A Chicago, città del vento, dell’architettura e del design, tutto cambia in fretta e insegue gli ultimi trend, ma alcune “istituzioni” come certi hotel rappresentano punti fermi rassicuranti. Il Peninsula fa parte proprio di questa famiglia di strutture votate all’ospitalità conosciute in tutto il mondo e indifferenti alle mode, forti di un brand che è sinonimo di lusso e standard elevati.
Il grattacielo che ospita il cinque stelle sorge da 15 anni nel cuore del Loop, il centro finanziario, in una traversa della via di riferimento per cittadini e visitatori: Michigan Avenue. Lo raggiungo attraversando a piedi la down-town, in una fresca mattinata di settembre.
L’appuntamento per la site inspection con Susan Ellefson, direttrice delle PR, è nella hall decorata con enormi vasi colmi di fiori. La visita si giustifica per alcune importanti novità legate al recente restyling della maggior parte delle sue stanze e suite (331 su 339), che ha preceduto quella degli spazi comuni, e dai nuovi servizi e proposte per gli ospiti.
Il primo impatto è notevole. Affacciate sullo skyline cittadino, le stanze sono state affidate allo studio di Bill Rooney e sono contraddistinte da un’eleganza classica, con elementi che traggono ispirazione dagli yacht di lusso. I toni sono pastello, con una prevalenza del colore blue, in omaggio al lago Michigan. Onnipresente il motivo floreale: il team dell’artista David Qian ha speso oltre 320 ore per ricamare il crisantemo o l’orchidea (due dei quattro fiori nobili dell’arte asiatica insieme al bambù e al fiore di Pruno) su un muro di seta. Le sculture di bronzo di Jean-Jacques Porret ed elementi in vetro artigianale dipinti da Michael Glickman contribuiscono a creare un’atmosfera residenziale.
Altro fil rouge di questo restyling importante è la sostenibilità, dato che l’hotel ha compiuto sforzi evidenti per abbracciare progetti a basso impatto ambientale. La mobilia precedente è stata donata a enti locali per poter essere riutilizzata e la produzione di quella nuova non solo è avvenuta all’interno di un raggio di 2.000 miglia ma per più del 97% dei casi ha ottenuto le due più importanti certificazioni green americane, la Forest Stewardship Council (FSC) e la Sustainable Forestry Initiative (SFI). L’illuminazione, ça va sans dire, è esclusivamente LED.
Ciò che mi colpisce immediatamente, oltre alle decorazioni, è l’innovazione, vero tratto distintivo di questi lavori.
Tecnologia a portata di clic
Le novità tecnologiche rispondono a due principi. Il primo è la rapidità: le indicazioni da Hong-Kong sono state molto chiare in tal senso, l’ospite non vuole e non deve perdere tempo quando desidera un servizio e il Peninsula deve soddisfare le sue aspettative al più presto. Il secondo è la facilità con cui si può ottenere una risposta alle proprie esigenze: ecco allora un tablet a disposizione della clientela, basta un clic e ad esempio puoi ordinare un pasto in pochi secondi, prenotare un massaggio, scegliere un cuscino di tuo gradimento, leggere una delle 4.500 testate internazionali in formato digitale, stampare la tua carta di imbarco o, se vuoi chiacchierare con un amico o un familiare del tuo paese senza costi aggiuntivi, utilizzare il servizio VOIP (voice over internet protocol).
Una spa anti-age
“Il tempo è il nostro principale nemico e sembra correre troppo velocemente”, mi dice la spa manager Susie Jankowiak, “i nostri ospiti chiedono trattamenti che al massimo in un paio d’ore permettano di alleviare lo stress o avere un aspetto più disteso, magari prima di una cena romantica o un aperitivo in cui discutere di affari. Le nostre proposte vanno in questa direzione e anche in questo caso la tecnologia ha la sua parte, con investimenti in macchinari in grado di permettere ai prodotti di agire in modo più profondo ed efficace sulla nostra pelle”. Miss Jankowiak mi allunga il menu della spa e noto che i trattamenti beauty hanno nomi piuttosto indicativi e si prefiggono proprio questo obiettivo – dal remodelling facial al cryo 3R, dal triple lift luxury al second skin facial – idratando, levigando, esfoliando, riattivando il metabolismo cellulare con maschere, sieri, creme e lozioni della linea francese Biologique Recherche.
Ristorazione
La visita ha una tappa in ciascuno dei quattro ristoranti. Il The Lobby può essere scelto per un afternoon tea, ma anche un brunch nel weekend. La Shanghai Terrace si affaccia sui grattacieli più belli della city, in un ambiente che ricorda un club degli anni 30, ha uno chef, Elmo Han, coccolato dalla critica enogastronomica, che considera il suo ristorante il migliore ristorante cinese di Chicago. Pierrot Gourmet è un bistrot in stile europeo. Una volta all’interno, se chiudo gli occhi, mi sento catapultato a Parigi.
Keys to the City
Sul fronte dei servizi, gli sforzi del Peninsula sono stati di permettere ai visitatori di esplorare la città in poco tempo, ma senza i limiti dei classici tour standardizzati e ciò che può essere trovato facilmente su una qualunque guida. Scorrendo la directory di “Keys to the City” dò un’occhiata al campionario di esperienze, programmi, indirizzi e attrazioni. C’è solo l’imbarazzo della scelta: si può spaziare dagli accessi a privé e salotti a cene in ristoranti stellati, musei, accessi preferenziali e omaggi che si rivelano piccole attenzioni. Il tutto è flessibile e modulabile: “Vogliamo offrire l’intero campionario di possibili esperienze in città. Molto spesso il nostro ospite ha già le idee chiare”, precisa Ellefson, il nostro compito è dunque di facilitare il servizio, confezionando in fretta qualcosa che non solo possa andare bene, ma che sia esattamente ciò di cui è alla ricerca”. “In quanto tempo soddisfate le sue richieste?” le chiedo. “Basta un clic e la nostra macchina dei desideri si aziona” mi risponde senza esitare.
Da $ 530
The Peninsula Chicago
108 E Superior St
Tel: +1 312-337-2888
chicago.peninsula.com