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ArtLovers a Monaco

Si chiama “ArtLovers” e va in scena al Principato di Monaco dal 12 luglio al 7 settembre

Si chiama “ArtLovers – Storie d’arte nella Collezione Pinault” e va in scena al Principato di Monaco dal 12 luglio al 7 settembre


di Roberta F. Nicosia

Sarà sicuramente l’evento dell’estate del Principato di Monaco, per lo meno per gli amanti dell’arte e della cultura. Stiamo parlando di ArtLovers, la mostra che va in scena dal 12 luglio al 7 settembre al Grimaldi Forum Monaco e che invita ad una rilettura di una quarantina fra le più importanti opere della Collezione Pinault – una delle collezioni di arte contemporanea più ricche al mondo, abitualmente presentata a Venezia – alla luce dei legami che queste intessono con altre opere di epoca precedente.

Il concetto che ha ispirato la mostra è che l’arte si nutre di arte, che l’arte trasforma l’arte, e che da sempre gli artisti traggono ispirazione da opere di altri artisti, loro precursori o contemporanei. Un concetto che vale in tutti gli ambiti creativi e in tutte le epoche, dall’Antichità al Rinascimento, dalle Accademie fino ai giorni nostri e che ha fatto da filo conduttore della mostra, cercando nelle opere della Collezione Pinault la traccia, la memoria, la presenza di altre opere.

ArtLovers presenta alcune delle opere iconiche della Collezione Pinault – da Maurizio Cattelan a Jeff Koons, da Damien Hirst a Takashi Murakami – insieme a opere meno conosciute o addirittura inedite. Tutte permettono di tuffarsi in un ideale dialogo fra passato e presente con opere contemporanee che fanno eco a opere classiche in una dinamica che va dalla citazione alla parodia, dalla trasposizione al remake.

Emblematica l’Invenzione di Ingres di Giulio Paolini, che apre la mostra in cui l’artista sovrappone l’autoritratto di Raffaello del 1504 e la versione di tale autoritratto fatta a sua volta da Ingres. Il risultato di tale sovrapposizione è un’immagine che emana una sorta di vibrazione tra i due quadri quasi identici, realizzati a oltre due secoli di distanza, e che lascia trasparire un certo tremolio del tempo. Allusione alle esposizioni di sculture dei musei classici e delle Accadmie sono le opere della prima sala, tra cui spicca Untitled (Giambologna) di Urs Fischer, replica di grandezza naturale del Ratto delle Sabine realizzata in cera, una gigantesca candela destinata a un lento scioglimento nel corso della mostra. Esemplificativo del concetto di trasposizione il grande polittico 727-272 di Takashi Murakami, artista spesso sminuito a stili iconografici di immediatezza estrema come i manga, esposto qui per la prima volta al di fuori di Palazzo Grassi, per il quale è stato appositamente concepito.

Al di fuori delle sale del Grimaldi Forum, la mostra espone tre opere nel Palazzo dei Principi, segno dell’interesse del Principato per l’arte moderna, che permette a visitatori di scoprire opere in un contesto assolutamente insolito e di grande suggestione. Curatore della mostra è Martin Bethenod, AD e Direttore di Palazzo Grassi-Punta della Dogana, François Pinault Foundation.

www.grimaldiforum.mc