GOURMET

Agricoltura virtuosa

Visita all’Azienda agricola Landini di San Protaso, in provincia di Piacenza, che ha scommesso su colture tipiche locali, ma a lungo abbandonate, dalle quali ricava alimenti che fanno bene alla salute

Una pianta di canapa

«Gradisce un Canafè?», mi chiedono Francesco e Maria Chiara. Accetto volentieri perché sono curiosissima di assaggiare il prodotto di punta dello loro Azienda agricola, la Landini di San Protaso, piccola frazione di Fiorenzuola d’Arda (PC), a pochi chilometri dal celebre borgo medievale di Castell’Arquato. Assaporo la bevanda che mi è appena stata offerta: il gusto è simile a quello del classico espresso, ma rimango sorpresa quando i miei due ospiti mi si spiegano che il Canafè è composto da bassissime dosi di semi di caffè e per la maggior parte da semi di canapa – Cannabis sativa, da non confondersi con la varietà Cannabis indica, la cosiddetta canapa indiana! – un pianta coltivata da millenni e fino al dopoguerra nella Pianura Padana e in altre parti d’Italia. Inoltre, il Canafè ha ottenuto nel 2018 il marchio di brevetto europeo ed è ricco, grazie appunto ai semi di canapa, di benefici omega-3, omega-6, antiossidanti, diverse vitamine tra le quali la E, proteine vegetali e sali minerali. Senza contare che non ha le controindicazioni tipiche della caffeina, ovvero non provoca disturbi cardiovascolari e insonnia, e ha un gusto che non richiede l’aggiunta di zucchero, quindi è adatto anche a chi ha la glicemia alta.

L’Azienda agricola Landini

Dopo questo piacevole break, Francesco e Maria Chiara mi conducono a vedere i campi dove coltivano la canapa. I terreni di proprietà della loro famiglia si trovano in una località di San Protaso chiamata Val Chiavenna e sono lambiti dall’omonimo torrente che conferisce ai campi caratteristiche ottimali per la coltura in quanto sono freschi e fertili per tutto l’anno. «Perché avete scelto proprio la canapa?», domando ai padroni di casa. «Questi appezzamenti appartengono alla nostra famiglia fin dagli inizi del ‘900», spiegano Francesca e Maria Chiara, «ma l’azienda agricola attuale è nata nel 1989. In quel periodo coltivavamo prodotti tipici di queste terre, come mais, frumento, pomodori ed erba medica, ma eravamo alla ricerca di colture a basso impatto ambientale e in grado di valorizzare il terreno. Ci siamo detti: perché non tornare alle origini, ovvero alla canapa, in passato coltivazione tipica di questa zona».

Sentendoli parlare, mi viene in mente la cosiddetta agricoltura conservativa, ovvero un insieme di tecniche agricole utilizzate attualmente in varie parti del mondo al fine di conservare per il futuro la fertilità del suolo coltivato. Le parole di Francesco confermano le mie intuizioni: «Abbiamo iniziato una coltivazione di prova con la canapa e abbiamo capito che questa pianta cresceva bene e facilmente pur avendo bisogno di un minor apporto idrico rispetto, per esempio, a mais e pomodori. Una peculiarità molto interessante visto che ci troviamo sempre più spesso di fronte a situazioni climatiche estreme, come lunghi periodi di pioggia seguiti da settimane di siccità. La canapa sopporta molto bene gli sbalzi termici e ha una radice fittonante, che penetra nel terreno anche per più di 20 centimetri, quindi va a cercare l’acqua da sola, non c’è bisogno di irrigarla. Inoltre, non richiede concimazioni perché, una volta raccolta la parte apicale della pianta utilizzata per le nostre produzioni, la parte restante, quando diventa secca, si può arare nel campo stesso usandola come fertilizzante. E ancora, la canapa non richiede l’uso di diserbanti perché, diventando alta velocemente, crea ombra intorno a sé impedendo la fotosintesi alle piante infestanti. Ultimo punto, il più importante per noi a livello produttivo: la canapa produce semi dai quali si possono ricavare alimenti con proprietà molto interessanti dal punto di vista alimentare». Come appunto il Canafè e altri che vedremo più avanti, ma ora torniamo alla storia della famiglia Landini che, dopo l’inizio con la canapa, si è presto resa conto dell’esistenza di un’altra pianta molto utile per i nutrienti sani e innovativi che fornisce: quella del lino (Linum usitatissimum).

Un campo di lino

«Nel 2016 abbiamo cominciato a coltivarlo. Per la precisione abbiamo scelto la varietà da olio, un po’ più bassa di quella da cui si ricava la fibra usata per la tessitura, però produce una maggior quantità di semi che sono quelli che a noi interessano», continua Francesco. E infatti lo step successivo della famiglia Landini è stata la produzione di oli e farine ottenuti in loco dai semi che coltivavano, canapa e lino appunto. Si sono quindi dotati di apposita mietitrebbia, pulitore di semi, essiccatoio, impianto di spremitura a freddo e un altro per la macinazione. Perché è così importante la spremitura a freddo? «In quanto è l’unico sistema per produrre oli davvero naturali: il seme viene schiacciato e spremuto senza bisogno di aggiungere alcun additivo chimico. L’efficienza di spremitura è inferiore, ma si conservano inalterate tutte le propietà organoloettiche dei semi», sottolinea Francesco. Risultato: gli oli di canapa e lino firmati Landini sono naturalmente ricchi di omega-3, omega-6, antiossidanti, vitamina E e acidi grassi polinsaturi. Di odore gradevole e privi di acidità, vanno rigorosamente consumati a freddo come condimento – hanno infatti un basso punto fumo, il che li rende inadatti alla cottura o all’utilizzo per friggere. L’olio di lino ha anche ottime proprietà in ambito beauty: usato come supplemento alla routine dedicata alla cura della pelle, riduce la produzione di sebo e idrata, mentre sui capelli aiuta a ridurre significativamente l’effetto crespo. Inoltre, spalmato sulla pelle è un ottimo antiage, come del resto l’olio di canapa, e migliora i sintomi di dermatiti, herpes, psoriasi e micosi.

I resti di canapa vengono raccolti in balle e poi usati come lettiere per animali nelle stalle o come pacciamatura in agricoltura e giardinaggio

Come spiega Francesco, a partire dai semi di canapa e lino l’Azienda agricola Landini produce anche farine. Disponibili in confezioni da 500 grammi, sono entrambe ricche di proteine, fibre e sali minerali e si possono utilizzare in purezza, per esempio come fonte proteica da aggiungere a yogurt, insalate o centrifugati o, mescolate ad altre tipologie di farine, per preparare biscotti, cheese cake, pizze, pane, focacce, grissini, gallette e torte salate.

I prodotti dell’Azienda agricola Landini

A conclusione della visita all’Azienda agricola Landini ho avuto il piacere di assaggiare alcuni piatti preparati con i loro prodotti. Li ha cucinati il giovanissimo chef Federico Costa (25 anni), gestore del Caffè della posta di Castelnuovo Scrivia (AL), il quale ha inserito stabilmente nel proprio menu alcune ricette preparate con ingredienti dell’Azienda piacentina. Non è un caso, visto che Federico, nonostante la giovane età, è molto interessato alle materie prime locali e ai piatti regionali (pur non trascurando le contaminazioni e i metodi di cottura moderni). Come lui stesso spiega, «dopo varie esperienze lavorative nella mia provincia e diversi corsi di formazione, ho iniziato a interessarmi al territorio, alle sue aziende e ai suoi prodotti. Ho cominciato a studiare le ricette della tradizione, i prodotti del posto e a collaborare con le aziende locali per conoscere al meglio le materie prime che andavo a elaborare con la mia cucina. Castelnuovo è un paese piccolo ma ci sono venti aziende agricole: utilizzo solo frutta e verdura acquistate da loro, ad eccezione di alcune eccellenze, per esempio le pesche di Volpedo, paese a 20 minuti d’auto, o le fragole di Viguzzolo, distante 15 chilometri». Per chi volesse cimentarsi, ecco due facili ricette, da servire stile tapas, del giovane chef: sono entrambe preparate con prodotti dell’Azienda agricola Landini.

Gnocco di farina di canapa servito su gazpacho

Gnocco di farina di lino piastrato servito su gazpacho

Ingredienti per due persone:

° 100 g di patate bollite

° 20 g di farina di lino Azienda Agricola Landini

° 30 g di farina 00

° 10 pomodori ciliegini o datterini

° burro q.b

° qualche foglia di basilico

° olio evo q.b.

° olio extravergine q.b.

° sale q.b.

° pepe q.b.

° zucchero

Tempo di preparazione: 90 minuti circa

Procedimento:

Bollite le patate in una soluzione ipersatura (220 g di sale grosso per 1 l d’acqua). Una volta cotte, pelatele, schiacciatele e lasciatele raffreddare. Impastate le patate con la farina di lino, sale, olio extravergine e realizzate gli gnocchi a forma di dischetto della grandezza desiderata.

Per preparare il gazpacho condite i pomodori tagliati a metà con olio, sale, pepe e un po’ di zucchero. Coprite con la pellicola e lasciate marinare per tre ore. Una volta passato questo tempo, frullate e passate al setaccio il gazpacho.

Per la cottura, sciogliete una noce di burro in una padella antiaderente e piastrate per pochi muniti gli gnocchi da entrambi i lati.

Versate il gazpacho nel piatto, adagiate gli gnocchi sulla salsa e decorate con basilico fresco e olio evo.

Riso pilaf, verdure croccanti e semi di canapa

Ingredienti per 4 persone:

° 300 g di riso basmati

° 600 g di acqua

° mezzo lime

° 2 zucchine

° 2 carote

° una manciata di piselli freschi sbollentati

° una manciata di semi di canapa Azienda Agricola Landini

° olio di canapa Azienda Agricola Landini q.b.

° sale q.b.

° due semi di cardamomo

Tempo di preparazione: 30 minuti circa

Procedimento:

Mettete a bollire l’acqua con il mezzo lime, una presa di sale e un cucchiaio di olio di canapa. Quando l’acqua inizierà a bollire, gettate il riso e fate cuocere per 10 minuti a fuoco lento coprendo la pentola con un coperchio.

Mentre il riso cuoce, tagliate a brunoise le carote e le zucchine e mettetele in ammollo in acqua fredda per conservarne il colore e la croccantezza. Una volta che il riso sarà cotto, conditelo con carote, zucchine, piselli, semi di canapa e di cardamono e olio di canapa.

Per maggiori informazioni sull’Azienda agricola Landini e shopping online: www.aziendaagricolalandini.it