
La maggior parte delle persone considera il Granducato del Lussemburgo solo come importante piazza finanziaria o, tutt’al più, come un luogo che si attraversa, ma senza fermarsi, durante i trasferimenti in auto in direzione dell’Europa settentrionale. In realtà questo Paese, nonostante sia uno dei più piccoli del mondo – è lungo 82 km, largo 57 e ha un’area totale di 2.500 km quadrati – sembra fatto su misura per i turisti: ottimo esempio di cosmopolitismo – qui hanno scelto di vivere e lavorare persone provenienti da più di 170 nazioni diverse e i locali parlano correntemente lussemburghese, francese, tedesco, inglese e persino l’italiano – offre colline punteggiate di paesini deliziosi, imponenti formazioni rocciose, più di un centinaio di antichi castelli, boschi incontaminati ideali per escursioni a piedi o in bicicletta (ci sono ben 600 km di piste ciclabili e 700 km per mountain bike), fiumi navigabili col kayak e, last but not least, i vigneti della Mosella dai quali si producono vini rinomati.

La meta ideale per uno short break o per chi, durante l’estate, non ha la possibilità di fare ferie lunghe. Senza contare che Lussemburgo, la Capitale, situata su panoramici altopiani di arenaria e gole profonde ricoperte di boschi alla confluenza dei fiumi Pétrusse e Alzette, ha una parte storica Patrimonio Unesco. Riconoscimento attribuito anche alle antiche gallerie sotterranee della città, scavate fino a 40 metri di profondità e chiamate Casematte del Bock, ottimo esempio di architettura militare difensiva (assolutamente da visitare! https://www.luxembourg-city.com/en/place/fortifications/bock-casemates).

Inoltre, Lussemburgo è una delle tre sedi ufficiali della UE della quale ospita varie istituzioni giurisdizionali e finanziarie, per esempio la Corte di giustizia, la Banca europea degli investimenti, la Corte dei Conti, il segretariato generale del Parlamento europeo e l’Eurostat, il Centro di statistica.

Visto che non è una città grande, si può esplorarla a piedi cominciando dall’area pedonale della Vieille ville, la parte più antica che sorge su un piccolo altopiano e ospita molti luoghi d’interesse, dalla Place d’Armes – sulla quale si affacciano il Palais Municipal, oggi spazio espositivo, e numerosi caffè con tavolini all’aperto – alla Place Guillaume II, la principale della città, che accoglie un pittoresco mercato alimentare e il Municipio, esempio di architettura neoclassica; dalla Cathédrale Notre-Dame, in stile tardo-gotico, al Palais Grand-Ducal, caratterizzato da piccoli abbaini e pinnacoli.

Meta seguente, il Grund, la città bassa, un tempo quartiere operaio dalle caratteristiche case in pietra dai colori pastello, oggi zona hipster, raggiungibile con un comodo ascensore o percorrendo una tranquilla stradina che si dirama dal sentiero pedonale Chemin de la Corniche, definito il balcone più bello d’Europa grazie alla vista spettacolare sullo skyline cittadino.

Un altro quartiere che vale la pena visitare è Clausen, a nord del Grund, abitato soprattutto da stranieri che risiedono nel Granducato per motivi di lavoro o affari e famoso per Rives de Clausen, il “distretto” affollato di bar, ristoranti e discoteche, punto di ritrovo per eccellenza della nightlife. Decisamente moderna e high-tech Kirchberg, la zona a nordest della Vieille ville sulla sponda opposta dell’Alzette, raggiungibile attraversando lo scenografico Pont Grand-Duchesse Charlotte.

Tra gli edifici più importanti del quartiere, quelli che ospitano diverse banche internazionali e le già citate istituzioni della UE, ma i più spettacolari sono sicuramente la Philharmonie (https://www.philharmonie.lu/en), sala da concerti che ricorda un tempio greco, progettata da Christian de Portzamparc (primo francese a ricevere il premio Pritzker, il Nobel dell’architettura), e il Musée d’art moderne Grand-Duc Jean (Mudam), capolavoro architettonico “firmato” Ieoh Ming Pei, creatore della Piramide del Louvre a Parigi (www.mudam.lu).

Atmosfera completamente diversa, ma sempre tutelata dall’Unesco come “Memoria del mondo”, quella dell’esposizione permanente Family of man, ospitata nel magnifico castello di Clervaux, nelle Ardenne lussemburghesi (www.ardennes-lux.lu) a nord del Paese, che durante le ultime fasi della Seconda guerra mondiale furono devastate dal cruento combattimento tra l’esercito Alleato e le truppe tedesche. La mostra in questione, ideata da Edward Steichen, fotografo e pittore lussemburghese ex direttore del dipartimento fotografico del MoMa (Museo d’arte moderna) di New York, vuole proprio essere una riflessione sul dopoguerra: un vero e proprio manifesto di pace composto da 503 immagini in bianco e nero scattate da 273 fotografi di 68 Paesi diversi, da Robert Capa a Henri Cartier-Bresson, da Wayne Miller a Dorothea Lange, da Elliott Erwitt ad autori poco noti, che attraverso i loro scatti raccontano vita, amore e morte in tutto il mondo (https://steichencollections.lu; www.destination-clervaux.lu).

Altri castelli visitabili in questa parte del Granducato, che ne testimoniano il passato medievale, sono quelli di Bourscheid, Esch-sur-Sûre e Vianden: quest’ultimo domina la cittadina dall’alto fin dall’XI secolo e conserva ancora stanze arredate nello stile dell’epoca o luoghi particolarmente pregevoli dal punto di vista architettonico, come la Galerie byzantine, caratterizzata da grandi finestre trilobate affacciate sulla valle sottostante, e la Chapelle supérieure, circondata da un camminamento difensivo (http://www.castle-vianden.lu/english).

Tappa successiva, il sud del Paese e uno dei suoi tesori: la valle del fiume Mosella, che segna il confine naturale con la Germania, famosa per le cantine dove si producono diversi vini, tra i quali il Riesling Auxerrois, il Crèmant de Luxembourg, che è uno spumante a denominazione d’origine controllata, il Rivaner e l’Elbling, ottenuto da uno dei vitigni più antichi del mondo. Peccato che fino al 2020 rimarrà chiuso per restauri il Museo del vino di Ehnen, ricavato da un’antica casa vinicola del XVIII secolo, ma si può lo stesso saperne di più sulla viticoltura locale (e degustare le etichette migliori) visitando le numerose aziende della zona (www.visitmoselle.lu), raggiungibili anche in bicicletta lungo il percorso Velo vinum (https://www.visitluxembourg.com/en/place/cycling/cycle-tour-velo-vinum) che conduce attraverso magnifici vigneti, tocca Remich, la città più visitata della Mosella, e continua nella valle lambita dal fiume tra scenari verdi e rilassanti.

Qualunque sia il mezzo scelto vale la pena fare uno stop alle Caves St Martin di Remich, con tour guidato delle antiche cantine e spiegazione accurata riguardante il processo del méthode champenoise da cui nasce il Crèmant (www.cavesstmartin.lu). Altre fermate d’obbligo, il Domaine viticole Laurent & Rita Kox, dove si possono anche visitare le vigne in compagnia di un enologo (www.domainekox.lu), e il modernissimo Domaine Henri Ruppert a Schengen (www.domaine-ruppert.lu) dove, dopo il tour in cantina e le degustazioni, si ascolta anche musica dal vivo.

A proposito di Schengen, come molti ricorderanno è la cittadina dove nel 1985 venne siglato l’omonimo Accordo, uno dei più importanti nella storia dell’Europa moderna, che regola l’apertura delle frontiere tra i Paesi firmatari grazie a una serie di norme che favoriscono la libera circolazione dei cittadini europei. Per saperne di più, si può visitare il Musée européen Schengen, recentemente rinnovato, che attraverso immagini e materiali vari racconta i dettagli di questo storico trattato. Ci sono anche i vecchi berretti dei funzionari doganali dei singoli Stati e un dispostivo che consente di creare da sé il proprio passaporto Schengen con tanto di foto: non ha validità legale, ma è uno strumento utile e divertente per riflettere appunto sull’importanza della libera circolazione tra nazioni.

Prima di lasciare quest’affascinante regione vale la pena fare una mini-crociera sulla Mosella: sulla riva del fiume aspetta i turisti la Princesse Marie Astrid, proprio la stessa nave a bordo della quale nel 1985 i rappresentanti politici di Belgio, Olanda, Lussemburgo, Francia e Germania firmarono l’Accordo di Schengen. Durante la navigazione ci si rilassa ammirando vigneti, colline e piccoli borghi che punteggiano questo angolo incantato del Granducato: joie de vivre allo stato puro! (https://www.visitluxembourg.com/en/moselle/schengen; https://www.entente-moselle.lu/en).

Per saperne di più: informazioni dettagliate ed esaustive sulla destinazione nel sito web ufficiale dell’Ente del Turismo del Lussemburgo: https://www.visitluxembourg.com/en

Come arrivare
Luxair, compagnia aerea di bandiera, uno tra i vettori più moderni ed efficienti d’Europa, opera tutto l’anno con collegamenti comodi e veloci tra l’aeroporto di Lussemburgo (a soli 15 minuti d’auto dalla Capitale) e Milano, Roma, Venezia. Durante la stagione estiva a questi voli si aggiungono quelli da e per Bari, Napoli, Rimini, Lamezia Terme, Palermo, Catania, Olbia e Cagliari. Tutti i trasporti aerei sono operati grazie a una flotta giovane e confortevole, che include Boeing 737-700, Boeing 737-800 e Bombardier Q400.

Per i passeggeri di Business class, la Lounge di Lussemburgo offre un ambiente confortevole dove rilassarsi prima della partenza. Tariffe dall’Italia a partire da 79 euro a/r. Per maggiori informazioni e prenotazioni: http://www.luxair.lu, sito in cui si possono acquistare i biglietti, controllare lo stato dei voli, effettuare il check-in e verificare le miglie ottenute per ogni volo nell’ambito del programma Miles&More.

Come muoversi
Per chi sceglie di andare in Lussemburgo in aereo la soluzione migliore per spostarsi è usare l’efficiente rete ferroviaria gestita dalla Cfl (Société nationale des chemins de fer luxembourgeois, www.cfl.lu): la linea principale percorre il Paese da nord a sud, mentre due linee secondarie raggiungono Wiltz e Diekirch. Le località non servite dai treni si possono raggiungere in pullman (per orari e tratte coperte: http://www.mobilitet.lu). Molto utile ed economicamente vantaggiosa la Luxembourg Card che consente l’utilizzo illimitato dei trasporti pubblici (treni, autobus e mezzi in città) e l’accesso gratuito o scontato a 79 luoghi d’interesse in tutta la nazione (info: https://www.visitluxembourg.com; info@visitluexembourg.com). Le tariffe variano in base ai giorni di permanenza e alle persone che usano la card: la tessera costa 13 euro a persona per un giorno, 20 euro per due, 28 per tre; i prezzi per nuclei familiari (da 2 a 5 persone) sono, rispettivamente, 28 euro, 48 euro e 68 euro.

Dove dormire
Sofitel Luxembourg Le Grand Ducal. In posizione comoda e spettacolare (dalla veranda-ristorante all’ultimo piano si gode un colpo d’occhio unico sulla Vieille ville e sul Grund), un cinque stelle moderno ed elegante che offre camere spaziose e lussuose, dotate di tutti i comfort, a cominciare da una grande cabina doccia. Info: www.sofitel.com.

Dove mangiare
La vocazione cosmopolita del Lussemburgo si rispecchia anche nell’offerta culinaria che spazia dalla cucina lussemburghese a quella italiana, da quella francese a quella tedesca. Tra i piatti tipici, la letzebuerger grillwurscht, una salsiccia speziata accompagnata da diversi contorni, i gromperekichelcher, tortini di patate accompagnati da purè di mela, il pollo al Riesling (hähnchen in Riesling) e le gromper keeschelche, crêpes in versione salata, servite con pomodori, cipolle e prezzemolo.

Un favoloso mix di culture e sapori grazie al quale la nazione detiene un primato davvero unico: quello di Paese con il maggior numero di ristoranti stellati Michelin per chilometro quadrato. Tra quelli che possono vantare l’ambito riconoscimento c’è Mosconi, due stelle e membro Relais & Châteaux dal 2005, guidato dallo chef italiano Ilario Mosconi, originario di Ponte di Legno, in provincia di Brescia. Il locale si trova in una deliziosa location, con vista sul fiume Alzette, nel cuore del pittoresco Grund. Cucina creativa con ingredienti rigorosamente italiani, dal manzo toscano al vitello del Piemonte, dai pomodori siciliani ai tartufi bianchi di Alba. Info e prenotazioni: http://www.mosconi.lu

Am Tiirmschen. Cucina lussemburghese e francese in un ambiente caldo e accogliente, ospitato all’interno di un edificio medievale. Tra le specialità proposte, i kniddelen, simili ai canéderli, e judd mat gaardebounen, maiale affumicato con fave in salsa saporita. Info: https://www.amtiirmschen.lu

Kaale Kaffi. Un caffè che sembra un salotto: accogliente, informale, pieno di libri, con i tavolini ricavati da vecchie macchine da cucire. E al piano di sotto si possono anche acquistare capi vintage. Il posto ideale per un coffee break durante la visita della città o per una serata in mezzo alle gente del posto (9 Rue de la Boucherie).

Konrad Café & Bar. Il locale adatto per passare il sabato sera bevendo un ottimo cocktail e ascoltando musica, anche se è sempre molto affollato. L’atmosfera è più tranquilla ed healthy durante il giorno, quando si possono mangiare torte “home made” accompagnate da centrifugati ed estratti di frutta e verdura. Info: https://www.facebook.com/Konradcafe

Cocottes. A Città del Lussemburgo ci sono più locali che appartengono a questo brand, accomunati dalla proposta di cibi, insalate, dolci e pasticcini preparati, quando possibile, solo con ingredienti locali: prê-à-manger di qualità da gustare in loco o take away. Info: http://www.cocottes.lu

Ca(fé)sino in the Casino-Forum of Contemporary Art. Una brasserie self service specializzata in piatti stagionali, spuntini salati, pasticceria e dolci (ottima la cheese cake!). Questo locale, molto frequentato per il sunday brunch, si trova in un edificio che ospita mostre dedicate all’arte contemporanea locale e internazionale. Info: https://www.casino-luxembourg.lu/en/Ca-fe-sino

Um Plateau. Indirizzo imperdibile nel panorama cittadino, un po’ decentrato ma in una location immersa nel verde. L’ambiente è moderno e raffinato, arredato con scaffali di vetro pieni di erbe aromatiche e barattoli di conserve. Prima di mangiare, si consiglia un aperitivo al banco, preparato al momento dal mixologist e servito con ottimi appetizer. Info: www.umplateau.lu

A Clervaux-Roder: ristorante Manoir Kasselslay. Dopo aver ammirato l’esposizione Family of man nel castello di Clervaux, vale la pena raggiungere questo villaggio situato a 5 km di distanza per gustare la cucina proposta da Hans Poppelaars. Piatti semplici ma al tempo stesso raffinati, rigorosamente stagionali e preparati con ingredienti locali. Info: www.kasselslay.lu

A Vianden, Ancien Cinéma Café Club 23. Un locale dove si esibiscono artisti giovani e indipendenti ricavato da un cinema in disuso del quale si conservano ancora i sedili originali, insieme ad altri arredi degli anni 60. Dal giorno dell’inaugurazione, avvenuta 11 anni fa, ha ospitato 400 concerti, 200 proiezioni cinematografiche, 100 mostre e 50 spettacoli teatrali. Info: www.anciencinema.lu
Shopping
La zona pedonale di Città del Lussemburgo è particolarmente accogliente per chi vuole dedicarsi agli acquisti. Il centro ospita tutti i brand più noti, ma ci sono anche numerose vetrine di creativi locali. Ecco qualche suggerimento.

Luxembourg House (2 rue de l’eau). Un concept store nel cuore della città che offre il meglio della produzione “made in Luxembourg”: dai distillati alle birre, dalla gastronomia all’oggettistica per la casa, dal vetro soffiato ai gioielli, dagli articoli di cartoleria ai tessuti. Info: https://www.luxembourghouse.lu

Modes Nita (13, rue Lovigny). Un indrizzo imperdibile questa cappelleria dove si respira una piacevole atmosfera d’antan. Qui troverete baschi, berretti, capelli da cerimonia, cerchietti decorati, accessori per i capelli. Volendo, si possono anche seguire corsi per imparare l’arte di creare copricapi. Info: https://www.facebook.com/ModesNita

Librairie Fellner Louvigny (12, rue Louvigny). Proprio di fonte alla cappelleria c’è questo accogliente spazio inaugurato nel 2018. Un po’ libreria, specializzata in cultura e lifestyle, un po’ galleria che ospita mostre di artisti contemporanei lussemburghesi o stranieri residenti nel Paese. Molto ricca la sezione dedicata alla letteratura per l’infanzia. Info: https://www.facebook.com/Fellner.Louvigny

Vol(t)age (18, rue Philippe II). Un brand lussemburghese ispirato al mondo dei globetrotter. Divertenti le T-shirt con le scritte stampate a rovescio, pensate per i patiti dei selfie, ma il cavallo di battaglia sono le originali “v-neck”, grandi sciarpe triangolari di seta patchwork che possono essere indossate in tanti modi diversi. Info: www.vol-t-age.com

Stine Bülow. Oro, argento, diamanti, gemme, pietre dure provenienti da tutto il mondo sono la materia prima utilizzata da questa orafa per le sue originali creazioni. Praticamente pezzi unici e di design ispirati alle tradizioni, ai paesaggi e alla natura. Info: https://www.stinebulow.com

Yileste boutique. Un brand di abiti da donna fondato da Stephanie Comes, giovane stilista che non solo crea i modelli, ma anche i disegni delle stoffe utilizzate per realizzarli. Capi prêt-à-porter eleganti, ma con un deciso tocco creativo, rigorsamente realizzati in Lussemburgo o in altri Paesi europei che garantiscono ai propri dipendenti condizioni di lavoro eque. Info: http://yileste.com
