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A Palermo riaprono i gioielli di Kalsa

Un itinerario tra street art e palazzi nobiliari per riscoprire il quartiere arabo dopo la lunga chiusura

C’è aria di fermento nella città arabo-normanna. Dal piano della Cattedrale sino alla Marina si riaprono le corti dei palazzi e le sale dei musei, con i primi turisti a godersi il sole di maggio dopo il lungo inverno pandemico. Non solo i noti monumenti entrati nell’itinerario Unesco, e la vita dei mercati storici che in realtà non si è mai del tutto fermata, ma nuove esposizioni ed itinerari museali nati nel silenzio delle chiusure: una novità per gli appassionati di arte e di contaminazioni tra periodi, generi, suggestioni.

Nel quartiere arabo della Kalsa, un tempo il cuore del commercio, oggi si passeggia tra portali e logge del medioevo, palazzi barocchi e murales di artisti sconosciuti, tutto intorno alla verdissima piazza Garibaldi meglio nota come piazza Marina. A pochi passi dall’antico porto della città, La Cala, due baluardi storici riaprono in grande stile. Sono il palazzo Chiaramonte Steri, che fu sede della santa Inquisizione spagnola, ed il vicinissimo Palazzo Abatellis, splendida sede del museo regionale, che si apre sulla nobile via Alloro. Da qui si vede il mare del Foro Italico tra balconi, vicoli e decori barocchi, i cortili abitati con il cibo di strada riprendono vita, riaprono le botteghe di artigiani, i tavoli di tranquille trattorie e nuovi bistrot ritrovano posto sulle basole di pietra.

La preziosa collezione grafica della Galleria di Palazzo Abatellis, che ha completato ormai l’apertura delle nuove sale, con vista su giardini e cortili, custodisce il disegno raffigurante la Madonna inginocchiata in preghiera, riconosciuto dagli esperti come opera di Andrea Verrocchio, il grande artista del quattrocento fiorentino nonché maestro di Leonardo. L’opera del Verrocchio, scultore e disegnatore, aprì la mostra di Leonardo al Louvre nel 2019 e nello stesso anno lo stesso Verrocchio veniva celebrato a Firenze e poi a Washington. Per ragioni di salvaguardia, spiegano gli esperti del museo, non è consentito esporre l’opera alla luce se non per brevi periodi. In occasione della riapertura, soltanto fino a fine maggio, la madonna sarà riproposta nel raccoglimento della saletta adiacente alla grande sala del celebre dipinto “Il Trionfo della Morte”.

Il Palazzo Steri, oggi casa del rettorato universitario, riapre ai turisti il cinque di giugno esponendo uno dei quadri simbolo della città, la Vucciria di Renato Guttuso, che rientra in città dopo una lunga trasferta. Qui la vita del mercato, celebrata dai colori del pittore bagherese, pulsa potente e richiama con forte realismo a nuove seduzioni. Un itinerario unico è quello all’interno dello Steri, dove sono state riaperte le celle dei condannati con i rari graffiti murari, le sale ai piani superiori con le capriate ed i soffitti in legno dipinti di recente restaurati nei minimi dettagli. Ancora attorno alla piazza, prima di salire lungo il Cassaro, cioè il corso Vittorio Emanuele, ed addentrarsi nel cuore della città antica verso monte, un altro gioiello consente un tuffo nelle atmosfere dei gattopardi di Sicilia. È palazzo Mirto, riaperto con le sue collezioni di maioliche di fine ottocento tra cui le rare lucerne antropomorfe di Caltagirone, gli arredi originari e perfino l’incredibile collezione di antiche carrozze nelle scuderie. Un vero salto nel tempo. Per gli amanti della scultura barocca, un’ immersione tra gli stucchi dei celebri putti della scuola palermitana del Serpotta, i marmi così detti “mischi” della collezione scultoria dell’ Oratorio dei Bianchi, a pochi passi dal complesso monumentale dello Spasimo e da piazza Magione.

Ingressi al percorso museale dello Steri su prenotazione www.coopculture.it.

Galleria regionale di Palazzo Abatellis con prenotazione obbligatoria http//laculturariparte.youline.cloud.