Il wine relais siciliano di proprietà dell’editore Paolo Panerai, nascosto tra le colline della splendida campagna intorno a Enna, riapre in questi giorni di primavera puntando sulla gastronomia. Feudi del Pisciotto, l’azienda vinicola aperta dopo un imponente restauro nel 2007, ha dieci suite che diventeranno quindici dopo il restauro del baglio, aperto sui cortili del grande complesso patronale che fu della famiglia Branciforte, signori del territorio. L’antico palmento, tra i più grandi di Sicilia, toglie il fiato con le sue otto enormi vasche di pigiatura e decantazione, oggi restaurate e illuminate come in un museo della vita contadina.

Feudi del Pisciotto si trova a 90 chilometri dall’aeroporto di Catania, in una posizione strategica, a circa mezz’ora d’auto dalle spiagge della costa ragusana, ma anche da Caltagirone, città di barocco e ceramiche, e dalla villa romana del Casale a Piazza Armerina. I vigneti, che qui si estendono attorno alla moderna cantina per circa quarantacinque ettari, producono oltre dieci etichette tra autoctoni come il Cerasuolo di Vittoria, il nero d’Avola o il Frappato, ma anche Pinot nero e Chardonnay. Durante la pandemia, la vita a Feudi non si è mai fermata, al contrario è stata migliorata l’offerta dei servizi agli ospiti, coccolati come a casa dallo staff di efficienti e giovani professionisti siciliani. Una piccola area wellness con sauna e massaggi, una wine boutique, un orto accanto al dehors con grandi piante tropicali e vasche a cascata. Più in fondo, l’area piscina e la pineta per il ristoro dal caldo estivo completano i nuovi servizi insieme alle mountain bike a pedalata assistita.

Ma la nuova carta vincente è il ristorante Palmento di Feudi, affidato allo chef executive originario delle Madonie Giuseppe Costantino. I suoi piatti sono sì creativi e raffinati, ma molto legati al territorio, in alcuni casi alle tradizioni siciliane più antiche. I carciofi, che si sposano nei primi piatti con la bottarga, sono i “gagliardi” coltivati nei dintorni, i formaggi arrivano dal Ragusano, le lenticchie sono dop di Villalba, le seppie del mare di Licata, i pistacchi della Valle dei Templi, le arance biologiche, sublimi a colazione o nei drink, sono le rare Moro. L’olio extravergine prodotto in azienda ha un posto d’onore, speziato al prezzemolo per le minestre, insieme al pane della casa, dal colore ambrato dei grani antichi come il maiorchino locale. Per colazione servono piccole brioche fatte in casa da accompagnare con tuma (il formaggio fresco), ricotta e conserve di stagione.

Ma la vacanza a Feudi non è solo vino e cibo: a pochi chilometri dal relais si trovano gli ultimi alberi monumentali della Riserva della sughereta di Niscemi, piante centenarie di oltre cinque metri di diametro. Un vero spettacolo per chi apprezza le fioriture di primavera, tra piccole orchidee e cespugli profumati della macchia mediterranea.