Era destino, forse, che Brescello continuasse a vivere per sempre della fama dei film di don Camillo e Peppone, girati tra il 1953 e il 1971 tra chiesa, piazza e municipio.

Un mix riuscito tra realtà e finzione
Vent’anni, ancorché interrotti, di riprese non sono pochi.

Il paese è così diventato, nel tempo, un set stabile e si racconta che le case dei residenti furono trasformate in alloggi semipermanenti per la troupe.
Brescello, piccolo centro padano della provincia di Reggio Emilia, è pertanto un luogo fortemente identitario: riuscito mix tra realtà e finzione.

Allestimenti scenici non smantellati
Precisamente di questa osmosi vive Brescello: elementi appartenuti al film, come la campana e il crocifisso, sono ora patrimonio inscindibile del Comune e della Parrocchia.

Allestimenti scenici realizzati appositamente – come ad esempio la piazzetta con iscrizioni e monumenti russi – sono rimasti tali, ora come allora, non smantellati.

Un piccolo mondo e un mondo piccolo
Brescello è rimasto un mondo piccolo fatto di gente genuina, dove non mancano il buon cibo e i paesaggi che sono richiamati nei film.
Passeggiando in paese è facile imbattersi in qualche comparsa, come per esempio Gianni Lai, che ancora bambino ebbe una parte nel film “Il compagno don Camillo” del 1965.

Oggi Brescello è meta a tutte le stagioni di tantissimi turisti e appassionati, desiderosi di conoscere i luoghi dei film di don Camillo e Peppone.

Una passeggiata per le vie del centro di Brescello, significa rivedere le location cinematografiche nella loro esplicita veracità.

La piazza, la chiesa con il famoso Crocifisso parlante, rimasto poi in dotazione alla parrocchia; la casa di Peppone e la campana del popolo.

Naturalmente c’è il museo dedicato ai film, dove è possibile prenotare una visita guidata e scoprire simpatici aneddoti legati alle varie pellicole.

In vetrine protette, sono esposte le tuniche e gli abiti talari indossati da Fernandel, come pure si possono vedere da vicino e toccare con mano, le biciclette da corsa della ditta Saccani di Reggio Emilia messe a disposizione per le riprese.

Accessibile, con tanto di macchina per scrivere e telefono, è pure la scrivania di Peppone, impersonato dall’attore Gino Cervi.

Tantissimi i fotogrammi di backstage, le locandine originali incorniciate e i ritagli di giornale: il museo rappresenta, a buon diritto, un’antologia di tutti i vent’anni di set.

A questo si aggiunge il museo Brescello e Guareschi, dove soddisfare ogni curiosità riguardo ai celebri personaggi e il loro creatore.
C’è, infine, un’ala è riservata a museo archeologico e qui gli amanti di storia potranno ammirare i numerosi reperti risalenti all’età romana.
Saperi e sapori
Va da sé che il mondo piccolo di don Camillo e Peppone offre la possibilità a Brescello di organizzare escursioni e gite sul Po, ma soprattutto degustazioni di dolci tradizionali come le zuffe e la spongata

Ci sono poi gli eccellenti salumi, il Parmigiano Reggiano, il culatello e un buon bicchiere di Lambrusco.

Sulla cui etichetta campeggiano, manco a dirlo, Don Camillo e Peppone.
