C’è un’Africa di campi tendati di lusso, comfort e safari fotografici. Poi c’è un’altra Africa che non rientra in nessuno schema e in nessun immaginario: poco conosciuta, poco accessibile, poco avvezza alle comodità e altri vezzi occidentali. E questo è il volto del continente nero che la spedizione di African Explorer scopre in Etiopia. Qui, con fatica e qualche scomodità, si viaggia per 10 giorni (12 con i voli) fino all’Omo River, un itinerario da fare in punta di piedi, abdicando ai propri limiti culturali, e seguendo passo a passo la guida che per tutto il periodo spiega (in italiano) la storia e la vita di questi luoghi e di questi popoli: dalla capitale Addis Abeba, si parte in 4×4 verso sud, attraversando cittadine, gruppi di capanne e una natura selvaggia. Al quarto giorno, si entra nel vivo dell’esperienza, ogni giorno un incontro con una comunità, un villaggio e il suo mercato settimanale dove si vendono stoffe lavorate a mano e monili di perline colorate; e tra una meta e la successiva si sosta nei parchi, si naviga un lago, si guada un fiume, si scatta una foto a un’antilope autoctona o a un coccodrillo smisurato. Clou del percorso è la visita ai Mursi, un’etnia nota per i dischi incastonati nel labbro inferiore. Prima del ritorno ad Addis Abeba, discesa a piedi (un paio d’ore) nel cratere estinto di un vulcano: sul fondo, gli uomini Borana estraggono il sale calandosi in pozzi d’acqua molto profondi e cantando per tutta la durata dell’operazione. Per questo li chiamano i Pozzi Cantanti. Partenze dal 6 luglio al 28 dicembre (da 2.080 € con voli di linea e pensione completa per gruppi di minimo 3 persone, + 70 € di iscrizione al viaggio + 220 € di tasse aeroportuali).
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