Giocano, si rotolano e mangiano sotto gli occhi di mamma e papà. Vedere i cuccioli di gorilla di montagna non è facile: sono in via di estinzione e gli ultimi, circa 650 esemplari, vivono protetti in famiglie di 10-15 in un breve tratto di foresta pluviale equatoriale tra Uganda, Ruanda e Congo-Zaire, dove si entra a piedi e con qualche fatica. I permessi sono limitati e sono ammessi solo piccoli gruppi.
L’incontro segue un rituale preciso: il maschio dominante, sorpreso e contrariato dalla presenza di intrusi e a difesa del branco, emette un possente urlo che fa tremare; irato, si rizza sulle zampe posteriori dispiegando tutta la sua mole fisica, e comincia a percuotersi il petto con colpi rumorosi e veloci. Poi si lancia di corsa, con la mascella spalancata verso i turisti, strappando e lanciando rami, foglie, erba. Per fortuna la sceneggiata finisce qui, e voltando la schiena argentea il gorilla torna in famiglia, pago dello spavento provocato, a coccolarsi l’ultimo nato. Terrore a parte, l’esperienza è emozionante e corona un viaggio nella bellezza intatta dell’Uganda, tra elefanti, antilopi, giraffe e leoni che popolano la savana del parco Queen Elizabeth, ippopotami, coccodrilli e bufali che vivono ai piedi della cascata del Nilo nel parco Murchison. Il viaggio deve essere prenotato in anticipo (l’ideale è 3 mesi prima): la richiesta dei permessi è lunga e le liste d’attesa internazionali pure! Ne vengono concessi solo 12 al giorno e costano 590 dollari, che servono a finanziare la ricerca e la protezione dei rari primati. Per 11 giorni (partenze di gruppo 13/7, 3 e 24/8, 14/), da 2.240 € a persona + volo (da 540 € + tasse) + permesso (590 $).
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