EDITORIAL

Come vivo Palermo

L’attrice Pamela Villoresi si è trasferita nel capoluogo siciliano un anno fa per dirigere il Teatro Biondo. Ha trovato una città splendida e viva, dove sta lavorando a produzioni e spettacoli innovativi. E in attesa di superare l’emergenza sanitaria, debutta con la sua Frida Khalo su Youtube

Pamela Villoresi sulla spiaggia di Mondello.

Palermo come le altre città italiane ha momentaneamente sospeso le attività a causa del Covid-19. Ma quando il virus mollerà la presa, la sua vita ripartirà dal Rinascimento che la città siciliana vive da quando è stata nominata Capitale europea della Cultura (prima di Parma e Matera). Ce lo racconta l’attrice Pamela Villoresi, che vi si è trasferita a vivere per dirigere il Teatro Biondo dal 2019 e che ha iniziato una piccola rivoluzione per portare il teatro nella città, aprire le porte agli universitari e ai ragazzi, che entrano ed escono dalle sale per stage, prove, restauri, riprese, documentari, musica, scenografia e restauri. In questi tempi di virus, Pamela Villoresi lavora dalla sua casa con vista sulle cupole delle chiese barocche, progettando i prossimi mesi e la stagione estiva. Il tabellone, momentaneamente interrotto, prosegue sul suo canale YouTube, e in questi giorni recita, a porte chiuse per la platea digitale, in Viva la Vida, lo spettacolo del regista Gigi Di Luca dedicato all’artista messicana Frida Kahlo. (Tutti i giorni, a partire dalle 16.00, sul canale YouTube del Teatro Biondo, sezione VIDEO (http://bit.ly/2SpQOrc) vanno in streaming nuove letture, racconti e poesie per grandi e piccini. I video sono disponibili per la libera visione anche nei giorni successivi).

La città deserta.

Vivere a Palermo: una scelta definitiva che si lega al teatro. Perché? Tu hai sangue tedesco nelle vene…
Avevo già lavorato al Teatro Biondo, e fin dal primo momento mi sono innamorata della città. Gli amori sono difficili da spiegare. La Sicilia è un pezzo d’Africa, si vede e si sente, e io sono una persona del Sud. Vivo qui da quasi un anno, ma in passato avevo lavorato ogni estate nei teatri siciliani. Ad Agrigento, Segesta, Catania. Ma quando arrivavo in traghetto a Palermo e vedevo le montagne, mi sentivo a casa. Qui il crogiolo di culture non è un mito, ma una verità profonda. Di simile c’è solo Trieste, ma Palermo lo è di più…Un turista che vuole entrare e coglierne subito il carattere , deve fare il giro e l’esperienza  dei molti teatri del centro, tutti diversi e aperti: il Massimo, il Biondo, il Santa Cecilia, lo Spasimo, il Garibaldi. La storia della città è scritta nei suoi teatri, e in chi li ha animati. Si avverte subito che la città è in pieno risorgimento: il livello culturale è molto alto, con artisti che arrivano da tutto il mondo; e il pubblico è fedele, ama e segue chi fa cultura, e ringrazia.

Quali sono i luoghi da non perdere, oltre i teatri? Consigli speciali?
Il quartiere della Kalsa e il Foro Italico la sera, la passeggiata delle Cattive alla mattina presto, piazza Magione, poi Mondello, dove si incontra il popolo del mare, gli sportivi, i giovani, i surfisti, i nuotatori…Nei circoli, si parla di mare, si beve un bicchiere e si capisce che Palermo ha vinto con la cultura la sua guerra contro la mafia.

I prossimi appuntamenti del suo teatro?  
I teatri stabili devono raccontare la realtà del territorio, rispecchiare la vita. Così è nato il testo Bengala a Palermo (previsto nelle sale dall’ 8 al 17 maggio, o su Youtube). Sarà uno spettacolo (e un docu-film) che racconta la storia di ragazze indiane di seconda generazione, ormai palermitane. Gli attori sono giovani  indiani e  arrivati durante il coronavirus, che abbiamo voluto ospitare e coinvolgere. Per l’estate faremo due produzioni per la rassegna Biondo Antico legate al mondo classico in collaborazione con il museo archeologico Salinas. Le rappresentazioni saranno nel cortile del Castello a Mare o in altri del centro da riaprire, portando palermitani e turisti a scoprire luoghi nuovi e sconosciuti della città.