non decide di inserire Voidokilia tra le 10 piú spettacolari spiagge del mondo. E ci si accorge che la Messinia racchiude un tesoro per chi sa apprezzare, oltre all’ambiente naturale, anche le tracce che la storia ha lasciato in questi luoghi: dal palazzo del glorioso Nestore, al tempio di Apollo Epicurio (inserito tra i patrimoni Unesco prima ancora dell’acropoli di Atene); dal castello di Pylos, che domina la baia teatro della celebre battaglia di Navarino, alla fortezza di Methoni, trapuntata di leoni alati, memoria di Serenissime espansioni.

Ma c’è un’altra storia che vale la pena raccontare, perché Costa Navarino è il sogno di un uomo di mare che decise di sviluppare le qualità inespresse della propria terra d’origine, in un’ottica ancorata all’ecosostenibilità, prima che l’eco diventasse una moda. Vassilis Constantakopoulos (il Capitano, come lo ricoradano tutti), originario di Messinia e ambientalista antelitteram, da semplice marinaio diventa un armatore di successo e si dedica ad acquisire, anno dopo anno, gli oltre 1000 ettari di terreni occupati oggi da Costa Navarino. Oggi il figlio Achilles è l’ad di Temes, la società proprietaria di ciò che è stato definito dal National Geographic, un Energy Conscious Resort.

Here I found the job of my life“, le parole di Dimitri – Mithos per gli amici – sono accompagnate da un sorriso solare. Ventisei anni, anche lui nato a Messinia, guida gli ospiti del resort  (ma non solo) alla scoperta dei magnifici dintorni, nelle escursioni in mountain bike organizzate dall’Outdoor Center. Come lui altri 1200 ‘locali’ sono occupati a nella struttura. Qui la crisi sembra un’ombra lontana.

Dal mare gli edifici si intravedono appena, ma il loro volume è imponente: il Westin e The Romanos, i due alberghi deluxe targati Starwood, ospitano rispettivamente 445  e 321 camere. Difficile negare l’impatto sull’ambiente, difficile garantire l’unicità della struttura, in una logica che sia basata sull’identità e la differenza e non sulla stereotipizzazione del ‘prodotto resort’.

Costa Navarino decide di agire su due leve: l’offerta di attività legate all’identità del luogo, una serie di pratiche ambientali che cercano di contenere l’impatto sul territorio.

Dai simposi al birdwatching

“Esistono politici incorruttibili?” Se lo chiedeva Platone ed è un tema ancora attuale, affrontato nelle passeggiate sotto gli ulivi (presto verranno organizzati anche dei simposi) dagli ospiti più dialettici, insieme a un filosofo che modera la discussione. Dai philosophy walks ai corsi di cucina, sia quelli tenuti dallo chef  Doxis Bekis, che propone menu basati sulla dieta Omega (da cui prende il nome il ristorante più esclusivo di Navarino Dunes) sia quelli tenuti dalle donne di Pylos, che insegnano a tirare la pasta per la hilopita, come abili sfogline romagnole.

In tempo di vendemmia o di raccolto delle olive anche gli ospiti possono partecipare al lavoro agricolo, seguendo le fasi di lavorazione del vino e dell’olio destinati, insieme ad altri prodotti locali, ai ristoranti del resort.

Escursioni naturalistiche (la laguna di Gialova ospita 271 specie diverse di uccelli) e archeologiche, con la guida di esperti e  completano l’offerta delle attività outdoor in luoghi forti della propria diversità.

Verde consapevole e tartarughe protette

Dal punto di vista della sostenibilità ambientale della struttura segnaliamo alcune best practices, che spiegano il prefisso “eco” assegnato al resort. L’acqua per irrigare i due campi da golf, tanto verdi da sembrare di essere in Scozia, viene attinta da due immensi bacini costruiti ad hoc della capienza di 700mila metri cubi, che raccolgono le acque di superficie, senza impatto per le falde. Inoltre, una quota significativa delle esigenze di irrigazione sono soddisfatte dalle acque reflue depurate. L’architettura degli edifici ha tenuto conto delle tecniche bioclimatiche, come i tetti piantumati e a ventilazione naturale; pietra e legno locali si incontrano armoniosamente; l’ottimizzazione della luce tiene conto del corretto orientamento degli edifici verso il sole. Un impianto per la produzione di 22 MW di energia fotovoltaica (attualmente in costruzione) provvederà ad alimentare il resort e immetterà il surplus nella rete energetica nazionale. Durante la costruzione di Costa Navarino, inoltre, oltre 6.500 alberi di ulivo sono stati salvati e trapiantati, come previsto dal più vasto programma nel suo genere in Europa, che raggiungerà il suo completamento con la ripiantumazione di oltre 16.000 alberi. Sulla spiaggia, luci basse e una selezione di arbusti che fornisce una barriera naturale per ridurre il disturbo causato alle tartarughe Caretta caretta, quando vengono a deporre le uova. Queste attenzioni si inseriscono all’interno del programma di monitoraggio e tutela della tartaruga marina lanciato da Temes.

L’impegno verso la sostenibilità ambientale si realizza anche attraverso il Navarino Environmental Observatory (Neo), dedicato allo studio del cambiamento climatico e del suo impatto sulla natura nel Mediterraneo. Il centro, sviluppato in collaborazione con il Bert Bolin Centre for Climate Change dell’Università di Stoccolma, il Centre of Environmental Health and Biophysics of the Biomedical Research Foundation dell’Accademia di Atene e Temes, è uno dei fiori all’occhiello di Achilles Constantakopoulos.

Come una piccola città, la realtà di Navarino Dunes presenta aspetti contraddittori, ma è un passo importante nella direzione di un turismo che vuole difendere l’identità del luogo, in contrapposizione a quei “nonluoghi” (cfr. Marc Augè), così frequenti nelle offerte della vacanza globalizzata. Un impegno tangibile, affinché il territorio non rimanga un ospite passivo ma un soggetto in grado di progettare il proprio sviluppo.

Prezzi
The Romanos: a partire da 225 euro
The Westin Resort: a partire da 160 euro

Come arrivare
Partenze Aegean Airlines da Milano e Roma per Atene e Atene – Kalamata.

Info
Navarino Dunes
Messinia Costa Navarino,
24001  Greece
Phone: (30)(272) 309 6000
Web: www.costanavarino.com