L’Associazione delle Strade del Vino dell’Etna promuove percorsi di scoperta del territorio Etneo, con visite alle cantine, alle aziende agricole, alle strutture ricettive e ristoranti, e suggerisce itinerari che possono avvalersi oltre che di un wine bus anche del treno, un’automotrice a scartamento ridotto della Ferrovia Circumetnea, da tutti chiamata ‘A Littorina’.
Il nome viene da tempi lontani, e la littorina certo giovane non è, anzi avrebbe bisogno di un qualche restyling, ma ogni giorno porta turisti e viaggiatori a circumnavigare il Vulcano.
Si inerpica in un panorama unico, connubio fra mare e montagna, dalle palme ai castagni, dai terrazzamenti coltivati agli altopiani brulli, fa sosta in piccoli borghi, passa accanto a dimore nobili, imponenti e isolate, talvolta abbandonate, la terra ha colori che variano dal verde lussureggiante al nero dell’inferno, al rosso della ruggine,
Dai finestrini, la barriera dei Monti Nebrodi sullo sfondo, il mare all’orizzonte, e su tutto domina il Vulcano, fuma, sbuffa, vive, e cambia, continuamente.
Per conoscere e capire questo complesso territorio, è consigliabile anche un’escursione nel Parco dell’Etna. Le guide (www.sicilyintonature.com) che vi accompagnano vi spiegheranno tutto, le date delle eruzioni, come si formano i crateri, le colate, la conseguente vegetazione, la fauna, e sarete conquistati da questa natura, unica, antica, primordiale. Imperdibile.
Paolo Pennisi geologo ed i suoi colleghi, vi diranno anche che l’Etna, che qui chiamano ‘a Muntagna’ è madre, i suoi figli sono i crateri spenti, ovvero le molte colline a cono che movimentano il panorama intorno.
Il Vulcano distrugge e dal Vulcano poi nasce la ricchezza dell’unicità. Qui ogni prodotto è speciale per intensità di gusto, dalle mele al vino, dal miele alle ciliege.
La Littorina, nata 120 anni fa, in origine serviva a trasportare l’uva coltivata alle falde del Vulcano, allora uva da taglio, commercializzata per dare colore e vigore a vini famosi.
Oggi sulle pendici dell’Etna, si contano più di 100 cantine, e le 160 contrade sono i cru del vino dell’Etna – e questo territorio vitivinicolo è riconosciuto, fra i 16 più vocati del mondo.
Spesso si sente dire che l’Etna è un’isola nell’isola. In realtà il territorio che si distende alle falde dell’Etna è un Arcipelago nell’isola, perché ogni colata ha creato un microcosmo con uniche specificità.
I vitigni autoctoni più diffusi sono Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio, Carricante e Catarratto, ma dalla zona sud alla zona nord, da contrada a contrada, da parcella a parcella, il vino prodotto nei differenti vigneti ha il suo proprio carattere.
Nei Palmenti, in Sicilia, fin dall’antichità greca, si faceva il vino. Quelli che ancora esistono sono spazi di suggestiva, sapiente architetture, che restaurati sono ora adibiti a funzioni diverse.
Tenuta Palmento Costanzo
Ma nella Tenuta Palmento Costanzo (www.palmentocostanzo.com) in contrada Santo Spirito nel borgo di Passopisciano, a circa 700 mt di altitudine – 14 ettari di vigneti ad alberello, coltivati manualmente – il grande Palmento è stato restaurato secondo i principi della bioarchitettura, per continuare ad avere la sua funzione di luogo dove si fa il vino. Fra le antiche mura, hanno trovato posto moderni serbatoi e fusti in acciaio, sono state posizionate aeree passerelle, e il vino invecchia in barrique e in tonneaux o negli Ovum, le due barrique in forma di uovo, dove per moto convettivo, il batonnage avviene naturalmente. Accanto al Palmento, un edificio, costruito in pietra lavica, ha una architettura lineare e severa e offre all’interno spazi che hanno l’elegante confort di un hotel e veduta infinita sul panorama. I vini dell’azienda, le etichette Mofete e Nero di Sei, e la riserva Contrada Santo Spirito, sono eccellenti.
Cantine Benanti
Maestoso il Palmento delle Cantine Benanti, perfettamente ristrutturato, è un luogo di storia, di accoglienza e di didattica, è accanto alla settecentesca Villa padronale, nella serena atmosfera di un Parco, dove una funzionale, ampia struttura accoglie i turisti per pranzi e degustazioni.
Antonio Benanti, con il suo fratello gemello Salvino, sono gli attuali conduttori delle Cantine Benanti, subentrati al padre Giuseppe, il fondatore dell’azienda vitivinicola Benanti, colui che di fatto si può considerare uno dei pioneri del vino dell’Etna di qualità. Il primo imbottigliamento in azienda fu nel ’90, e il Pietra Marina bianco, è il vino icona della vitivinicola Benanti e di tutta la viticultura dell’Etna. Dalla intuizione di Giuseppe Benanti, dai suoi investimenti, dall’aver chiamato esperti internazionali a studiare le potenzialità del territorio etneo, è nata la realtà odierna. La vicina Tenuta di Monte Serra coltivata sull’omonimo cono eruttivo spento, con viti centenarie è il cru Serra della Contessa. Info vinicolabenanti.it.

Terra Costantino
E’ una ‘casuzza’ contadina, nascosta tra i vigneti, il Palmento di Terra Costantino, e sono i bambini, figli di Fabio Costantino, a pigiare i grappoli e il succo cola nelle vasche, come una volta, dimostrazione attiva e diretta della funzionalità di un Palmento.
Terra Costantino è sul versante sud-est del vulcano, in contrada Blandano, è una cantina a conduzione familiare fondata nel 1978 da Dino Costantino, oggi condotta soprattutto da Fabio, ingegnere e viticoltore.
10 ettari di terra, a un’altezza tra i 450 e 550 metri. Il mare è vicino – una splendida terrazza si affaccia su un panorama che non si dimentica – e le brezze marine danno carattere e profumi a queste vigne. Vitigni autoctoni, Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio, Carricante, Catarratto e Minella, agricoltura biologica, con pratiche certificate. Le etichette: ‘De Aetna’, in versione bianca, rossa e rosé, ‘Contrada Blandano Rosso’ e ‘Contrada Blandano Bianco’. A queste si aggiunge il vino di Dino, il Rasola “fatto come una volta”, un vino di palmento, da bere a casa, in famiglia. Info www.terracostantino.it.
Cantine Nicosia
Carmelo Nicosia, con i figli Francesco e Graziano, sono alla guida della cantina di Trecastagni: 4.000 mq coperti, una superficie totale di 27.000 mq, un laboratorio analisi, la barriccaia sotterranea, una galleria museo dove sono esposti strumenti e macchinari che servivano in passato per fare il vino, un’accogliente Osteria e ampi giardini all’aperto per ricevimenti ed eventi.
La tradizione di questa famiglia ha inizio un secolo fa e Graziano e Francesco Nicosia, ne sono la quinta generazione.
La Cantina è a breve distanza dalla tenuta di Monte Gorna, 10 ettari di terrazzamenti lavici dove si coltivano prevalentemente Nerello Mascalese e Carricante, lavorazione a basso impatto ambientale con certificazione in biologico.
Più di quaranta le etichette complessivamente prodotte dalle Tenute Nicosia. Alcune anche con certificazione Vegan. 40 ettari a Vittoria e quasi 200 gestiti in altre aree della Sicilia, per una produzione di 1.9 milioni di bottiglie. Dai 20 ettari sull’Etna, le Riserve Monte Gorna Etna bianco e Monte Gorna Etna Rosso, e bollicine etnee, il Sosta Tre Santi Etna Brut e il Carricante Brut. Info www.cantinenicosia.it.

Donnafugata
Azienda storica che ha fatto conoscere il vino siciliano nel mondo, fondata dalla famiglia Rallo, con proprietà vinicole sia nella Sicilia Occidentale: a Marsala, a Contessa Entellina, e nell’ isola di Pantelleria. Sia nella Sicilia Orientale con 36 Ettari a Vittoria, e ora sull’Etna, con la Cantina di vinificazione a Randazzo. Cantina nuova, nuovissima, nata nel 2016 in contrada Statella, e 18 ettari di vigneti in 5 diverse contrade che si trovano nel raggio di pochi chilometri. I vini prodotti: Sul Vulcano Rosato, Sul Vulcano Rosso, e Fragore cru di Contrada Montelaguardia Etna rosso doc, prodotto in poco più di 15.000 bottiglie. Info www.donnafugata.it/it/.
Cantine Russo
La tradizione vitivinicola della famiglia Russo inizia nel 1860, a quei tempi coltivavano le proprie vigne, situate nella zona di Solicchiata. In seguito Don Ciccio, insieme al figlio Vincenzo, l’attuale titolare, decisero di iniziare a imbottigliare il vino che producevano, e crearono una piccola cantina. Il primo vino, nel 1956, venne chiamato “Solicchiata”. Nel 1958 la certicazione DOC Etna e un nuovo nome Rusvini, che poi diventò l’odierno Cantine Russo.
La cantina, sul versante nord est dell’Etna, ha vigneti tra i 650 e i 1000 metri nelle contrade Crasà, Piano Daini e Rampante.
Oggi Franco e Gina, i figli di Vincenzo Russo, accompagnano il padre nella conduzione dell’Azienda. Le degustazioni si svolgono o all’esterno, con le tavole imbandite nella vigna o in Cantina, in una sala accogliente. E negli assaggi l’ospite impare a comporre il ‘pane cunzato’, pane caldo e condito, con olio EVO, pomodori, formaggio, capperi che si aggiustano a proprio gusto e piacere. I vini da citare, rappresentativi di una produzione di selezion sono il MON PIT, Spumante Brut Rosè Metodo Classico VSQ e MON PIT Spumante Brut Blanc de Blancs Metodo Classico VSQ . Info www.cantinerusso.eu.
La Gelsomina
La Cantina si trova nella piccola frazione di Presa, e di recente ha stretto un accordo di partnership con le Tenute Orestiadi, un’azienda vitivinicola di Gibellina. E’ Situata in un anfiteatro naturale che gode di una vista su un panorama unico e dell’incanto dell’andamento naturale della collina che forma una conca con al centro un piccolo lago, con le coltivazioni di viti tutto intorno e il mare all’orizzonte. Un piccolo gioiello vicino al torrente Santa Venera, dove Piedimonte Etneo cede il passo alla Contea di Mascali, 15 ettari tra vigneto, uliveto e frutteto, con l’edificio padronale che è stato per anni vissuto come casa di famiglia e ne conserva la vocazione. Nel Palmento, ha trovato posto la cucina di casa, ora anche sala di degustazioni. Si sta tutti insieme intorno alla tavola. Al piano superiore anche qualche camera per enoturisti. Info www.tenute orestiadi.it.

L’ospitalità
Firriato Tenuta di Cavanera
84 ettari di vigneti sui versanti nord del Vulcano, e un progetto di recupero e di valorizzazione e di sostenibilità ambientale – la Carbon Neutrality è la compensazione totale delle emissioni, che prevede fra l’altro investimenti in riforestazione ed energie rinnovabili.
Nella tenuta, una nuova Cantina, un vigneto prefillossera, un antico casale e due palmenti seicenteschi, una Saletta per le degustazioni, una piscina e il Ristorante La Riserva Bistrot, immersi in un panoroma di seducente bellezza con le pendici delle olline ricoperte di vigneti ad altezze dai 650 sino a oltre i 950 metri. Il Wine Resort con un bell’affaccio sulla vallata e sui Monti Nebrodi, ha 10 camere, ottenute dal recupero di strutture esistenti articolate e mosse. Gli arredi sono moderni e gli ambienti comodi e funzionali. Nel menu della prima colazione anche la possibilità di degustare un vino. Info firriato.it/tenute/tenuta-di-cavanera/.

Case Perrotta
Agriturismo composto da un nucleo iniziale, in origine un Convento, poi trasformato in Azienda Agricola, dove i locali che ospitavano le celle dei Monaci furono adibiti a Casa Padronale usata per le villeggiatura estiva e nei periodi della vendemmia. Oggi questo edificio ospita alcune camere con le volte a dammuso, che conservano il fascino del loro carattere originario. Poi c’è il Palmento costruito nella metà del ‘800 e rimasto in funzione fino al 1990, che ospita 5 stanze con i soffitti in legno, gli arredi rustici ed i segni architettonici dell’antica attività. Frutteti, ulivi e alberi centernari abbracciano tutta la struttura con ampie radure, sereni, spazi pensati per il relax degli ospit. Il ristorante, tipico e accogliente, propone una curata cucina di territorio, e per gli ospiti anche la possibilità di seguire lezioni di cucina o lezioni per imparare a riconoscere l’olio EVO di qualità. Info www.caseperrotta.it/it/.

Monaci delle Terre Nere
Ora anche entrato a far parte dei Relais & Chateaux: la Casa padronale di un bel rosa antico, il soggiorno con il camino acceso e quell’incantevole fascino degli intonaci vecchi, macerati dal tempo, lasciati a vista e in contrasto, gli arredi di design e gli oggetti d’arte, che firmano gli ambienti.
Le nuove suite sono sparse nella tenuta, sono state ricavate da piccole strutture contadine esistenti, casette rustiche in pietra, che hanno interni dove il progetto architettonico valorizza l’origine, senza sovrapporsi. Protagonista è la natura dei luoghi, il mare all’orizzonte, i vigneti, gli ulivi, gli alberi da frutta curati come un giardino, i prati morbidi come moquette, ed il connubio, perfetto, fra costruito e ambiente. Un luogo del cuore. Info www.monacidelleterrenere.it/.

Relais San Giuliano
Dimora storica che si articola in un complesso di più edifici che comprendeva la Villa, il Palmento, le Stalle e altre costruzioni per i servizi. Il restauro ha dato nuove funzione a questi spazi: nell’antico Palmento sono stati ricavati il Bar, molto bello e su doppio livello ed il Ristorante che affaccia su una veranda-jardin d’hiver e sul giardino. Più riservate, quasi nascoste nel verde, alcune suite, gli arredi sono moderni e il caminetto è acceso. La Villa settecentesca, cuore della proprietà, conserva la sua vocazione di casa padronale con sale e salotti, imponente camino, librerie e arredi che rimandano a una abitazione privata che aspetta di ricevere i padroni di casa. Piscina, Patio e Spa completano l’offerta. Info www.relais-sangiuliano.it.

Zash
Un baglio di colore rosa tenue immerso fra gli alberi d’agrumi, all’orizzonte l’Etna, bianco di neve, nero di lava. Negli interni, i suggestivi ambienti di un antico palmento, oggi ospitano il ristorante, che dallo scorso mese di Ottobre 2019, ha ottenuto la Stella Michelin, con lo chef Giuseppe Raciti
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Le camere sono tutte diverse, tutte arredate con linee moderne dove spesso il bianco è il colore guida. Il progetto architettonico esalta il preesistente ed è giocato sui contrasti tra moderno e antico, tra rustico e sofisticata eleganza. Altre camere, occupano spazi che in passato furono dei magazzini, e sono caratterizzato dalla pietra lavica delle pareti originarie. Altre ancora completamente vetrate sono come bolle di sapone posate fra gli alberi d’aranci, immerse nella natura. Info www.zash.it.

Ramo d’Aria
Stessa proprietà di Zash e stesso studio di architettura per la realizzazione di interni freschi e luminosi, dove dominano i colori bianco e grigio, le linee pulite, gli arredi essenziali, un’atmosfera di convivialità country-chic, sottolineata anche da un tavolo ’sociale’ nella sala Ristorante per ritrovarsi insieme.
Ramo d’Aria, nasce dal restauro di una casa di campagna, l’architettura è semplice, gli intonaci all’esterno trattati come se fossero lì da sempre, consumati dal tempo e ne risulta un bell’effetto di contrasto con le finestre, grandi, moderne e prive di persiane. In quasi ogni stagione, una splendida folta, fioritura di rose iceberg dona maggiore risalto alla rusticità della ’casa’ immersa in un ‘giardino’ di agrumi carichi di frutti. La piscina, molto bella, gode della vista dell’Etna. Info ramodaria.it.

Wine resort Barone di Villagrande
La famiglia proprietaria è su queste terre dall’inizio del ‘700, da quando l’allora vescovo di Catania affidò ai Nicolosi Asmundo il compito di trasformare alcuni terreni dell’Etna da ‘luogo orrido ed incolto a un delizioso giardino’. Nel 1727 l’imperatore Carlo VI d’Asburgo, Re di Napoli, conferì a Don Carmelo Nicolosi il titolo di Barone di Villagrande. Nel 1869 Paolo Nicolosi creò la nuova cantina di vinificazione e affinamento, e fu il primo a vinificare separatamente uve bianche e uve rosse. Fino ad allora, sull’Etna e in gran parte d’Italia, si usava vinificare l’uva senza distinzioni di vitigni e di colore. Nel 1968, quando fu riconosciuta la D.O.C. Etna, prima Denominazione di Origine Controllata in Sicilia, il disciplinare fu scritto da Carlo Nicolosi Asmundo, docente universitario di enologia e tecniche alimentari all’Università di Catania, padre di Marco Nicolosi, enologo ed attuale Direttore della Produzione dell’Azienda di famiglia. Nella tenuta 4 camere, piscine e un ristorante con stupenda terrazza panoramica che offre un menu di territorio con molti prodotti che provengono dall’orto di proprietà. Info www.villagrande.it/shop/.
Per informazioni:
www.stradadelvinodelletna.it.
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