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Arrivano i Paparazzi!

Paparazzi. Ladri di immagini o maestri della fotografia d’assalto e inventori di un nuovo genere? La risposta dal 13 settembre con la mostra al CAMERA di Torino “Arrivano i Paparazzi!”.

10.Agenzia-Dufoto-Sofia-Loren-allaeroporto-di-Ciampino1961.

di Gianmario Marras

Qualcuno li considera artisti, per  altri sono solo pericolosi scocciatori, pronti a infrangere la sfera privata della vita di personaggi  famosi. Il lavoro di fotografi spregiudicati, abili nel rubare attimi di vita ai famosi della terra, da  Jackie Kennedy a Lady Diana fino ai pargoli della famiglia Clooney, genera da decenni ammirazione e inquietudine. A fare chiarezza e a celebrarne le opere dal 13 settembre al 7 gennaio al Centro Italiano per la Fotografia CAMERA di Torino, è in programma la mostra “Arrivano i Paparazzi!”

Protagonisti gli inventori, tutti italiani, del genere: primo fra tutti quel Tazio Secchiaroli a cui si ispirò Fellini per “La Dolce Vita”, forgiando assieme a Flaiano, sceneggiatore del film, il termine Paparazzo. Insieme alle fotografie di Secchiaroli, saranno in mostra le immagini di altri protagonisti della cosiddetta fotografia d’assalto: Marcello Geppetti, Elio Sorci, Lino Nanni, Ezio Vitale.

2_Walter-Chiari e Tazio Secchiaroli 1958.

In primo piano la Roma degli anni Cinquanta con le figure destinate a divenire iconiche di Anita Ekberg, Ava Gardner e Walter Chiari, Richard Burton e Liz Taylor, insieme a quelle di Antonioni e Fellini. Ci sono sono i ricchi e famosi, e anche quelli che avrebbero voluto esserlo – anticipa Walter Guadagnini , Direttore di CAMERA. «C’è la Via Veneto degli anni Sessanta, ma ci sono anche Brigitte Bardot, Jackie Kennedy Onassis, Lady D, Silvio Berlusconi, paparazzati in situazioni private che, forse, avrebbero preferito non vedere messe in piazza».

Un viaggio ininterrotto nei decenni, fra i mutamenti della società e della stampa di genere, non più esclusiva destinataria degli scatti rubati. Mentre gli obiettivi delle nuove macchine digitali spostano sempre più spesso i loro punti di fuoco verso le «figure del potere politico e non solo» come tiene a puntualizzare Francesco Zanot, altro curatore della mostra.

Fotografia proletaria, fatta da proletari, almeno in origine, provocò un cortocircuito mediatico, ribaltando gli equilibri di potere fra il personaggio famoso e irraggiungibile e l’uomo della strada.

4_Agenzia Dufoto Stefania Sandrelli.

Come afferma Michele Smargiassi, storico della fotografia: «Non fu il voyeurismo la briscola dei paparazzi. Fu l’affermazione visuale del potere, assoluto, dispotico che il pubblico rivendicava sulla vita, la persona, il corpo dell’attore. Il paparazzo fu la figura mediatica e medianica che incarnò quel prepotente diritto di sguardo, materializzandolo a colpi di flash».

5_David Bowie Kate Moss MMonroe JFJennedy

Fuori fuoco, sottoesposte, sbilenche, non importa: quelle inquadrature hanno influenzato la fotografia  del nostro tempo. A dimostrarlo, sempre in mostra a CAMERA, gli scatti in stile paparazzo della tedesca Ellen von Unwerth a David Bowie, Kate Moss e Monica Bellucci o quelli dell’inglese Alison Jackson con una ricostruzione delle immagini rubate a Marilyn Monroe e Lady Diana. E il lavoro di Armin Linke con le immagini del fotografo Corrado Calvo, già querelato dall’ex premier Berlusconi per le istantanee delle sue vacanze.

 

Informazioni

Arrivano i Paparazzi!

Dal 13 settembre 2017 al 7 gennaio 2018

CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia

Via delle Rosine 18- Torino www.camera.to