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Chamois, monti in purezza

Una vacanza sulla neve per grandi e bambini. Perché nell’unico comune italiano senz’auto, lo stress si spegne 700 metri più a valle

Una vacanza sulla neve in totale relax per grandi e bambini. Perché nell’unico comune italiano senz’auto, lo stress si spegne 700 metri più a valle

Cervino dal colle FontanaFredda
Di Laura Ferrari

“Fatevi trasportare dalle emozioni, non dalle automobili”. Il claim della località è azzeccato e, per una volta, veritiero. Perché Chamois, incastonato sui pendii della Valtournanche a 1815 metri sul livello del mare, è l’unico comune italiano non raggiungibile dalle automobili.
A trasportare i 97 residenti e i ben più numerosi villeggianti, oltre alle citate emozioni, una funivia che dalla località di Buisson ogni mezz’ora (ma le corse sono continue se ad attenderle ci sono oltre 15 persone) percorre un dislivello di 700 metri in pochi minuti (€ 2 andata/ritorno). È così garantita l’unica via di accesso al paese, fatta salva la forestale che collega Chamois a La Magdeleine, che in inverno offre un suggestivo percorso tra i boschi innevati.

Si fa caso al silenzio che regna nel paese quando un rumore improvvisamente lo infrange. Allora si realizza che qui i suoni, come l’aria, non conoscono l’inquinamento di fondo cui siamo abituati, perché l’eco delle strade e dei motori è sepolto a valle.
A monte, invece, c’è il Cervino. Nelle belle giornate la sua inconfondibile sagoma svetta oltre il colle di Fontana Fredda (2612 metri), dove approda la seggiovia più alta. Altri due impianti di risalita completano l’offerta per sciatori e surfisti: il primo tronco conduce dal paese al lago Lod, panoramico pianoro con numerosi punti ristoro e impianto baby per i bimbi; il secondo tratto funge da collegamento intermedio. In totale 7 piste (5 rosse e 2 blu), per una lunghezza complessiva di 15 chilometri, innevate se necessario anche artificialmente.
Non solo discesa. Due anelli da fondo ciascuno di km 2.5, itinerari di sci alpinismo verso la Becca di Nana, la Becca Trecaré, Chéneil e numerosi percorsi per gli amanti delle ciaspole completano l’offerta degli sport invernali.

Gli anziani delle frazioni limitrofe chiamano ancora Chamois “il capoluogo“, a testimonianza dei popolosi trascorsi del Comune, che all’inizio del 1900 contava ben quattro scuole. Oggi per andare a scuola i bambini prendono la funivia, ma a Chamois comunque non manca (quasi) nulla.
C’è la piazza con la chiesa e il municipio antistante, il negozio (vende dai doposci alla mocetta, dai giornali ai detersivi), la biblioteca, un ristorante, il miniclub che intrattiene i più piccoli, il forno comunale, la scuola di sci con la squadra agonistica e il noleggio attrezzatura. E soprattutto, c’è la cura per il paesaggio. Una scelta compiuta dalla comunità locale oltre mezzo secolo fa, nel 1955, quando la ‘sostenibilità ambientale’ era fantascienza ma si decise comunque di optare per il collegamento a fune invece di costruire una ben più comoda strada. Oggi Chamois concorre a creare un modello di turismo attento al territorio, un impegno che ha portato il paese a essere eletto tra le  Perle delle Alpi, le 28 località dell’arco alpino, distribuite in 6 paesi, che offrono vacanze ecocompatibili.

Chamois - foto Pallu Diego

La ricettività a Chamois si avvale in un albergo confortevole (Maison Cly), un rifugio in un luogo incantato (L’Ermitage) e una pensione che prepara una polenta memorabile (Casa Rifugio Bellevue). L’offerta si conclude con qualche appartamento in affitto e un Bed & Breakfast, augurandoci che l’hotel Edelweiss avvii quella ristrutturazione che si fa attendere e torni ad accogliere i suoi ospiti.

Raccomandato a: famiglie con bambini, estimatori di semplicità, preadolescenti aspiranti autonomia. Astenersi: cultori dell’adrenalina da discesa, irriducibili della movida, affetti da vertigini.

Info: Info Chamois | Chamois Impianti