A rendere bella una mostra come quella magistralmente allestita ai Musei Civici di Bassano del Grappa a duecento anni dalla morte di Antonio Canova (1822 – 2022) concorrono più fattori.
Naturalmente, in primis, le opere esposte, i capolavori stupendi del maestro indiscusso dell’arte neoclassica.

I grandi capolavori del Canova
Poi la loro disposizione ragionata nel luogo che la accolgono, gli spazi dedicati, le combinazioni cronologiche riservate, i colori dei fondali e delle pareti, le quinte che dividono le sezioni.
Ma, soprattutto, le luci.

Una mostra resa bellissima dalle luci
È proprio il gioco di luci e l’atmosfera che quelle stesse luci creano, l’elemento principale che avvince e affascina visitando la Mostra “Io, Canova. Genio europeo” aperta fino al 26 febbraio 2023 ai Musei Civici di Bassano del Grappa.
In esposizione 140 opere tra sculture, disegni e dipinti di Antonio Canova provenienti da diverse collezioni e prestiti importanti.

Luci che esaltano e risaltano nella penombra delle tre sale predisposte e conducono il visitatore di fronte all’incanto.
Canova ai Musei Civici di Bassano: in mostra 140 opere
Una luce calda, avvolgente e soffusa, tepore quasi interiore che invita a soffermarsi e suggerisce di scrutare i dettagli di quei volti di marmo, di quella morfologia perfetta, di quei quadri così cromaticamente espressivi.

Una luce che sussurra di tendere l’orecchio e provare a sentire ciò che hanno da dire quei profili estasiati, quei corpi avvinghiati, quei miti resi eterni dalla più candida delle pietre.
Canova, il maestro del neoclassicismo
È una luce calibrata, che discretamente accompagna il visitatore e intimamente accende le emozioni di ognuno.
Fasci luminescenti diffusi da faretti allineati dall’alto, più spesso proiettati lateralmente, stagliano ombre all’intorno.

Inducendo a rincorrerle con lo sguardo lungo il perimetro verde salvia, color mosto e ottanio delle pareti che fanno da sfondo.

Luci anche filtrate dalle vetrate della cupola, precipitate in quadrati d’azzurro e prismi iridescenti; luci emanate dallo schermo che proietta didascalie e quasi invade la semioscurità.

Luce che intona l’armonia e invoca l’attenzione, senza bisogno di suoni o di un diapason che stabilisca un accordo.
Luce che tutto il nostro essere riconosce come rifrangenza di uno splendore ancestrale e che per questo rifulge dentro di noi prima ancora che nelle tre stanze.
L’ultimo capolavoro del Canova, la Maddalena giacente
Forse è cacofonico dirlo ma questa presente alla mostra dei Musei Civici di Bassano del Grappa, poco lontano dal capoluogo del Veneto, Venezia, è luce che illumina e compie questo prodigio al suo massimo con l’ultimo capolavoro del Canova, la Maddalena giacente, ritrovata dopo quasi duecento anni e per la prima volta esposta in una mostra.

Questa notevole esposizione dedicata ad Antonio Canova, dove in locandina l’artista parla in prima persona autoproclamandosi genio europeo, si chiuderà il 26 febbraio 2023 con la conclusione delle celebrazioni ufficiali per i 200 anni dalla morte.
Sarà davvero come spegnere la luce.

Un libro sul Canova
Tuttavia, per quanti desiderino mantenere vivo il lume di piacere culturale e insieme il piacere di questa rassegna, il libro catalogo dal titolo Canova. La vita, gli amori, le passioni e l’arte scritto dalla studiosa Rosanna Potente ed edito da Chartesia, raccoglie in 192 pagine, con parole e immagini, i bagliori folgoranti di un artista universalmente illuminante.
