
Un’isola verde, coperta di pini che lambiscono un mare così trasparente e pulito da essere il luogo prescelto dalla rarissima foca monaca – una delle specie di mammiferi a maggior rischio di estinzione – come luogo per la riproduzione.
Non a caso Alonissos, la terza isola delle Sporadi, è stata scelta nel 1992 come sede del primo Parco Nazionale Marino di tutta la Grecia, nato per tutelare proprio la foca monachus-monachus. Nelle isole disabitate intorno ad Alonissos si contano la metà dei 600 esemplari esistenti in tutto il Mediterraneo.

Ma come, direte voi, non cominciamo l’articolo parlando di lifestyle, tendenze, locali alla moda?
Alonissos non ha niente a che spartire con l’idea abituale che abbiamo delle isole greche, particolarmente delle Cicladi, e non è adatta a chi cerca vita notturna, ristorantini chic, boutique trendy.
Qui si viene per le distese di fiori selvatici, i boschi di pini, le spiagge poco frequentate, l’atmosfera laid back e un certo non so che che penetra sotto la pelle giorno dopo giorno: l’amore per la natura dei suoi abitanti, le cose semplici della vita come un tramonto infuocato o un mare cristallino, il cibo semplice e genuino.

Un paradiso ecologico
L’unico modo per raggiungerla è via mare, ed è forse per questo che questa isola è rimasta un vero piccolo paradiso, adatto a chi cerca pace, silenzi, natura incontaminata. E magari un incontro ravvicinato con uno di questi rari e timidi mammiferi marini, presenti in particolare sull’isola deserta di Piperi, inavvicinabile da barche di ogni tipo e vietata a sub e pescatori.
Alla foca monaca è dedicato MOm, un centro di informazione proprio nel porticciolo di Patitiri, il centro principale di Alonissos dove attracca il ferry che porta qui dalla terraferma o da Skiathos i turisti. Che ancora sono abbastanza pochi rispetto alle altre isole greche, e questo ne costituisce il fascino maggiore.

Ma Kiki Anagnostou, che è assessore al turismo ma anche insegnante di storia e inglese al ginnasio locale – e che di quest’isola è innamorata e ti contagia con il suo entusiasmo – pensa che gli sforzi per mantenere l’isola diversa da tutte le altre e votata all’ecologia e alla conservazione della natura sia il punto di forza che attrarrà sempre più un turismo consapevole e attivo. Che poi è il trend del momento, anche a livello di viaggi di lusso.
Un impegno verso la green economy confermato dal sindaco, Petros Vafinis, che punta sulla raccolta differenziata – particolarmente onerosa in un’isola, ma imprescindibile – e il bando dei sacchetti di plastica per diventare il punto di riferimento ecosostenibile di tutta la Grecia, un paradiso ecologico che punta sulla qualità del turismo e non sulla quantità.
Gli alberghi sono quasi tutti a dimensione contenuta o familiare, con qualche eccezione.

L’Alonissos Beach Bungalow & Suites, un recente hotel quattro stelle composto da 86 bungalow e 7 suite che digradano verso il mare, è l’albergo che ci ha ospitati. Sorge a soli 4,5 km da Patitiri e ha piscina, pool bar, ristorante, spa, tennis, una sala meeting e un beach bar su Chrisi Milià, l’unica spiaggia di sabbia fine dell’isola, una baia boscosa dalle acque color smeraldo. Qui, a giugno, uno degli animatori del T.O. italiano Settemari ha avuto la straordinaria fortuna di imbattersi in un cucciolo di foca monaca, che si è lasciata brevemente riprendere prima di scivolare in mare.
Marpunta, che sorge a cavallo del promontorio più meridionale dell’isola, è un club di alto standing con tennis, piscina, spiaggia privata. Qui ceniamo nel ristorante con vista sul tramonto insieme alla proprietaria Katerina Santikou di Santikos Collection -che a Skiathos ha altre tre lussuose strutture – che ci racconta che puntano alla quinta stella e ad accogliere anche una clientela individuale.

Le spiagge, concentrate soprattutto nella parte sud orientale dell’isola, sono una completamente diversa dall’altra.
Poco lontano da Chrisi Milià c’è Kokkinokastro, che significa Castello Rosso, e prende il nome dalle scogliere di questo colore, particolarmente suggestive al tramonto, che la circondano.

A Leftos Ghialos, una spiaggia di ciottoli bianchi con acqua trasparente, c’è un elegante beach bar, una piscina e il ristorante Dolores, dove mangiamo il taboulì con cous cous, pomodoro, cetrioli, rucola e limone e un ottimo pesce con salsina al limone e arancia.
Una delle spiagge più fotografate, soprattutto dall’alto, è Aghios Dimitros, con il suo promontorio fatto di ciottoli bianchissimi proteso nel mare di fronte all’isola di Peristera, che rende l’acqua di un bellissimo colore turchese.

Sulla strada ci si può fermare a bere uno tsipouro, il liquore a base di anice, nel villaggio di pescatori di Steni Vala, che funge anche da marina per le barche a vela, o a Kalamakia. Partendo da Patitiri, Aghios Dimitrios è l’ultima spiaggia cui si arriva in auto, attraverso un paesaggio di pinete e ulivi.
Oltre si va solo in barca, e allora decidiamo di fare un giro in mare con Panos, il capitano dell’Alonissos Seacolours Dive Center, che ci mostra i più bei posti dove fare snorkeling e immersione, magari alla ricerca di un relitto come quello che si trova al largo di Kokkinocastro a trenta metri di profondità.
Un vento improvviso e inaspettato ci costringe al rientro verso Patitiri, dove si trovano alcuni negozietti che vale la pena di visitare, tra tutti Geko, negozi di prodotti alimentari tipici, alcuni bar e taverne che servono cibo tradizionale, come ad esempio Archipelagos.

Ma è forse alla Chora, il villaggio antico arroccato sulle montagne, quasi completamente distrutto dal terremoto del 1965 e ora ricostruito, che si trova l’anima più autentica di questa piccola e isola, ed è qui, da Hayati, una semplice taverna con una terrazza spettacolare affacciata sul tramonto, che gustiamo la tyropita, la torta di formaggio che è uno dei vanti della cucina locale. Pensando che, forse, la mancanza di un aeroporto è la vera fortuna di Alonissos, l’isola segreta.