
Sicuramente l’anno appena concluso è stato disastroso per il turismo italiano: basti pensare che, come risulta dalla ricerca “Impatto occupazionale dell’emergenza Covid-19 nella realtà metropolitana veneziana” – recentemente presentata e realizzata dalla Fondazione studi consulenti del lavoro – solo nelle Serenissima, una delle città più visitate al mondo, nei primi 9 mesi del 2020 si sono registrati 5 milioni in meno di arrivi (-59,5 %) e 18,5 milioni in meno di presenze (-53,5 %). In particolare la componente straniera, importantissima per l’andamento positivo dell’economia della città, è diminuita del 73,1 % comportando un abbassamento della spesa da quasi 3 miliardi a meno di 1, con un conseguente calo di entrate di 2 miliardi. Ne abbiamo parlato con Antonello De Medici, esperto di food&beverage, marketing e relazioni industriali, membro del Consiglio di presidenza di Federturismo Italia, delegato di Confindustria Turismo Veneto e Presidente di EBIT Veneto, collaboratore di svariate università e master come la Bocconi di Milano, Ca’ Foscari di Venezia e Ciset (Centro internazionale di studi sull’economia turistica). Inoltre, dallo scorso giugno De Medici è il General Manager di Hilton Molino Stucky Venice: un antico mulino in stile neogotico sapientemente ristrutturato e riaperto come struttura ricettiva nel 2007. Una delle architetture post industriali più note d’Europa, la cui struttura spicca nello skyline dell’isola della Giudecca, in una posizione facilmente raggiungibile in poco tempo dalla stazione di Santa Lucia, dall’aeroporto e dalla terraferma.

Lei è una figura chiave nell’ambito dell’ospitalità veneziana e nazionale. Mi racconta in breve il suo percorso professionale?
Ho iniziato la carriera nel 1986 nell’ambito delle risorse umane presso aziende multinazionali, farmaceutiche e di largo consumo. Dieci anni più tardi ho esordito nel mondo dell’hospitality assumendo la carica di Direttore delle Risorse Umane presso il Gruppo Ciga Starwood. Da quel momento in poi è cominciato un percorso durato quasi 25 anni durante i quali ho ricoperto cariche HR (Human Resources, ovvero risorse umane, ndr) a livello corporate per poi assumere il ruolo di Direttore Generale presso le strutture della compagnia a Firenze e successivamente a Venezia, diventando poi Area Manager: periodo in cui mi sono occupato di ristruttazione e riposizionamento di alberghi quali il Danieli e il Gritti, fino all’apertura del St. Regis Venice.
Come mai è passato da realtà dell’hôtellerie molto legate alla storia e alla mondanità veneziane al Molino Stucky?
La decisione è il frutto di riflessioni fatte durante il primo lockdown che mi hanno stimolato a cercare nuove opportunità in settori a mio parere non ancora pienamente sfruttati, ma dalle forti potenzialità, quali appunto la meeting industry. La mia idea è legare l’evoluzione di questa struttura fantastica che è Molino Stucky a progetti di destination management sulla città.
A proposito di Venezia, secondo lei in che modo si dovrà rilanciare l’offerta turistica nel dopo Covid?
Sia per quel che riguarda il Molino Stucky sia per quel che riguarda la città, ritengo necessario potenziare la partnership con varie realtà che ruotano intorno al mondo dell’hospitality, dalla tecnologia al food&beverage, dal design alla moda, dallo spettacolo all’arte. Venezia ha un potenziale enorme però è stata seduta per troppo tempo sugli allori pensando che i visitatori tanto arrivano lo stesso… Bisogna invece coltivare un turismo di lungo periodo con capacità di spesa coerente: questo è possibile solo lavorando a un grande progetto di rilancio della realtà veneziana che veda protagonisti politica, istituzioni, mondo delle aziende e degli investitori uniti per dare vita a una sorta di palinsesto programmatico, in termini di eventi ma non solo, capace di attirare gente da tutto il mondo grazie al valore aggiunto così incredibile e unico della Serenissima. Importante anche la sinergia tra il mondo dell’hôtellerie e tutta la filiera allargata: dietro il turismo veneziano ci sono infatti un porto, un aeroporto, la ferrovia, il trasporto d’acqua, l’artigianato, le eccellenze enogastronomiche del territorio circostante, fornitori di cultura quali il Gran Teatro La Fenice, la Collezione Peggy Guggenheim, la Pinault Collection, Palazzo Fortuny, la Casa dei Tre Oci… Solamente unendo tutte nostre le forze potremo fare cose straordinarie. Senza contare che sarebbe fondamentale riuscire a delocalizzare l’offerta in modo da evitare che, come avvenuto in passato, la maggior parte della gente si concentri nei luoghi più conosciuti, a cominciare da Piazza San Marco. Sarebbe importante anche destagionalizzare l’offerta stessa: novembre, dicembre e gennaio sono mesi nei quali i turisti sono pochissimi, ma potremmo attirarli creando, per esempio, un progetto importante e dal forte richiamo sul Natale che Venezia per il momento non ha. Mi viene in mente anche un progetto già attivo ma con enorme potenziale, quello del Salone del mare, che consentirebbe di realizzare sull’Adriatico una realtà parallela al Salone nautico internazionale di Genova ma per un segmento più lifestyle ed internazionale. In altre parole, l’importante è creare in tutte le stagioni una “reason why”, cioè una motivazione valida che induca le persone a visitare la città.

Chi è il cliente tipo del Molino Stucky?
L’hotel è apprezzatissimo dalla clientela leisure ma anche dagli organizzatori di eventi. Non a caso quest’anno, alla 27esima edizione europea dei World Travel Awards, Hilton Molino Stucky ha ottenuto per l’ottavo anno consecutivo i titoli di Europe’s Leading Conference Hotel e Italy’s Leading Conference Hotel. In un anno così delicato questo riconoscimento è un vero successo reso possibile grazie al grandissimo contributo del nostro hotel team nel valorizzare il maestoso centro congressi, il più grande del Nordest Italia con i suoi oltre 2.500 metri quadrati, nonché nella capacità di convertire ogni evento che ospitiamo in un’esperienza unica. Nei tempi più recenti, grazie al contributo del brand Hilton, abbiamo acquisito un primato in termini di protocolli di sicurezza grazie ai programmi HiltonCleanStay e Hilton EventReady per dare agli ospiti la serenità che cercano, che siano in viaggio per lavoro o per piacere.

In che cosa consistono questi programmi?
Il programma Hilton CleanStay, ideato da Hilton a livello globale con l’obiettivo di incrementare i già elevati standard di pulizia, prevede un controllo ancor più rigoroso degli spazi comuni e delle camere con focus aggiuntivo sui punti identificati come quelli di più frequente interazione, come telecomandi e telefoni, sui quali dopo la sanificazione da parte del personale addetto vengono apposti adesivi che l’ospite toglie personalmente e per primo. Anche sulla porta d’ingresso della camera c’è un sigillo, a riprova del fatto che dopo l’igienizzazione nessuno vi è entrato. Inoltre, il cliente prima dell’arrivo può già fornire preferenze sulla tipologia della camera o altri desiderata in modo da ridurre al minimo il tempo del check in: quando giunge in hotel deve praticamente solo sottoporsi al controllo della temperatura. La stessa attenzione viene posta anche all’area ristorativa, dal coffee break al ristorante Aromi fino allo Skyline Rooftop Bar, situato all’ottavo piano: tutte le proposte di menu sono realizzate e servite in conformità alle norme igienico-sanitarie, prevedendo per esempio l’opzione di buffet assistito durante il breakfast o i pranzi e le cene serviti.

E per quel che riguarda l’area congressi?
Hilton EventReady with CleanStay è il programma ideato dal marchio a livello globale per supportare gli organizzatori di eventi applicando i principi e le procedure di Hilton CleanStay agli spazi meeting, dalla ballroom senza colonne, divisibile in 5 sezioni indipendenti e adatta a ospitare fino a 1.000 persone, fino alle 12 sale convegni di dimensioni minori. Tutta la gamma di spazi è adeguata a qualsiasi tipo di evento grazie alla flessibilità, sia in termini di clausole contrattuali sia di spazi meeting: questi ultimi vengono infatti rimodulati a seconda delle esigenze e prevedendo il distanziamento fisico senza costi aggiuntivi. Inoltre, agli organizzatori dei convegni vengono proposte funzioni ristorative personalizzate e in totale sicurezza facilitando così il distanziamento fisico durante l’evento e mantenendo i principi di impegno verso l’ambiente e la comunità locale.

Avete approntato novità tecnologiche per affrontare meglio la pandemia?
Oltre all’attenzione verso la pulizia, Hilton Molino Stucky risponde alle nuove esigenze del settore meeting con una proposta all’avanguardia per la realizzazione di “eventi ibridi”, ovvero eventi che permettano di coniugare presenza fisica, seppure ristretta visti i tempi, con un’audience collegata da remoto. Tutto ciò è reso possibile dall’installazione di attrezzatura specifica, tra cui un led wall full Hd, e dall’aumento della banda Internet a 1 Giga in modo da consentire collegamenti on-line molto veloci.

Precedentemente abbiamo parlato dell’importanza dell’enogastronomia locale: com’è l’offerta in questo campo del Molino Stucky?
In linea con quello che auspico per la rinascita di Venezia, abbiamo già avviato una proficua collaborazione per far conoscere ai nostri clienti una città lontana dalle luci della ribalta dando loro la possibilità di fare esperienze uniche: culturali, naturalistiche, legate all’artigianato locale e, appunto, all’enogastronomia. A questo scopo il ristorante Aromi propone un concept di cucina ispirata alla realtà locale: ogni singola ricetta in menu è infatti legata a un’erba aromatica o a un prodotto della laguna, dal pescato alle verdure degli orti veneziani o della vicina terraferma, per esempio i carciofi di Sant’Erasmo, i radicchi veneziani o quelli di Treviso. Inoltre, per quel che riguarda l’abbinamento dei vini abbiamo sviluppato un progetto di collaborazione con cantine venete famose per etichette d’eccellenza, come l’Amarone o l’ormai popolarissimo Prosecco Docg, senza dimenticare realtà enologiche emergenti che propongono vini meno noti ma altrettanto gradevoli al palato. Non appena riapriremo lo Skyline Rooftop Bar, oltre a offrire “la vista migliore di Venezia” secondo la guida Lonely Planet, proporrà un gin, battezzato Stucky 1895 (la data di costruzione del mulino, ndr), fatto con 4 erbe della Laguna: una bevanda particolare che sarà protagonista di eventi di mixology aperti anche a chi soggiorna in hotel. Si tratta di una delle tante attività esperienziali che stiamo mettendo a punto per rendere i nostri ospiti intrinsecamente partecipi della realtà locale.

Quando contate di ripartire?
Ci stiamo organizzando per essere nuovamente operativi verso la fine di gennaio, in tempo per il Carnevale di Venezia, pur non sapendo ancora se l’andamento dell’epidemia ne consentirà lo svolgimento. Nel frattempo stiamo lavorando molto sul segmento wedding perché, quando l’industria dei matrimoni ripartirà, dobbiamo essere pronti non solo per il mercato italiano, ma anche per altri più distanti, per esempio quello asiatico: abbiamo infatti rilevato grande interesse in particolare da parte della clientela indiana e cinese, un mercato emergente dalle grandissima potenzialità che contribuirà ad allargare la platea dei turisti stranieri innamorati della Serenissima.

Cercasi futuri talenti per l’hôtellerie
L’attività del Molino Stucky è molto importante nella realtà veneziana anche per quel che riguarda nuove opportunità di lavoro per i giovani. Nel 2020, infatti, malgrado la situazione avversa non ha rinunciato all’organizzazione e partecipazione a giornate di formazione e recruiting sia a livello locale – in collaborazione con scuole, università e vari enti di formazione del territorio – sia a livello nazionale. In particolare, lo scorso febbraio due appuntamenti dell’evento Careers@Hilton hanno avuto l’obiettivo di presentare le professioni dell’hôtellerie a giovani studenti, aiutandoli a capire come si entra nel mondo dell’ospitalità. In totale sono stati coinvolti 35 studenti provenienti da istituti superiori e professionali della Regione. A maggio un’iniziativa similare è stata realizzata in forma digitale per gli studenti del Ciset, master in Economia e Gestione del Turismo, con cui Molino Stucky collabora da molti anni, annoverando tra i propri dipendenti numerosi ex studenti dello stesso master. Hilton Molino Stucky ha inoltre aderito alla 2a edizione del Recruitment Day Hilton Italia, tenutasi a Roma il 21 febbraio in collaborazione con le altre strutture del gruppo presenti sul territorio nazionale e con l’obiettivo di reclutare, tra le centinaia di partecipanti incontrati da 22 specialisti del settore, i prossimi futuri talenti e accoglierli nella grande famiglia Hilton.