Italia e Cina si incontrano sul turismo di lusso al Castello di Solfagnano, in Umbria
Perugia e Terni sono state le due città scelte per ospitare i China Days, due giorni di incontri svoltisi il 4 e il 5 aprile fra i vertici di istituzioni, politica e imprenditoria sul tema dei rapporti Italia-Cina. Location della prima giornata della manifestazione è stato lunedì 4 il Castello di Solfagnano, straordinaria sintesi di storia, arte e bien vivre all’italiana, che a tutti gli effetti ha debuttato in questa occasione come dimora d’epoca aperta all’ospitalità. Accanto a questa novità, che ben ha rappresentato uno dei temi della manifestazione, ossia l’accoglienza dedicata a un target straniero di alto livello, c’è stata anche una piccola anteprima della I edizione cinese di Umbria Jazz, con il concerto del giovane pianista Julian Oliver Mazzariello nel corso della cena di gala. Cena che ha visto all’opera due interpreti della grande tradizione gastronomica nostrana, Emanuele Biagiotti, chef di casa, ed Enrico Derflingher, Ambasciatore della Cucina Italiana nel Mondo e Presidente di Euro Toques Italia. Il giorno 5 i lavori si sono invece svolti nelle sale di CAOS – Centro Arti Opificio Siri a Terni.
Con un passato millenario alle spalle e una curiosa struttura architettonica che vede una villa rinascimentale innestarsi sopra un maniero medievale, il Castello di Solfagnano è un unicum nel suo genere, che oggi conta 8 camere e suite, ristorante (solo per gli ospiti) e cantina con i vini della casa. Accoglienza ed enogastronomia ai massimi livelli in un contesto unico per bellezza paesaggistica e architettonica, valorizzate da un accurato restauro che ne ha esaltato ogni singolo dettaglio, fra torrioni, mura merlate, feritoie e decori gentilizi, fino ai meravigliosi giardini all’italiana. All’interno si scoprono ambienti impreziositi da stucchi, lampadari di Murano, ceramiche di Deruta e cimeli che raccontano una certa storia d’Italia: in una camera, ecco il letto e la vasca un tempo usati da Benito Mussolini, che qui a Solfagnano veniva con la Petacci per rigenerarsi e pare per provare i discorsi da quel balconcino che affaccia sui giardini e sui vigneti. Ma il rapporto fra il Castello di Solfagnano e la Cina non è nato in questa occasione. Già la prima edizione della manifestazione, che lo scorso anno prevedeva una sola giornata di lavoro, aveva visto il maniero alle porte di Perugia come unica location, ma prima ancora, nel 2013, fra le mura del castello era stato allestito il set del talent show cinese “Top Models on the road”, un programma che vedeva peregrinare un gruppo di modelle in giro per il Bel Paese a caccia di luoghi ed eccellenze. Un vero successo, che registrò numeri da record, con una media di 700 milioni di telespettatori, vale a dire tutti gli abitanti di Europa e Usa davanti agli schermi intenti ad ammirare le bellezze Made in Italy, fra cui questo meraviglioso angolo di Umbria.
Il Castello è una delle prestigiose dimore di charme umbre selezionate all’interno di un’altra nuova realtà turistica annunciata nell’arco della serata, foriera anche della presenza di Derflingher a palazzo: Italian Ways Travel Experiences (italianways.com), boutique di esperienze di viaggio che da oggi propone sul mercato degli high spender cinesi, e non solo, una combinazione di destinazioni uniche e di collaborazioni straordinarie come quella proposta a Solfagnano fra la proprietà e uno chef di fama internazionale.
A sottolineare l’importanza della manifestazione è stata la rosa di ospiti che nell’arco delle due giornate si sono avvicendati sul palco. Fra gli relatori della prima giornata:
Catiuscia Marini, Presidente Regione Umbria, nella figura di Coordinatrice Commissione Relazioni Internazionali della Conferenza delle Regioni Italiane , Ettore Sequi, Ambasciatore d’Italia nella Repubblica Popolare Cinese, Qi Han, Ministro Consigliere dell’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia, Marina Sereni, Vice Presidente della Camera dei Deputati, Marco Villani, Consigliere d’Ambasciata – Direzione Generale Sistema Paese MAECI, Cesare Romiti, Presidente Fondazione Italia – Cina, Luca Ceriscioli, Presidente Regione Marche – Coordinatore Commissione Attività Produttive della Conferenza delle Regioni Italiane, Riccardo Maria Monti, Presidente ICE
Tra le personalità intervenute, Attllio Massimo Iannucci, già Ambasciatore d’Italia a Pechino, che sul tema “Italia e Cina, due superpotenze culturali a confronto” sostiene: “L’Umbria dovrebbe trasformare in vantaggio il fatto di non figurare ancora fra le destinazioni turistiche più note dell’Italia. Il turista cinese di oggi non è più quello di 5 o 10 anni fa, che viaggiava in gruppo e faceva tour “mordi e fuggi” seguendo itinerari preconfezionati. Il cinese di target medio alto, quando arriva oggi nel nostro Paese, cerca non più solo la città d’arte ma anche il verde e la natura, per rigenerarsi in un ambiente salubre di cui la Cina è purtroppo carente. L’Umbria è nota come il polmone d’Italia, e di questa immagine deve giovarsi e farsi forza. L’incoming di lusso può inoltre creare una ricaduta sul territorio in termini economici reali: far incontrare imprenditori locali con potenziali investitori stranieri può significare dare il via a nuove attività, creare possibilità prima impensabili di importanti flussi di export verso un mercato dai numeri impressionanti”.
Sergio Maffettone, Console Generale d’Italia in Chongqing, sul tema “I servizi di rappresentanza, d’informazione e di supporto al movimento turistico cinese diretto in Italia” si è invece così espresso: “Il distretto di Congching, che fino a 10 anni fa era considerato nella stessa Cina un’area depressa o di scarso interesse, è oggi uno dei principali motori del Paese, con un bacino di più di 200 milioni di abitanti. I flussi turistici sono pertanto rapportati a questa abnorme realtà: sono decine di milioni i viaggiatori, che in una prima fase si orientano su viaggi continentali, poi verso la Corea del Sud il Giappone, la Malaysia e infine in Europa. E per loro Europa significa sostanzialmente quattro Paesi: Francia, Germania, Svizzera e Italia, dove Italia sta per il “pocker” Roma-Firenze-Milano-Venezia. Il primo viaggio è quasi sempre di gruppo, ma già alla seconda esperienza si orientano verso scelte più indipendenti, con volo e auto a noleggio per tour più autonomi. A Chongching, da aprile scorso abbiamo inaugurato un nuovo centro visti, che in soli 9 mesi si è guadagnato un posto nella top ten delle reti consolari mondiali per numero di visti emessi. E gran parte di questo outgoing è rivolto sul Centro Italia, grazie ai due nuovi voli diretti attivati da dicembre su Roma che ogni settimana fanno sbarcare migliaia di nuovi viaggiatori. In soli 4 mesi di attività, le nostre richieste di visto solo così aumentate del 90%.”
Francesco Tapinassi, Dirigente Politiche del Turismo MIBACT, sul tema “Le politiche nazionali per la promozione del turismo cinese in Italia”: “Per la prima volta, il MIBACT ha istituito un piano strategico nazionale per la promozione dell’Italia, volto soprattutto a valorizzare quella grande parte di Paese meno nota, borghigiana e fatta di tradizioni, un volto che va in direzione opposta al fenomeno generalizzato della massificazione turistica, che rischia di far perdere certi importanti valori di fondo che solo il nostro Paese può esprimere. Fra le linee di azione primaria ci sono sicuramente la percezione del brand Italia, lo studio dei flussi turistici, e un’accurata business intelligence unita alla conoscenza dei mercati. Ne sono un esempio per la Cina il grande progetto sulla Via della Seta, come pure le molte azioni di interscambio fra musei italiani e cinesi attivati di recente. A livello nazionale, anche il restyling del portale italia.it è un passo primario verso un incoming di qualità: in questo ambito, per il mercato cinese in particolare, stiamo studiando un piano di forte digitalizzazione per la promozione turistica”.