Dopo la II edizione del Festival della Viandanza, si conferma il trend del viaggio lento ed economico anche nel 2013. Trekking e bici sulla Via Francigena
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Testo e foto di Maurizio Pancotti
Dal 31 maggio al 2 giugno 2013, a Monteriggioni in Toscana, la comunità dei viandanti e di tutti quelli che della lentezza hanno fatto uno stile di vita, si è riunita per la seconda edizione del “festival della viandanza” (viandanzafestival.it). Rispetto all’anno passato in cui il focus della manifestazione era l’andare a piedi, i problemi legati alla rimappatura e al riallestimento della via Francigena di cui Monteriggioni è una tappa, quest’ anno ci si è trovati di fronte a un movimento più maturo e con le idee più chiare che ha lavorato dandosi un’identità più precisa attraverso la presa di coscienza che solo attraverso la lentezza, l’interazione reale con il territorio che si attraversa, la storicizzazione del percorso e l’ecosostenibilità è possibile parlare di viaggio, sempre che per viaggio si intenda qualcosa che abbia a che fare con lo spazio il tempo e la crescita personale. Il viaggio, e questo l’hanno gia detto in tanti, è metafora della vita, dimmi come viaggi e ti dirò chi sei, anzi è vita stessa e non sospensione della routine quotidiana “per ricaricare le pile”, non è il “vacuum” radice della parola vacanza.
Una volta stabilito il concetto di base allora è ipotizzabile viaggiare con qualunque mezzo, purché venga fatto nel modo giusto (esiste addirittura un forum di motociclisti lenti). Dunque quest’anno grande protagonista del festival è stata la bicicletta in tutte le sue declinazioni: piccole, grandi, elettriche, a pedalata assistita e alimentate a pannelli solari sistemati su carrelli portabagagli appositamente studiati. Abbiamo assistito a molti eventi interessanti. Per esempio la presentazione del libro “La filosofia va in bicicletta” di Walter Bernardi: ciclista appassionato e docente ordinario di filosofia della scienza all’ università di Siena, Bernardi ci parla della bicicletta, della sua storia e dei suoi eroi, la bicicletta diventa mezzo di meditazione e di concezione di nuove idee, ci racconta di Nietsche che invita a diffidare dei pensieri concepiti al chiuso. Insomma, un libro che ci rimanda alla roussoiana “reverie du promeneur solitaire” e a tutta la filosofia del viaggio lento sviluppatasi dal romanticismo in poi. C’è stato poi l’intervento dell’Acoustic spirit duo, due musicisti ambulanti che girano l’italia (stavano viaggiando da Bolzano a Porto Palo) in bicicletta esibendosi nelle piazze. Il loro è l’esempio del viaggio ecosostenibile: con le loro biciclette a pedalata assistita e i loro carrelli rivestiti di pannelli solari sono del tutto autosufficienti, pedalano, ricaricano, accumulano, usano l’elettricità da loro stessi prodotta per alimentare i loro strumenti musicali elettrici e i loro mezzi in un ciclo continuo e virtuoso paradigma reale del “nulla si crea, nulla si distrugge”.
E poi tanto altro: un viaggio a piedi sulle orme della ritirata di Russia, una pedalata da Trieste a Cracovia raccontata in un libro in dialetto triestino encomiasticamente intitolato “Una Rumizzada Trieste Cracovia: sette muli in bici verso la polonia”. Intanto a vario titolo gruppi di camminatori e ciclisti arrivavano a Monteriggioni: le donne in cammino, Wu Ming 2 che ha ripercorso i luoghi da Abbadia a Montemaggio Teatro di un eccidio durante la seconda guerra mondiale e poi i giovani attori di due scuole di teatro, una francese e l’altra italiana in cammino assieme per cinque settimane da Prato ad Agen, in Francia, in una sorta di laboratorio itinerante che si sono prodotti in due divertenti novelle di Boccaccio.
Sarebbe troppo raccontare tutto: concluderò citando il bellissimo spettacolo su Zingari e Ebrei di Moni Ovadia con il suo strabiliante gruppo di musicisti rom e la cucina km zero allestita da volontari del paese che hanno fatto gustare l’ottimo cibo locale. Naturalmente, una volta finito il festival, non finisce tutto, anzi è il momento di mettersi sul serio in cammino e di provare questa esperienza meravigliosa.
Ormai la Via Francigena è interamente attrezzata e percorribile tutto l’anno dal Gran San Bernardo fino a Roma e oltre (esiste anche una via francigena del sud da Roma a Brindisi fino alla Terra Santa), ci sono rifugi per i pellegrini e dove questi mancano ci si può indirizzare a b&b, agriturismi e alberghi. Per organizzare il viaggio è indispensabile consultare il sito www.viefrancigene.org da cui si possono scaricare gratuitamente le mappe del percorso con la descrizione delle tappe, l’accoglienza, la bibliografia e, per chi è alle prime armi o vuole fare il cammino in compagnia senza organizzare tutto da solo, ci sono tour operator che offrono pacchetti completi e generalmente piuttosto economici per cammini più o meno lunghi anche personalizzati sia sul grado di preparzione fisica sia sulle eventuali difficoltà tecniche del percorso.
Affrontare un cammino non deve spaventare perché proprio per la sua natura esso non si focalizza sulla meta ma sul percorso, sugli incontri, sul paesaggio, sui sapori i colori e gli odori. Ognuno secondo le sue possibilità e i suoi desideri. Tutti arrivano alla meta: come nella vita.