

Una piccola cerimonia di addio per augurarti buon viaggio, con tre giovani ragazze che con il più dolce dei sorrisi ti salutano spargendo acqua e petali di fiori davanti ai tuoi piedi…
È il più dolce dei ricordi del soggiorno all’Anantara Peace Haven Tangalle Resort all’insegna della pace e del relax, dello yoga e dell’ayurveda.

Qui un saluto un saluto di routine – quello che viene fatto a ogni ospite che lascia questo angolo di paradiso – si trasforma in un momento quasi commovente, e all’improvviso hai l’impressione di lasciare dietro di te i più cari degli amici. E così mi sono sentita io, sapendo in cuor mio che tornerò presto in Sri Lanka e in questo resort.
Non è tanto la struttura di questo hotel cinque stelle lusso a incantare, quanto l’atmosfera, le esperienze, la gente… Anche qui, una volta di più, è la genuinità delle persone, il loro sorriso, la gentilezza innata a fare la differenza.
La location, comunque, è indubbiamente incantevole. Il resort, immerso in una piantagione di palme da cocco, è annidato su una collina che si affaccia su una spiaggia a mezzaluna, in un tratto isolato della costa meridionale dello Sri Lanka, nei pressi di Tangalle.

All’arrivo si è accolti da canti e musica di tamburo e accompagnati nella lounge che funge da lobby, decorata in stile tropicale e affacciata sulle piscine e sulla spiaggia, con vista spettacolare sull’oceano che si intravede fra le palme. Qui ci si riconcilia subito con il mondo e si dimentica la fatica, mentre si attende di essere accompagnati alla propria stanza sorseggiando un cocktail di benvenuto.

Edifici a tre piani, posti a semicerchio lungo la spiaggia, accolgono le 120 camere di 45 mq, tutte con balcone affacciato sull’oceano e il giardino tropicale: ampie, confortevoli, luminose, sono il rifugio perfetto per le ore più calde.
Poco più in là, in una zona separata ed esclusiva, 32 ville private di 64 mq con terrazza, zona living, angolo scrivania, daybed e piscina privata garantiscono privacy e il massimo del comfort. Due di queste, le Garden Pool Villa, misurano 171 mq e hanno due stanze da letto.

Benessere nel nome dell’Ayurveda
L’Ayurveda, che si può tradurre come scienza di vita, è intrinsecamente radicato nella comunità medica dello Sri Lanka da più di 3.000 anni.
La Spa dell’Anantara Tangalle Resort, sotto l’impulso del suo direttore, il Dr. Jayachandran Thampi, ha scelto l’Ayurveda come l’evoluzione dei suoi programmi di Balance Wellness, e da marzo di quest’anno ha introdotto una serie di programmi, anzi di journeys, che durano una settimana, e un’introduzione di tre giorni detta Samabara, che significa semplicemente balance, per ritrovare attraverso le terapie, lo yoga, lo stile di vita, l’alimentazione e l’armonia con la natura il proprio equilibrio.

Mentre ognuno dei journey è differente, l’approccio olistico può portare alla nostra idea di felicità che è di bilanciare il nostro corpo e liberare la mente.
Tutti i programmi, personalizzati, sono preceduti da un incontro con il dottore ayurvedico residente nel resort che individua anche il vostro “tipo”, il dosha, secondo i principi dell’ayurveda, Vata, Pitta o Kapha e includono i rinomati massaggi a base di olii essenziali ed erbe come Shirodhara, Abhyanga, Pinda Sweda, bagni di erbe.

Inner Harmony calma la mente e il corpo per creare un equilibrio emotivo e spirituale; Deep Sleep combatte l’ansia da stress con il riposo e un salutare digital detox; Natural Weight sottolinea l’approccio ayurvedico per una sana gestione del peso attraverso la consapevolezza dell’alimentazione e l’attività fisica; Rebuilding Detox rimuove le tossine dal corpo e dalla mente e ricostruisce l’energia naturale.
Oltre ai massaggi ayurvedici, disponibili anche singolarmente, la spa offre anche rituali di una o più ore, massaggi Thai, body scrub e trattamenti per il viso.
Sapori ed esperienze
Ma c’è anche chi vuole semplicemente godere dell’oceano, della grande piscina a due livelli, e di tutto quello che offre un resort cinque stelle.

Coté gastronomia si può scegliere tra il ristorante Il Mare, arroccato sulla scogliera – molto apprezzato dai clienti internazionali, ma noi non siamo venuti fin qui per gustare cibo italiano, – o il Verala, una costruzione avveniristica di legno affacciata su una spiaggia privata che serve cibo teppanyaki con un tocco made in Sri Lanka.
Il ristorante principale già nel nome richiama la presenza di tutte le specialità locali, asiatiche e internazionali, e rende omaggio alla Via delle Spezie con cibo thailandese, curry indiani e tipici dello Sri Lanka e deliziosi dessert: si chiama Journeys.

Tra le esperienze proposte all’interno del resort, che spaziano dallo yoga sulla riva del mare alle lezioni di cucina allo Spice Spoon, c’è il Nature Walk, una passeggiata di un’ora e mezza con il Nature Guru per scoprire l’ecosistema della costa, il programma di protezione delle tartarughe e l’orto bio organico dove vengono coltivate le spezie e le verdure servite al ristorante.

In una zona un po’ appartata, vicino alla risaia coltivata secondo il sistema tradizionale ricavata all’interno dell’antica piantagione di cocco, l’Harvest Table propone un menu tradizionale di 4 portate, con il pesce appena pescato, in una capanna di foglie intrecciate. Per una fortunata coincidenza abbiamo assistito alla cerimonia, benedetta dalla presenza di monaci buddhisti, che ogni anno festeggia la messa a dimora delle piantine di riso, dove ognuno dei presenti, inclusa naturalmente chi scrive, ha contribuito personalmente.

Suggestiva anche la cerimonia del Sundown che ogni sera alle sei scandisce l’ora del tramonto con una processione che parte dalla lobby al soffio della hak gediya, una conchiglia, per arrivare a una piattaforma dove il fuoco paga il suo tributo al Dio Sole al suono dei tamburi.
Il resort propone anche una serie infinita di gite culturali a Galle o nei templi buddhisti della zona o escursioni nella natura, scegliendo secondo la stagione fra il whale watching, i parchi nazionali di Yala o Undawhale, famosi rispettivamente per i leopardi e gli elefanti, il Turtle Conservation Project di Rekawa beach o la visita di piantagioni di tè e cannella.

Un’offerta completa e varia, adatta a ogni tipo di viaggiatore, che ben rispetta la traduzione della parola Anantara, che in sanscrito significa “senza fine”, da sperimentare da adesso ad aprile, la migliore stagione per visitare lo Sri Lanka.
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