La Bompton si piega e si piega e si mette nella cappelliera, sotto il tavolo del ristorante, nel bagagliaio. Poi si riapre e si pedala, ovunque ci si trovi
È nata alla fine degli anni ’70 con l’unico obiettivo di risolvere i problemi dei pendolari inglesi afflitti dal traffico. Anno dopo anno, la Brompton è diventata un’icona dello stile londinese nel mondo, con circa 50.000 biciclette vendute ogni anno nei cinque continenti e un successo planetario sia tra chi ogni giorno la piega caricandola su treni, bus e metropolitane, sia tra chi la usa per diporto infilandola nelle cappelliere degli aerei e nei bagagliai delle auto per andare in vacanza. Perché sì, questa è una bici da manager che gira in giacca e cravatta ma è anche e soprattutto una bici da vacanza.

Un solo modello con infinite possibilità di personalizzazione, dai colori del telaio al manubrio, dalla sella ai rapporti. Intanto va detto che pedalare una Brompton è divertente. Questa è una bici fatta apposta per girare per le strade metropolitane, su è giù dai marciapiedi, ed è quindi la compagna perfetta per visitare una città d’arte. Pranzi in un piccolo caffè? La pieghi e la infili sotto il tavolo. Entri in un museo? La lasci all’ingresso nel guardaroba insieme alla giacca e alla borsa. Con questa bici si può andare dappertutto e con molta facilità. Le ruote da 16 pollici sono estremamente stabili e precise nella guida e la pedalata è stata studiata per avere un buono scatto con poca fatica ripartendo dai semafori. Ed è facilissima da piegare: tra tutte le bici sul mercato, questa è la più leggera (10.4 kg il modello base, meno di una cassa di bottiglie d’acqua) e quella che riduce di più il proprio volume, fino a quello di una grossa sporta della spesa. Lo ha sancito anche il recentissimo test di Altroconsumo che ha visto la Brompton stravincere in tutte le categorie prese in analisi.
Tutto questo risolve anche due problemi annosi che angustiano i turisti in bici: i furti e le multe. Piegandola (bastano una ventina di secondi) e portandola sempre con sé, si evita di farsela rubare! Il vero bromptoniano, del resto, non porta mai con sé né lucchetti né catene per legarla. Questo evita anche i problemi di parcheggio: molti di voi sapranno che la scorsa estate i Vigili Urbani di Firenze hanno operato una serie di blitz per liberare il centro storico da decine di biciclette parcheggiate contro palazzi storici, chiese e monumenti, accusate di deturpare il paesaggio. Giusto o sbagliato, un Bromptoniano non avrebbe avuto di questi problemi.
Non solo città d’arte però: la Brompton è anche una “bici da mare”. Bisogna sapere infatti che esiste una elegantissima Nickel Edition a tiratura limitata il cui telaio non è intaccabile dalla salsedine e non arrugginisce. L’ideale per chi passa molto tempo in spiaggia e per chi carica una bici sulla propria barca, per muoversi comodamente in porto.
Poteva la Brompton non essere pure una bici da montagna? Il concetto è estremizzato: la Brompton è nata per la città ma ogni anno molti scalano con la bici pieghevole lo Stelvio – la più nota “Cima Coppi” del Giro d’Italia oltre quota 2700 metri, partendo da Bormio, durante una manifestazione per beneficienza. Camperisti e campeggiatori, del resto, sono soliti pedalare lungo gli argini dei fiumi e sui sentieri di campagna anche sullo sterrato.