In Giappone, dove gli animali domestici sono vietati dalle regole condominiali, si fa rifornimento di fusa nei Cat Cafè

Il primo ha aperto a Taipei, in Taiwan ed è diventato subito un’attrazione per i turisti giapponesi, che hanno preso l’idea e aperto in patria il primo Cat Cafè ad Osaka, nel 2004. Si tratta di locali dove si va per guardare e giocare con i gatti e per bere una tazza di tè. Si paga un ingresso (da 5 a 12 $) e per un’ora si sta con gli animali domestici, che è proibito tenere in casa a causa delle rigidissime regole condominiali giapponesi.
Pioniere a Tokyo è stato Hanada Norimasa, che nel 2005 ha dedicato un angolo del suo negozio di animali Mise Neko a chi aveva voglia di trascorrere un po’ di tempo in compagnia dei gatti, accarezzarli, fargli fare le fusa. Oggi a Tokyo ci sono almeno 39 Cat Cafè, alcuni già specializzati: gatti neri, gatti grassi, razze rare, randagi.
Le licenze per questi locali vengono concesse con regole ferree. Si devono rispettare i severi requisiti imposti dalla protezione animale, rigorosissima sulla pulizia e il benessere dei pet a ore. Inoltre bisogna garantire che i gatti non vengano disturbati da attenzioni eccessive, per esempio mentre dormono. A parte tutto, i Cat Cafè aiutano a sensibilizzare l’opinione pubblica su questioni come il benessere e l’abbandono degli animali.