
Creatività, natura e cultura sono le protagoniste della prima edizione di Giardini in arte (dal 4 al 6 maggio), manifestazione ospitata presso il Monte Verità e al Castello e Parco San Materno di Ascona, nel Canton Ticino (Svizzera), poco distante dal confine italiano. L’obiettivo dell’evento, organizzato, tra gli altri, da Fondazione Monte Verità e dal Museo comunale d’arte moderna di Ascona, è quello di coinvolgere diversi partner che operano nei settori culturale, didattico, turistico, botanico e artistico e condividono gli stessi valori per quel che riguarda conservazione dell’ambiente, natura, verde e salute. Proprio in virtù di questo coinvolgimento a largo raggio, il visitatore ha un’ampia possibilità di scelta tra incontri culturali, attività didattiche e allestimenti ad hoc, tutti sviluppati intorno al tema del giardino (per il programma dettagliato, www.monteverita.org).

Inoltre, la manifestazione è un’ottima occasione per scoprire il Monte Verità che, nato agli inizi del Novecento come colonia anticonformista di vegetariani e teosofi immigrati dall’Europa settentrionale – che volevano costruire un luogo alternativo alla società borghese, capitalista, industriale – è stato nel corso degli anni un punto di riferimento di importanti personaggi del mondo artistico, politico e culturale, per esempio lo scrittore Herman Hesse, la danzatrice Isadora Duncan, il pittore Paul Klee e lo storico dell’arte e curatore artistico Harald Szeemann, uno dei più autorevoli della sua epoca (1933-2005).

Oggi il Monte Verità, di proprietà della Fondazione omonima, è un’importante realtà culturale che ospita un complesso museale, un centro congressi internazionale, un ristorante, un albergo storico in stile Bauhaus (più altre quattro strutture dotate di posti letto tra le quali Villa Semiramis, costruita nel 1909 in stile Art Nouveau dall’architetto torinese Anselmo Secondo), una casa del tè e un grande parco di più di sette ettari dal quale si gode un bellissimo panorama sulle valli ticinesi e il Lago Maggiore.

Per quel che riguarda il complesso museale, è composto da alcune vestigia storiche e artistiche che risalgono agli inizi del secolo scorso, quando la colonia alternativa del Monte Verità era conosciutissima negli ambienti culturali di tutta Europa: innanizitutto, Casa Anatta, costruita nel 1904 e riaperta nel 2017 dopo un considerevole restauro conservativo. Una vera e propria opera d’arte con i suoi doppi muri in legno, le porte scorevoli, gli angoli arrotondati, l’ampio e moderno tetto piatto, all’interno della quale c’è l’esposizione e installazione permanente Le mammelle della verità, curata da Harald Szeemann nel 1978, che racconta attraverso diversi nuclei tematici, le cosiddette mammelle appunto (ovvero anarchia, utopia sociale, riforma, psicologia, mitologia, danza, musica, letteratura, arte), la storia utopica del Monte Verità e il fermento intellettuale e artistico che ha caratterizzato il Canton Ticino all’iinizio del Ventesimo secolo. Sempre all’interno di Casa Anatta è ospitata una nuova esposizione, Le verità di una montagna (curata da Andreas Schwab e aperta dal 1° aprile 2018) che, per mezzo di postazioni audio e video, integra e approfondisce l’esposizione di Szeemann stesso fornendo importanti dettagli sulla sua personalità.

Ci sono poi Casa Selma e Casa dei russi, due capanne “aria-luce”, ovvero casette spartane costruite in armonia con la natura secondo i dettami dei fondatori di Monte Verità che, nella loro visione underground, predicavano l’amore libero e davano appunto molta importanza ai bagni d’aria e luce, tanto che era facile vederli passeggiare nudi nel parco o mentre zappavano l’orto. Del complesso museale fa parte anche il Padiglione Elisarion, attualmente chiuso per restauri, che ospita il Chiaro mondo dei beati, un dipinto circolare realizzato nel secolo scorso da Elisàr von Kupffer, pittore, poeta, storico, traduttore e drammaturgo estone.
