
Cortina sorprende sempre. Anche chi non è a suo agio con il freddo invernale e con gli sport sulla neve, perché la Perla delle Dolomiti offre una serie di spunti per passare giornate interessanti, o semplicemente rilassanti. Dal 4 dicembre riaprono gli impianti Tofana-Freccia nel Cielo, con tutte le garanzie di sicurezza che la situazione richiede: dai 25 sanificatori a raggi UV presso i punti ristoro e servizi comuni di Tofana-Freccia nel Cielo (per garantire la purificazione dell’aria respirata dagli ospiti) al sistema di controllo automatizzato dei greenpass, fino all’acquisto online dello skipass per evitare code. Le novità di inizio stagione non mancano: per esempio una nuova seggiovia quadriposto che permetterà risalite più veloci e al caldo verso Ra Valles – Bus Tofana, il punto più alto di Cortina raggiungibile con gli sci, e che verrà inaugurata il 19 dicembre.
La Regina delle Dolomiti ormai ha iniziato la sua lunga corsa verso le Olimpiadi Milano-Cortina 2026. Cortina chiama e le Istituzioni rispondono: è di questi giorni la notizia che un ulteriore stanziamento di 324 milioni di euro (oltre al miliardo e 140 milioni già stanziati per le Olimpiadi) consentirà di realizzare sia la circonvallazione del capoluogo ampezzano sia quella di Longarone. Più facilmente raggiungibile e adorna come sempre della sua corolla di montagne straordinarie, Cortina diventerà dunque più accessibile al “suo” pubblico.

Dal 4 al 12 dicembre torna anche la Cortina Fashion Week, organizzata dal Comune e dall’Associazione Cortina for Us. Per simboleggiare la rinascita di questo evento, l’ undicesima edizione è dedicata alle Muse dell’antica Grecia – Clio, Calliope, Tersicore, Euterpe, Erato – ispiratrici delle arti classiche e rappresentanti dell’ideale supremo dell’arte. Saranno le Muse a vegliare su tutte le manifestazioni che si terranno durante questa scintillante settimana della moda. Canto, poesia, danza, musica, lirica assumeranno così, durante la manifestazione, le moderne vesti del cinema, lifestyle, moda, cultura in tanti eventi e flash mob. Nel centro di Cortina, corso Italia e piazza Angelo Dibona con il palco della “conchiglia”, saranno il cuore della manifestazione, fra i cubi trasparenti delle postazioni fashion, le installazioni luminose, i ledwall. Nel corso delle giornate, le strade e le vetrine delle boutique si animeranno con gli spettacoli dei performers che si succederanno con danze urbane e street show. E sarà anche l’inizio della stagione concertistica.

Un housing di lusso è la novità alberghiera in questo primo scorcio di stagione. E’ un’idea del Dolomiti Lodge Alverà hotel – peraltro recente – della famiglia Alverà, già famosa fra i palati gourmet per aver gestito per tanti anni il ristorante Ospitale. Da questo inverno, infatti, è a disposizione degli ospiti lo Chalet Serge, 250 mq di eleganza alpina contemporanea (foto sotto). Nei materiali infatti permangono tutti gli elementi distintivi di questa zona – il legno, le pelli, la pietra -, ma gli spazi sono ampi e aperti, la luce naturale penetra da ampie vetrate, l’arredo è di eleganza minimal ma con richiami ai manufatti di montagna e alle grandi imprese alpinistiche: vecchi sci alle pareti e perfino lo scarpone autografato da uno sherpa che ha conquistato il K2 con gli Scoiattoli di Cortina nel 2004. L’appartamento è pensato per 7 persone in 4 camere nella zona notte, fra cui una confortevole suite padronale. La zona giorno di 100 mq a open space è suddivisa in una sala da pranzo con grande tavolo quadrato da 12 posti, una cucina professionale, un ampio soggiorno soppalcato dove vivere momenti di relax diversificati. Ottima l’idea della spa privata, piccola ma molto completa, con sauna finlandese, bagno turco con infrarossi, vasca idromassaggio, zona relax e doccia a soffione e scozzese. Anche i servizi a richiesta sono di lusso. Si va dallo chef a domicilio per cene e lezioni di cucina al somellier che serva i vini a tavola; dalla massaggiatrice alla maestra di yoga; dalla guida alpina all’elitrasporto….

Ma sarebbe sbagliato visitare Cortina d’Ampezzo senza considerare la ricchezza della sua Storia. Simbolo di questa Storia sono le Regole d’Ampezzo, nate oltre mille anni fa per regolamentare l’uso condiviso di proprietà collettive, boschi e pascoli, fra le famiglie originarie dell’Ampezzo. Con un’estensione di 16.000 ettari il territorio delle Regole d’Ampezzo è la più grande proprietà terriera privata, indivisibile e incedibile, esistente oggi in Italia e oggi come un tempo i Regolieri, discendenti dall’antico ceppo ampezzano, amministrano e tutelano il territorio. Si rifanno ai Laudi, antiche leggi approvate dall’Assemblea e riconosciute dal diritto dello Stato italiano attraverso specifici ordinamenti. Una storia particolare di questo angolo d’Italia che viene narrata nel Museo Etnografico delle Regole d’Ampezzo dove la curatrice Gioia de Bigontina organizza interessanti visite guidate. «Antica istituzione maschile e patriarcale, oggi le Regole d’Ampezzo lasciano grande spazio anche alle donne», sottolinea de Bigontina, lei stessa di famiglia regoliera. «Basti ricordare che uno degli ultimi presidenti delle Regole era una donna, e in fondo anche la mia presenza in questo Museo testimonia il cambiamento».
Nelle sale vengono illustrati società, territorio e collezioni di artigianato locale, ripercorrendo la vita della comunità. Dagli attrezzi per agricoltura e pastorizia ai gioielli in filigrana d’argento passando per strumenti musicali e oggetti in legno intarsiati secondo un’antica arte indiana. Arrivò a Cortina nel 1881, quando Lord John G.J. Coddington al seguito del Principe di Galles in India, trovò nell’Uttar Pradesh manufatti a intarsio d’ottone ribattuto nel palissandro, chiamati Taarkashi; innamoratosi di quegli oggetti li portò con sé in Europa e anche a Cortina dove si recò invitato a visitare la Scuola Industriale. Ribattezzato Tar-kashi divenne il “mosaico orientale” del territorio ampezzano, dove gli artigiani locali hanno saputo- ieri e oggi – creare autentiche opere d’arte.
